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Accordo sulla didattica digitale integrale: “Restano i problemi per garantire a tutti una scuola di qualità”

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Riceviamo e pubblichiamo: In questi ultimi mesi abbiamo chiesto, tra le altre cose, una regolamentazione contrattuale della didattica a distanza. La collocazione dell’Abruzzo, e dunque della provincia di Teramo, in zona arancione, obbliga a fare i conti – in maniera più stringente- con modalità organizzative diverse per garantire il diritto all’istruzione agli studenti e alle studentesse.  In alcune scuole della provincia si continua a non nominare i supplenti del personale che, malato, sta a casa. Manca la strumentazione informatica; la connessione debole in molte zone produce inevitabili ritardi e disfunzioni. Non sono ancora disponibili le risorse per i supplenti.

Intanto, finalmente è stato sottoscritto nei giorni scorsi il Contratto nazionale integrativo (CCNI) sulla Didattica Digitale Integrata (DDI). Si è svolto così, lunedì 9 novembre 2020, un incontro fra i sindacati e il Ministero dell’Istruzione per elaborare e firmare una Intesa politica su tutte le problematiche connesse alla DDI e che non potevano trovare posto, per precisi vincoli normativi, nel testo contrattuale.

Lo avevamo ribadito nell’incontro di formazione dello scorso 23 ottobre u.s. quando, nell’analizzare i risultati di una ricerca sulla Didattica a distanza nei mesi di marzo e aprile, nonostante l’impegno degli insegnanti per assicurare la continuità della didattica, (riorganizzando spazi, dotandosi di attrezzature, ecc.), sono  emerse difficoltà importanti (scuola infanzia/primaria). Un peggioramento delle condizioni di lavoro, soprattutto  un aumento dei carichi di lavoro e  una evidente difficoltà  nella conciliazione lavoro-vita; soprattutto, tanti insegnanti non hanno raggiunto «tutti» gli studenti.

L’Intesa politica sulla DDI dovrebbe mitigare alcune difficoltà. Essa contiene i seguenti punti: un confronto costante su tutte le tematiche connesse all’esercizio reale del diritto allo studio; l’attivazione di un sistema di relazioni sindacali permanente e sistematico sulle questioni relative al lavoro di tutto il personale della scuola; il finanziamento della formazione del personale sulla didattica digitale integrata; il sostegno da parte del MI al lavoro di tutto il personale docente compreso il personale a tempo determinato che non dispone della card per le spese in strumentazione tecnologica per la DDI; lo stanziamento delle risorse finanziarie per implementare la connettività delle scuole anche attraverso la dotazione di una piattaforma per la didattica digitale accessibile gratuitamente alle studentesse, agli studenti e al personale; l’apertura, entro il mese di novembre, di un confronto sul lavoro svolto in modalità agile da parte del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, in attuazione dell’articolo 7 del Decreto del Ministro della Pubblica Amministrazione del 19 ottobre 2020.

Contestualmente la nuova nota ministeriale 2020 del 9 novembre 2020 chiarisce: che le pause durante lo svolgimento delle lezioni possono essere autogestite dai docenti e non vanno recuperate; che il luogo di lavoro da cui si può fare didattica a distanza non deve necessariamente coincidere con la scuola; che va data informativa alle RSU sui criteri generali per ‘individuazione della sede di lavoro dei docenti; che la DDI da parte dei docenti in quarantena, se non malati, potrà essere svolta compatibilmente con le difficoltà organizzative personali o familiari di cui la scuola dovrà farsi carico.

È ora che si intervenga in maniera definitiva, con risorse strutturali da postare in bilancio affinché si possano affrontare le diverse emergenze di cui soffre la scuola: organici adeguati (docenti e ATA), edilizia, connessione, disponibilità finanziarie e certezze normative. Per questo abbiamo chiesto di incontrare i decisori politici provinciali ed illustrare le diverse emergenze che aspettano di essere affrontate e risolte”.

FLC CGIL TERAMO

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