Da oggi, 1° luglio, prende il via il credito d’imposta per le commissioni addebitate per l’utilizzo del Pos. E, per il denaro contante, il limite si abbassa a 2mila euro
I costi sostenuti da professionisti (singoli e associati) e dalle imprese sulle transazioni effettuate mediante l’accettazione di carte di credito, debito ed altri pagamenti elettronici tracciabili si trasformerà in un bonus fiscale pari al 30% di quanto addebitato per spese bancarie. La disposizione, prevista dal Decreto Fiscale 2020 (legge 157/2019), si applica ai contribuenti citati che nell’anno precedente abbiano realizzato ricavi o compensi fino a 400 mila euro, indipendentemente dal regime di contabilità adottato e dalla tipologia giuridica scelta per l’esercizio dell’attività. L’agevolazione nasce per incentivare l’utilizzo della moneta elettronica e in coincidenza dell’entrata in vigore della riduzione a 2mila euro del limite del contante circolante.
“Dal 1 luglio il tetto al denaro contante passerà da 3000 a 2000 euro, un altro provvedimento concepito per favorire la moneta elettronica e moltiplicare i guadagni delle banche. L’evasione fiscale è solo un pretesto, a dirlo non siamo solo noi ma addirittura l’ex ministro Pier Carlo Padoan che nel 2015 ammise pubblicamente di essersi sbagliato: “non c’è nessuna correlazione tra limite al contante ed evasione fiscale”. Gli esponenti del Movimento 5 Piddí la piantino con la falsa retorica dell’evasione e dicano le cose come stanno, vogliono favorire la moneta elettronica per controllare gli italiani e per fare l’ennesimo favore alle banche!”
Così si era espressa giorni fa Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, sul proprio profilo Facebook.
Critico sulla misura anche il leader della Lega Matteo Salvini: “Bocciato in commissione alla Camera (21 a 17) l’emendamento della Lega per fermare questa follia. “Limite nell’uso del contante – scrive – abbassato da 3.000 a 2.000 euro e dal 1° luglio multe fino a 50 MILA euro per chi non lo rispetta. Roba da matti! Controllati, spiati, multati: benvenuti nell’Italia del Grande fratello!”.
“Da luglio multe fino a 50.000 euro per chi paga in contanti acquisti sopra i 2.000 euro. Follia. Ognuno deve poter spendere i suoi soldi come vuole e quando vuole, non siamo in Unione Sovietica. Germania, Austria, Svezia, Gran Bretagna e tanti altri Paesi europei non hanno nessun limite di spesa in contanti. Basta regali alle banche!”. Queste le parole di Salvini prima che la Commissione votasse.
Il imite all’uso del contante passa quindi dagli attuali 3.000 euro a 2.000 euro. La modifica è stata approvata con il decreto fiscale 2020, all’interno di un pacchetto più esteso di misure finalizzate al contrasto dell’evasione fiscale e a disincentivare l’utilizzo del contante a favore della moneta elettronica.
Oltre a modificare i limiti di utilizzo del contante, il decreto fiscale è intervenuto anche sulla disciplina sanzionatoria (art. 63, D.Lgs. n. 231/2007) la quale prevede che, fatta salva l’efficacia degli atti, alle violazioni delle disposizioni di cui si discute si applica la sanzione amministrativa pecuniaria: da 3.000 euro a 50.000 euro, per le violazioni commesse e contestate sino al 30 giugno 2020; da 2.000 euro a 50.000 euro per le violazioni commesse e contestate dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021; da 1.000 euro a 50.000 euro per le violazioni commesse e contestate dal 1° gennaio 2022.
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