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Anticipazioni per il Grande Teatro di Peppino De Filippo in TV del 10 settembre alle 15.45 su RAI 5: “Non è vero ma ci credo”

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Anticipazioni per il Grande Teatro di Peppino De Filippo in TV del 10 settembre alle 15.45 su RAI 5: “Non è vero ma ci credo”

Non è vero ma ci credo (1959) - YouTube

Per l’omaggio al teatro di Peppino de Filippo, attore, comico e commediografo italiano, e celebre spalla di Totò, Rai Cultura propone la commedia “Non è vero ma ci credo” autentico cavallo di battaglia di Peppino,, in onda giovedì 10 settembre alle 15.45 su Rai5 per “Stardust Memories” che presenta, in versione restaurata, i grandi classici del teatro delle Teche Rai.

Non è vero… ma ci credo è una commedia in tre atti del 1942, scritta da Peppino De Filippo. Dalla commedia fu tratto un film omonimo, nel 1952, con la regia di Sergio Grieco.

Trama

Il commendatore Gervasio Savastano è tormentato dalla superstizione; i suoi affari non vanno bene e lui ritiene che la colpa sia di un suo impiegato, Belisario Malvurio, cui attribuisce un influsso malefico. Anche in famiglia ci sono problemi: sua figlia Rosina si è innamorata di un giovane impiegato, che il commendatore ritiene non all’altezza della ragazza. All’improvviso, però, la fortuna sembra ricordarsi del commendator Savastano; in azienda arriva un giovane, Alberto Sammaria, gobbo, e con il suo arrivo gli affari cominciano di colpo ad andar bene. Anche la figlia del commendatore sembra aver ritrovato la serenità, il giovane di cui era perdutamente innamorata è diventato un lontano ricordo. Tutto sembra filare liscio, ma il diavolo ci mette lo zampino: Alberto Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato di Rosina, e per questo motivo è costretto a dare le dimissioni. Il commendatore è disperato, ma troverà una soluzione: convincerà sua figlia a sposare Sammaria. Dopo un’iniziale resistenza, la ragazza si convince; ma un incubo sconvolge i sogni del commendatore: che i suoi nipotini ereditino il difetto fisico di Sammaria. Il matrimonio si celebra, ma il commendatore non riesce ad allontanare i suoi timori e comunica ai ragazzi la sua intenzione di invalidare le nozze; ma a questo punto scoprirà di essere stato raggirato: Sammaria non è altri che il giovane di cui Rosina era sempre stata innamorata e la gobba era solo un artificio per consentirgli di entrare nelle grazie del futuro suocero. Il commendatore cede all’amore dei due giovani, anche perché, pure se non è gobbo, Sammaria ha portato bene.