Corinaldo, strage della “Lanterna Azzurra”: arrivano le condanne. Ma i familiari delle vittime non le ritengono adeguate. “Avrei preferito che fossero stati inflitti 18 anni come chiesto dal pm…poi non c’era pena adeguata dopo quello che è successo: mi hanno rovinato la vita”. E’ il commento di Paolo Curi, marito di Eleonora Girolimini, 39 anni, una delle sei vittime di Corinaldo dopo la sentenza che ha inflitto sei condanne tra i 10 e 12 anni di carcere. “I miei quattro figli non hanno più la madre, – ha aggiunto – io non ho più la moglie con cui stavo da una vita. Altre cinque famiglie che non hanno più i figli…”.
“Per quello che hanno fatto mi aspettavo di più…Le scuse in aula degli imputati? Sono privi di educazione, di qualsiasi etica…Qui non c’è stato un incidente ma un omicidio, impossibile accettare le scuse. I giovani dovrebbero impegnarsi per raggiungere un obiettivo, emergere e invece…Nessuno ci ridarà mai i nostri figli”. Queste, invece, le parole di Giuseppe Orlandi, padre di Mattia.
I sei giovani modenesi, indagati per la strage nella discoteca di Corinaldo del dicembre 2018, sono stati condannati a pene comprese tra i 10 e i 12 anni, ridotte di un terzo per effetto del rito abbreviato e più lievi rispetto alle richieste dei pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai, che avevano chiesto dai 16 a 18 anni di carcere.
Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 nella discoteca “Lanterna Azzurra” cinque adolescenti e una madre 39enne morirono nella calca.
La sentenza è stata emessa in abbreviato dal gup Paola Moscaroli. Confermati l’omicidio preterintenzionale, la rapina, i furti con strappo e le lesioni personali. E’ caduta invece l’accusa associativa. (fonte ANSA)