“Che qualcuno salvi i nostri figli”: così ha concluso il proprio intervento la mamma a cui ieri era dedicata la conferenza stampa organizzata dall’Onorevole Veronica Giannone, tenutasi alla Camera dei Deputati, dal
titolo: “Minori in attesa di giustizia. Il limbo del sistema affidi tra conflitti d’interesse e clientelismo. Cosa dice la legge cosa accade nei tribunali dei minori”.
E’ il grido disperato di una mamma, che rappresenta il dolore di tantissime donne che vivono il trauma dell’allontanamento dei propri figli a seguito di decreti emessi dai tribunali per i minorenni su documentazione prodotta da personale addetto a d i servizi sociali.
Parliamo di bimbi prelevati talvolta con la forza e l’intervento delle forze dell’ordine. Tra i casi venuti di recente alla ribalta, ma di cui si sono perdute le tracce, quello del bambino “sottratto” dalla casa dello zio dai carabinieri in divisa al Nord per poi condurlo in una struttura.
E ricordiamo anche la vicenda di Cuneo, che ha visto ben 4 bambini allontanati dalla mamma, collocati in 4 strutture diverse, dopodichè
i più grandi hanno addirittura indetto uno sciopero della fame per poter tornare a casa.
Come non parlare poi del caso di Giada Giunti, che sta facendo lo sciopero della fame davanti il Ministero di Giustizia dopo che il suo avvocato, Carlo Priolo, ha utilizzato ogni sistema giuridico e legale disponibile affinché il tribunale esaminasse tutte le istanze che invece sembra siano state rigettate.
Vicende, queste, che sembrerebbero riguardare circa 30mila
bambini, stando alle stime ufficiali, ma che sicuramente superano quota 40mila, se consideriamo anche fatti che vedono protagonisti mamme e papà (anche se in misura inferiore ci sono anche tanti papà) che non possono permettersi di pagare un legale.
A subire gli effetti del sistema sono poi proprio i minori, che ne hanno i danni più gravi anche nel corso del tempo, fino all’età adulta e, talvolta, anche oltre. E ancora: un bimbo di 18 mesi è stato strappato dalle braccia della mamma da oltre 10 anni, con l’impossibilità della stessa
di sapere dove si trovi.
E’ grazie all’impegno e alla sensibilità dell’Onorevole Giannone, che ha preso a cuore questa problematica, promuovendo incontri e conferenze stampa sul tema, invitando mamme e legali affinchè raccontino le proprie storie al mondo della politica, che qualcosa forse si sta muovendo.
Il dubbio è che possa sussistere una sorta di business dietro il dramma di tutte queste famiglie distrutte. L’Onorevole Giannone, nell’ambito di una delle conferenze stampa indette, sempre alla Camera dei Deputati, a fine luglio ha dichiarato: “Non c’è la volontà politica di agire”.
Alleghiamo di seguito il video in originale dalla Camera dei Deputati.
Mai come in questo caso un avvocato civile, un avvocato penale ed una mamma, hanno saputo descrivere in maniera precisa ciò che accade, e che solo l’ufficilità del luogo, la Camera dei Deputati, può trasmetterne
in tutta la propria interezza. Non a caso la conclusione dell’Onorevole Giannone è la seguente: “Non una modifica di legge, non una riforma,
ma radere a zero e costruire”.
Ettore Lembo
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