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Il film storico stasera in TV: “Il 13° guerriero” martedì 11 agosto 2020

FILM IL 13° GUERRIERO

Il film storico stasera in TV: “Il 13° guerriero” martedì 11 agosto 2020 alle 21:35 su NOVE

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Il 13º guerriero (The 13th Warrior) è un film del 1999 diretto da John McTiernan con Antonio BanderasVladimir Kulich, John DeSantis e Clive Russell, tratto dal romanzo Mangiatori di morte di Michael Crichton, a sua volta ispirato al poema epico Beowulf.

Il protagonista è ispirato alla figura di Ahmad ibn Fadlan, un cronista arabo di origine persiana realmente esistito che viaggiò sul Volga, dove venne a contatto con i Vichinghi e, nonostante li considerasse un popolo rozzo e primitivo, ne documentò molte usanze quali i funerali con le sepolture navali, il modo di lavarsi tutti con la stessa acqua, il loro modo di pregare, ecc.

Inizialmente la colonna sonora era stata composta da Graeme Revell e Lisa Gerrard, poi sostituiti da Jerry Goldsmith in fase di produzione.[1] Nonostante oggi sia considerato un cult, il film fu un fallimento finanziario enorme, i costi di produzione e di commercializzazione raggiunsero i 160 milioni di dollari,[2] ma la pellicola incassò solamente 61.7 milioni di dollari ai botteghini di tutto il mondo.[2]

Anno 922. Ahmed Ibn Fahdlan è un colto cortigiano di Baghdad, uno dei più importanti centri culturali del Medio Oriente dell’epoca. Scoperta una sua relazione con la moglie di un potente nobile, quest’ultimo convince il Califfo a nominarlo ambasciatore nelle Terre del Nord. Lo accompagna Melchisidek, vecchio amico di suo padre. Mentre è in viaggio, la carovana, inseguita dai Tartari, si salva da questi ultimi poiché si imbatte in un gruppo di Normanni: Ahmed non parla la loro lingua, la imparerà in seguito. Melchisidek riesce a comunicare con essi in latino e, nonostante le persuasioni di quest’ultimo, Ahmed resta convinto che si tratta di un popolo rozzo e primitivo e vorrebbe riprendere la strada.

Ma secondo il responso di un’indovina, l’arabo è l’uomo che i vichinghi cercano: il loro villaggio, minacciato da un popolo di misteriose creature, i Wendol (che ricordano i Berserkr vikinghi oppure dei residui di Uomo di Neanderthal cannibale europeo), potrà essere salvato solo con l’intervento di una compagnia di tredici guerrieri, di cui uno straniero. Ahmed, ribattezzato Eban, si reca allora nel villaggio normanno, dove risiede il vecchio re Hrotgar. Il sovrano spiega loro il pericolo che li minaccia, ovvero il terribile popolo barbaro dei Wendol, citando anche il risveglio di un enorme drago di fuoco. Dapprima i guerrieri non credono al racconto del re, anche perché i Wendol sono scomparsi da generazioni, ma l’incontro con un fanciullo coperto di sangue farà loro cambiare idea. Giunti nella capanna del bambino, scoprono con orrore che i corpi dei familiari sono stati mutilati e mangiati.

I guerrieri dunque sono pronti a combattere i Wendol che attaccheranno il villaggio nella notte, approfittando della nebbia. Durante il sanguinoso agguato, Ahmed viene ferito in viso e due dei dodici guerrieri vichinghi perdono la vita. Terminato lo scontro, non si riesce a trovare i corpi dei Wendol uccisi e si pensa quindi che siano demoni invincibili. Convinti che presto i Wendol torneranno, e più numerosi, i guerrieri si prestano a costruire alcune rozze difese attorno al villaggio. Un suono di corno annuncia il risveglio del drago di fuoco. Durante il salvataggio di una fanciulla rimasta fuori dalle mura, Ahmed scopre che il drago in realtà sono gli stessi Wendol a cavallo, in fila e illuminati da fiaccole.

L’attacco in massa finisce con il ritiro dei Wendol e con la perdita di altri vichinghi. Durante la lotta, tuttavia, Ahmed fa un’altra scoperta: i Wendol sono in realtà semplici uomini travestiti e non creature demoniache. La moglie del re decide di portare i guerrieri da una vecchia indovina, che mette in guardia il capo, Buliwyf: per distruggere i Wendol dovrà uccidere la loro madre e il loro capo, ovvero colui che indossa i corni del potere. Termina dicendo che dovrà cercarli nella terra. Ahmed, avendo notato che i Wendol usano pelli di orso e vari ornamenti che rappresentano questo animale, intuisce che il loro covo si trova dentro delle caverne.

I guerrieri individuano il loro covo e penetrano in segreto sino alla caverna della “madre dei Wendol”, una strega che Buliwyf si incarica di uccidere: poco prima di ucciderla, tuttavia, ella riesce a colpirlo con un artiglio avvelenato. La compagnia riesce a fuggire seguendo un corso d’acqua sotterraneo che li porterà sino al mare.

«Ecco là io vedo mio padre, ecco là io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro nella sala del Valhalla, dove l’impavido può vivere per sempre.»
(Preghiera funebre dei Normanni, prima della battaglia finale)

I Wendol non tardano a vendicarsi dei Normanni: partecipa anche Buliwyf, nonostante sia allo stremo per gli effetti letali del veleno. L’esito della battaglia è favorevole ai vichinghi che trionfano quando Buliwyf riesce ad uccidere il capo. Il vichingo raccoglie le sue ultime forze per sedersi su un trono e morire da re.

Per onorare il capo della spedizione e rendere immortali le sue gesta, Ahmed, una volta ripreso il largo per tornare a sud, dopo aver salutato Herger, Edgtho e Wheath, gli ultimi tre superstiti del gruppo dei Normanni, decide di scrivere una cronistoria degli avvenimenti, ringraziando infine Allah per avergli concesso il grande dono di conoscere e combattere a fianco di guerrieri così diversi da lui e, al tempo stesso, molto valorosi e onorevoli.

Regia di John McTiernan

Con Antonio BanderasVladimir Kulich, John DeSantis e Clive Russell

Fonte: WIKIPEDIA