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Quarant’anni fa Making Movies. E i “film” dei Dire Straits conquistano il mondo

Dire Straits

Quarant’anni fa Making Movies. E i “film” dei Dire Straits conquistano il mondo

Nel panorama asfittico del rock di fine anni settanta, i Dire Straits con il loro album omonimo d’esordio, furono una clamorosa sorpresa. In un periodo di disco music e punk, dominato dai Clash, Sex Pistols e altri, un rock melodico e limpido ispirato dal blues, di una band anomala, si impose prima nel Regno Unito e poi in molti altri Paesi del mondo. Guidati da Mark Knopfler, giornalista e insegnate di inglese, leader indiscusso e carismatico, voce, chitarra e autore del gruppo, il disco d’esordio portò alla ribalta della scena musicale, quattro musicisti caratterialmente schivi, riservati, lontani anni luce dal music business e dai canonici eccessi delle rockstar fatti di alcol, droga e groupie.

Una tecnica strabiliante permette a Mark Knopfler, che non utilizza il plettro, di trasformare il suono della sua chitarra quasi in una seconda voce che prolunga nelle canzoni la sua, che è invece roca e suadente.

Ma è nell’ottobre del 1980 che i Dire Straits conquistano il mondo dal punto di vista musicale. In Making Movies, i Dire Straits mostrano di essere più band musicale organizzata rispetto ai due album precedenti, grazie anche all’ ingresso delle tastiere. Naturalmente è sempre Mark Knopfler l’anima del gruppo. Essenzialmente il successo dei Dire Straits è quasi del tutto merito suo. Lo si capisce dal fatto che proprio durante la registrazione di Making Movies, il fratello di David, abbandonò il gruppo per disaccordi con il fratello Mark. Se durante le “terribili ristrettezze” prima del successo, i due fratelli erano rimasti uniti, ora dopo la popolarità e le vendite di dischi qualcosa si inceppa. E’ Mark a dettare la linea musicale; continuerà a farlo e i fatti gli daranno perfettamente ragione.

Le canzoni dell’album sono brevi romanzi o storie messe in musica. Amori mai sbocciati o non corrisposti come per il Romeo della canzone o la storia di una ragazza che vive su pattini e con un walkman sempre accesso. Tutto questo in brani divenuti celeberrimi come Tunnel of love, Romeo and Juliet e Skateway. In Express love e Solid Rock la chitarra si fa più pesante e l’arrangiamento e il suono corale della band più incisivo. Sette brani per 37 minuti che proietteranno l’album verso la vetta della classifica in numerosi paesi, compresa l’Italia dove rimarrà per 14 settimane al primo posto e otterrà un disco di platino.

La rivista Rolling Stone nella recensione di allora, accostò i nuovi testi di Mark Knopfler a quelli di cantautori come Bruce Springsteen, Bob Dylan e Neil Young. “La combinazione della sceneggiatura lirica della star, le sue intense esibizioni vocali e la tagliente colonna sonora rock & roll della band sono mozzafiato” si leggeva nella recensione. Un giudizio quasi profetico.

A metà degli anni ‘90 Mark Knopfler continuerà la sua carriera da solista dopo altri grandi successi come Lover of Gold e specialmente Brothers in the arms. Precisamente vent’anni dopo, nell’ottobre del 2000, uscirà Sailing to Philadelphia che raggiungerà di nuovo il primo posto in Italia nella classifica di vendite. A questo punto non ci sono più i Dire Straits, ma il talento musicale di Knopfler è ancora totalmente intatto.

Roberto Guidotti

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