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Alitalia: no voli su Trapani, ma Musumeci ed Ombra non ci stanno

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Alitalia: No voli su Trapani, ma Musumeci ed Ombra non ci stanno. Un lavoro certosino, meticoloso e preciso quello del Presidente di Airgest S.P.A Aeroporto Trapani Vincenzo Florio, Dott. Salvatore Ombra, che è riuscito a pianificare con diverse compagnie aeree un certo numero di voli da e per l’aeroporto di Birgi con l’Italia.

Uomo fortemente voluto dal Governatore della regione Sicilia Nello Musumeci, per le sue spiccate caratteristiche di imprenditore ed eccellente mediatore, oltre che conoscitore di questo complesso mercato, avendo con successo già operato in passato.

Tra le numerosissime trattative condotte, rientrava anche quella realtiva ad Alitalia, che avrebbe dovuto collegare Trapani con Roma e Milano.
I voli sarebbero dovuti partire a luglio, dando così una speranza di ripresa per un turismo importante per l’economia della provincia nota nel mondo per le sue peculiarità culturali, storiche, archeologiche, naturali e per le sue importanti aziende agricole in particolare nel campo dell’enologia.

Ma ecco che arriva la doccia fredda, di cui parla il presidente Ombra, che scrive sul proprio profilo Facebook: “Vi comunico un fatto gravissimo: a pochi giorni dalla riapertura ufficiale dopo il lockdown dell’aeroporto della Provincia di Trapani, la compagnia aerea #Alitalia, attraverso una call conference con noi durata pochi minuti, ha improvvisamente
e unilateralmente comunicato di cancellare da luglio le proprie rotte, quotidiane, da #Trapani Birgi verso Roma Fiumicino e #Milano Linate, nonostante i biglietti già venduti. Alitalia ad oggi non ha mai firmato il contratto con il Comune di #Marsala, che le avrebbe garantito, in modo più rapido e diretto, oltre 1.600 mila euro grazie alla legge regionale 24/2016. “Non siamo in grado di guadagnarci e allora andiamo via”. Con queste poche parole ci hanno liquidati in un veloce incontro svoltosi alla presenza di Andrea Benassi, revenue management di Alitalia e Gianluigi Lo Giudice, vice presidente Ground Operation.

La notizia della fuga di Alitalia da Trapani giunge dopo alcuni miei interventi polemici sulle politiche del
governo nazionale a vantaggio della cosiddetta compagnia di bandiera, che avrebbero messo in fuga le low cost e fatto schizzare in alto il prezzo dei biglietti. Non voglio pensare che sia una vendetta, ma la tempistica
è sospetta ed è fuori da ogni logica. La compagnia Alitalia così ampiamente sostenuta dallo Stato non può abbandonare senza conseguenze un aeroporto e il suo territorio. A questo punto ogni nostro tentativo di rilanciare l’aeroporto sembra essere vittima di politiche contrarie
che non trovano spiegazioni.

Lanciamo un appello al territorio, alla stampa, a tutto il personale politico locale, regionale e nazionale ma anche alle categorie produttive e agli operatori del turismo a scendere in piazza e manifestare affinché questo omicidio non si compia. Chiediamo, innanzitutto, un intervento forte del presidente della Regione, Nello Musumeci, per bloccare questa decisione insana. Programmeremo iniziative di protesta fino a che Alitalia non farà un passo indietro e mercoledì 17 giugno ci sarà un’adunanza popolare all’aeroporto Vincenzo Florio. Tutti i trapanesi stanchi di subire possono venire in aeroporto, dove ci sono le giuste distanze, per farsi sentire e dire basta al soffocamento della nostra economia e della nostra terra”.


Non si lascia attendere la risposta del Governatore Musumeci, immediatamente informato dal Presidente Ombra: “Apprendo dal presidente di Airgest S.p.A Aeroporto Trapani Salvatore Ombra che Alitalia, la compagnia di bandiera, improvvisamente ha fatto sapere che non intende operare rotte con #Roma e #Milano da Trapani. Neppure in #estate. È l’ennesimo schiaffo che si aggiunge a tariffe perlopiù inaccessibili e ai voli ancora ridotti in tutti gli scali siciliani, che stanno rendendo impossibile raggiungere l’Isola e partire. Si tratta di un atteggiamento che, nel pieno della più grave crisi economica del nostra comunità, assume i profili di seria irresponsabilità di cui chiediamo conto innanzitutto al management ed al governo nazionale. I #trasporti aerei sono andati fuori controllo e il grido d’allarme delle compagnie low-cost è drammatico. Tutto questo sta indebolendo la nostra ripresa e rendendo difficile la vita dei siciliani. Domani mi aspetto una presa di posizioni del presidente Giuseppe Conte nei confronti di Alitalia, che dal governo centrale sta attendendo aiuto oltre ogni legittima misura. In caso contrario, ma conosco la sensibilità del premier, la Sicilia darà vita a proteste clamorose”.

