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Martinsicuro, l’associazione dei genitori “L’APE”: “I disabili sempre in seconda categoria”

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Lassociazione dei genitori LAPE vuole chiarezza sul futuro dei loro ragazzi.

MARTINSICURO – Riceviamo e pubblichiamo: “Passata l’emergenza Covid-19, passato l’obbligo di chiusura forzata, non si vedono tracce di accordi concreti per la riapertura del Centro Helios.

Si pensa alle attività commerciali, alle scuole, a tutto, tranne ai soliti invisibili.

Metà giugno sembrava una data possibile per riniziare con la quotidianità di abitudini, di vita e di rapporti sociali per i disabili che frequentano il centro. Non solo per superare il forte stress emotivo legato alla clausura forzata, ma soprattutto per ricreare condizioni di vita “normali”.

Famiglie abbandonate al loro destino e alla loro difficile gestione di tutti i giorni.

Secondo il DPCM:

CENTRI PER DISABILISono aperte le strutture semiresidenziali per disabili?
Dal 4 maggio 2020, le strutture a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario potranno riaprire in base a piani territoriali, adottati dalle Regioni. Le strutture possono essere riaperte a condizione che si possa garantire il rispetto delle misure di contenimento del virus e di tutela della salute degli utenti e degli operatori, prevedendo (se non esistono già) specifici protocolli. Gli spostamenti verso queste strutture possono avvenire anche da regione a regione, ma vanno autocertificati come “motivi di salute”.

Durante la sospensione delle attività sociosanitarie e socioassistenziali nei centri diurni, le pubbliche amministrazioni forniscono inoltre, anche su proposta degli enti gestori di specifici progetti e avvalendosi del personale disponibile già impiegato in tali servizi, prestazioni in forme individuali domiciliari o a distanza. Queste prestazioni saranno fornite nel rispetto delle misure di sicurezza e senza creare aggregazione.”

I genitori, quindi, si chiedono dove sono questi aiuti?
Cosa si sta facendo per poter ripartire?
In questi mesi nessuno si è premurato di interessarsi a fare qualcosa: contributi, assistenza o che altro.
Eppure i Comuni facenti parte dell’Unione dei Comuni contribuiscono mensilmente alle attività quindi sono ben consapevoli della realtà: dove sono questi soldi non utilizzati durante l’emergenza visto che il centro helios doveva rimanere chiuso?

Si deve iniziare a pensare che forse c’è l’intenzione di volerlo chiudere definitivamente visti i continui rimpalli?

Siamo arrivati ad agosto ormai” afferma il Presidente Freddi “ e, oltre a non aver riaperto in questi mesi, sembra compromessa e incerta anche la riapertura a settembre. Durante il covid non c’è stato nessun interessamento da parte dell’Unione, quantomeno per capire quali fossero le difficoltà di noi famiglie.

La Cooperitiva Polis si è messa a disposizione per riprendere tutte le attività non avendo, però, riscontri pratici da parte dell’Unione, ma solo continui rimandi, richieste di documentazioni su documentazioni, nonché rifiuti sulla richiesta di implementazione economica per poter riprendere le attività con tutte le precauzioni e i protocolli possibili per garantire la sicurezza dei ragazzi e delle loro famiglie.

Vogliamo tagliare l’ennesimo servizio?

Vogliamo privare i nostri figli di attività necessarie e utili a loro e a noi famiglie?

Non vogliamo risposte, vogliamo fatti concreti.

Anche perché, la nostra, è solo una piccola voce rispetto alla situazione generale”.

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