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Cornaglia di Atessa, preoccupazione per i 25 lavoratori. Via allo stato di agitazione

cornaglia

Riceviamo e pubblichiamo: “A seguito delle assemblee sindacali del 29 luglio 2020, il giorno 4 agosto 2020 FIOM-FIM e UILM hanno inviato una missiva alla Cornaglia riportando la posizione dell’ assemblea e la dichiarazione dello stato di agitazione.

Nelle assemblee sono stati riportati i contenuti degli incontri tenutisi con l’
azienda rispettivamente il 3 e il 27 luglio 2020. Abbiamo invitato nuovamente l’ azienda a non delocalizzare le lavorazioni del serbatoio benzina destinato ai furgoni con impianto a metano prodotti da Sevel,
non condividiamo e non comprendiamo le motivazioni addotte che parlano
della necessità di un contenimento di costi eliminando spostamenti logistici del prodotto da Atessa a Beinasco per la fase produttiva finale.

Ribadiamo con fermezza che questa produzione vitale, non può essere scippata allo stabilimento di Atessa già carente di commesse, è palese la volontà di sfogliare la margherita. In Val di Sangro esistono aziende che possono completare le fasi di verniciatura che oggi mancano in Cornaglia, sicuramente con un costo più contenuto rispetto alla soluzione attuale e addirittura alla soluzione individuata dalla Cornaglia, bisogna non tralasciare il fatto che produrre tutto ad Atessa porterebbe anche un
vantaggio all’ ambiente con una produzione a km 0.

L’ azienda nell’ incontro ha dichiarato che gli ammortizzatori sociali a
disposizione sono quasi terminati, quindi, diventerà impossibile gestire la crisi e non occorre fantasia per capire dove la Cornaglia ci sta portando.
Siamo preoccupati delle scelte che la Cornaglia si appresta a fare, siamo
convinti che tale azione prefiguri un disimpegno in provincia di Chieti, questa convinzione è rafforzata dalla mancanza di alternative e assoluta incertezza riguardo allo stabilimento della “divisione Cor Tubi”.
Invitiamo nuovamente a non delocalizzare le attività in oggetto, chiediamo di lasciare le lavorazioni ad Atessa. Chiediamo alla politica di sostenere questi Lavoratori. Chiediamo a Sevel di intervenire nei confronti del proprio fornitore al fine di salvaguardare i livelli occupazionali del territorio A sostegno delle nostre ragioni si dichiara lo stato di agitazione”.

FIOM CGIL CHIETI

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