Toni forti e duri, che denotano la volontà di uomini disposti a difendere il lavoro di quella terra da sempre sfruttata da speculatori di ogni genere.
Una terra che vuole emergere, avendone tutte le caratteristiche e le opportunità.

Significative le parole del Dott. Ombra che scrive sulla sua pagina, puntuale come un orologio, dopo averlo contattato.
“Dico la verità: non mi sono ancora ripreso. Come un getto d’acqua fredda quando cerchi in pieno inverno in giacca e cravatta di sistemare la doccia, o
una padellata in testa mentre dormi e stai pure sognando. Difficile trovare le parole giuste per esprimere tutta la mia rabbia e la mia indignazione.
Intanto trovo pretestuose ed immotivate le argomentazioni addotte da #Alitalia nel “salutarci”. Trovo delirante sentirmi dire che per ridurre le perdite si sia deciso di eliminare le rotte. Come se un imprenditore per salvare il conto economico tagliasse la produzione che crea reddito piuttosto che cercare di abbattere i costi e le inefficienze.

È tutta una follia. È una follia – e non mi stancherò mai di gridarlo a gran voce – la politica improvvida del nostro governo centrale a sostegno di Alitalia a scapito delle compagnie low cost e di conseguenza dei piccoli aeroporti che ne sono i principali fruitori. E’ una follia che Alitalia, nel 2016, dopo avere impugnato il bando bloccando di fatto Ryanair che avrebbe
portato 20 rotte su Trapani, nel 2018 si sia aggiudicata quello successivo sulle rotte Roma e Milano per il valore di 1.600.000 euro e non sia mai venuta a sottoscriverlo pregiudicandone l’attivazione stessa.
E’ una follia che si parli di diseconomia dei voli da #Trapani e si continui a sostenere che i voli debbano viaggiare con un coefficiente di riempimento pari circa al 50%.


Trovo una follia che vengano schedulati da Palermo per Roma e Milano voli in contemporanea, alla stessa ora con due aeromobili differenti. Ed evito di addentrarmi nelle dinamiche economico finanziarie adottate dal governo centrale a sostegno di Alitalia in modo da scoraggiare le low cost a volare in Italia. Trovo tutto ciò una vergogna. Un segnale forte di disinteresse o ancora peggio di ritorsione nei confronti del nostro territorio bistrattato e martoriato. Nei confronti del nostro scalo, quasi ci fosse un regia inafferrabile volta a tenerci sempre sul baratro. È evidente che ciò che va tagliato sono sprechi ed inefficienze, non rotte.

E che se i voli vengono messi in vendita e poi frettolosamente ritirati vuol dire che qualcosa non torna. Che non c’è una strategia di crescita e di attenzione per il territorio ma semmai di distruzione.
Ho chiesto in modo vibrante e a gran voce un intervento deciso di tutto il territorio, di tutti i livelli politici, amministrativi, imprenditoriali. Ho al mio fianco il governo regionale e il presidente On. Nello Musumeci. E mi aspetto delle azioni concrete dalla nostra deputazione regionale. Fuori da colori e schieramenti.

Perché l’aeroporto non appartiene ad una corrente e non è ascrivibile ad un colore. Ma è di tutti noi. E vi garantisco con tutta la mia forza e la mia determinazione, che farò di tutto, e dico di tutto, per trovare
una soluzione che restituisca piena dignità alla nostra provincia.
E chi mi conosce sa che lo farò! Fino a quando occuperò quel posto io non mi arrenderò! Perché il mio mantra liberamente tratta da Massimo Decimo Meridio dal film il gladiatore è e sarà sempre “al mio segnale scatenate l’inferno”…E così sarà. “

Conosciamo la tempra del Governatore Musumeci, cui si affianca quella del Presidente Ombra, che insieme chiamano a raccolta i siciliani per una causa comune, difendere gli interessi della Sicilia. Piuttosto che lasciare spazio alle mafie, creare lavoro è l’obiettivo. Che sia l’inizio dei “ Vespri Siciliani” che ricordiamo, ribellione scoppiata a Palermo all’ora dei vespri del Lunedì dell’Angelo nel 1282? Bersaglio della rivolta furono i dominatori francesi dell’isola, gli Angioini, avvertiti come oppressori stranieri. Da Palermo i moti si sparsero presto all’intera Sicilia ed espulsero la presenza francese. I riferimenti a fatti attuali, ovviamente, sono puramente casuali.


Ettore Lembo

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