mercoledì, Aprile 24, 2024
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Sanità: La replica di Marsilio su ospedale di Ortona

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Pescara – Di seguito la replica Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sull’ ospedale di Ortona. “Avete fatto scappare i buoi e adesso addebitate a questo Governo regionale le conseguenze. Lo dico ai rappresentanti in Regione e in Parlamento del centrosinistra che mi accusano di avere depotenziato l’Ospedale di Ortona, i cui numeri di oggi raccontano un’attività diversa rispetto al passato. 

Che ci sia stata una flessione nella produzione di tipo chirurgico risponde al vero, ma sappiamo bene che tali attività sono trainate da professionisti di riferimento che esercitano un particolare appeal sull’utenza ed è andata così a Ortona, dove i direttori delle unità operative di discipline chirurgiche avevano richiamato al ‘Bernabeo’ centinaia di pazienti. 

Questi stessi professionisti sono fuggiti, privilegiando altre destinazioni, mentre era in carica la Giunta regionale di centrosinistra che non ha saputo evidentemente creare le condizioni affinché potessero continuare a curare le popolazioni del territorio e di fuori regione. Stupisce, quindi, l’accusa mossa nei nostri confronti sul calo di attività, a proposito del quale dovrebbero riflettere sul loro operato e sulla loro incapacità. 

Come se non bastasse, la sospensione delle attività determinata dal Coronavirus ha ulteriormente penalizzato Ortona, come gli altri ospedali per la verità, per cui è profondamente scorretto addebitare a nostre responsabilità i numeri di oggi. Va sottolineato che, anche durante l’emergenza Covid-19, è stata salvaguardata l’attività di tipo oncologico, a partire dalla Senologia che non ha subito battute d’arresto e che sicuramente riceverà nuovo impulso dalla scelta di un nuovo direttore, tramite concorso che sarà indetto dalla Asl nei prossimi giorni.

Faccio perciò fatica a rintracciare nella storia recente del ‘Bernabeo’ colpe dell’attuale Governo regionale e meriti di quello che l’ha preceduto, il quale, peraltro, è rimasto inerte davanti al problema della sicurezza e degli investimenti necessari per gli adeguamenti, rimasti puntualmente senza risposta. Nemmeno un soldo è stato speso per mettere  l’ospedale al sicuro e consentire alla Asl di eseguire gli interventi necessari, forse perché il tema non fa grancassa dal punto di vista mediatico e del consenso. Proprio alla luce di queste considerazioni, ho messo sul piatto un milione di euro per avviare i primi interventi di messa a norma e consentire all’Azienda sanitaria di adempiere agli obblighi di legge e garantire alla popolazione un’assistenza adeguata prestata in un luogo finalmente sicuro”.

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