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Sanità, Umberto I: i sindacati presentano ricorso per comportamento antisindacale

umberto

Cgil Cisl e Uil: “Gravissime violazioni e direzione arroccata contro i lavoratori. Così a rischio cure e assistenza”

Roma – Sanità, Umberto I: i sindacati presentano ricorso per comportamento antisindacale. “Gravissime violazioni della legge e dei contratti, relazioni sindacali al palo e percorsi di cura messi a rischio da una direzione aziendale arroccata contro i lavoratori e i loro rappresentanti”.

Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, hanno presentato ieri il ricorso al Tribunale di Roma per comportamento antisindacale del Policlinico Umberto I.

“Da mesi siamo mobilitati per aprire un confronto con l’azienda, ma la risposta è stata la completa chiusura e il continuo, illegittimo, ricorso a decisioni prese attraverso atti unilaterali. Il rifiuto di ricevere una delegazione del personale dopo la grande assemblea di lunedì scorso è solo l’ultimo degli episodi di arroganza e prevaricazione. Con questo atteggiamento la situazione rischia di diventare esplosiva e soprattutto si sta facendo scivolare nel caos la ripresa delle attività ordinarie nella fase post-Covid”, attaccano i segretari generali di categoria.

Troppe infatti le questioni aperte e mai risolte tra direzione e lavoratori. Questioni che già durante la fase più acuta della pandemia hanno fatto ballare la tenuta operativa dell’Umberto I, a partire dallo stravolgimento dell’organizzazione aziendale senza alcun coinvolgimento degli operatori in prima linea e dalla completa mancanza di informazioni sull’andamento dei test diagnostici ai lavoratori.

“Se il Policlinico si è dimostrato all’altezza di un’emergenza drammatica come quella dei mesi scorsi, è stato solo grazie alla professionalità e all’impegno straordinario di ogni singolo infermiere, oss, tecnico, terapista, ostetrica, professionista o amministrativo in servizio. Cioè di quegli stessi lavoratori a cui l’amministrazione cerca in ogni modo di negare diritti e prerogative sancite dalle norme di legge e dai contratti”.
Sul tavolo (se ci fosse un tavolo) ci sono infatti “temi determinanti che necessiterebbero di una composizione condivisa per salvaguardare la dignità professionale degli operatori e una corretta riorganizzazione della presa in carico dei pazienti”, puntualizzano Cenciarelli, Chierchia e Bernardini.

“E invece l’azienda continua a fare carta straccia di leggi e accordi: dall’orario di lavoro imposto senza contrattazione all’assegnazione discriminatoria dei bonus Covid, dalle indennità sottoscritte e poi negate ai trasferimenti arbitrari, dal piano della performance continuamente rimandato alle incognite su salario di produttività e ferie”.

“Abbiamo chiesto alla Regione Lazio di intervenire, ma risposte zero. Ora andiamo avanti con l’azione giudiziaria contro un comportamento chiaramente antisindacale ”, concludono i segretari di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio. “Ma nel frattempo la mobilitazione dei lavoratori non si fermerà. Nei prossimi giorni metteremo in campo le iniziative di protesta necessarie, in preparazione dello sciopero di tutto il personale dell’Umberto I”.

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