San Benedetto, Falco e Curzi: “La migliore scelta del PD per il Piceno era tagliare 50 posti letto al Madonna del Soccorso per darli ai privati”
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo: “In questi ultimi giorni abbiamo dovuto incamerare, oltre alle sofferenze e preoccupazioni provocate dal Covid, anche determinate esternazioni della signora Casini e dei suoi colleghi, che si sono visti archiviare il progetto Pagliare. Esternazioni che si sono ripetute anche nel corso del primo Consiglio regionale, nella stessa aula consiliare nella quale la signora affermò che a San Benedetto non ci sono né l’UTIC né la Rianimazione: affermazioni da lei mai rinnegate, ma dimenticate.
Quando l’esperta afferma che c’è un ‘piano pandemico’, dimentica di evidenziare che tale piano non è stato concordato con nessun primario, come invece avvenuto nell’AV3 di Macerata, ma solo imposto brutalmente dai certi politici ascolani, esattamente come a marzo: obiettivo unico, salvare il più possibile il Mazzoni dalle rogne, scaricandole sulla Riviera.
Continua l’esperta: «Per quanto possa valere la mia opinione ho detto che non penso ad Ascoli e San Benedetto come figli e figliastri … In futuro avremo un ospedale di primo livello e uno di secondo e la giunta sceglierà se l’ospedale più importante della provincia sarà il Mazzoni o il Madonna del Soccorso, con tutto ciò che ne consegue. A quel punto si avrà buona ragione a considerarsi figli o figliastri ». Ma sino alla recente batosta elettorale quella che sembrerebbe la sosia della Casini affermava che nell’AV5 è impossibile che ci sia un ospedale di secondo livello, ripetendolo in ogni occasione pubblica. Adesso improvvisamente si può fare? Chiediamo a lei, o alla sua sosia, se può spiegarci questo improvviso cambio di valutazione. In base a quali approfondite e illuminate considerazioni adesso, ma solo adesso che non ha più potere, la signora è certa che qui ci sarà un secondo livello?
Ricordiamo anche che quando ci fu l’incontro nell’ufficio del Sindaco, presente Ceriscioli, lei se ne andò quando il Comitato iniziò a mostrare le cifre ufficiali dell’AV5 che dimostravano come all’ospedale di San Benedetto si lavorasse, in percentuale, molto di più che ad Ascoli, pur con meno personale e meno attrezzature. La sua umoristica giustificazione fu: “Qui si fa campanilismo”.
Era presente anche un suo fedele compagno di Partito, del quale leggiamo oggi un altro commento: «La nuova giunta regionale, pur di rinnegare anche quanto fatto di buono dal centrosinistra, sta facendo scelte devastanti per la sanità del Piceno».
Forse dimenticano che una delle migliori cose “buone” messe in atto, nel 2017, dall’amministrazione targata Ceriscioli, Casini e Agostini (non eletto ma sempre presente) è stato il taglio di 50 posti letto (quindi anche di personale) nei confronti dell’ospedale di San Benedetto per distribuirli ai privati, persino a Sassocorvaro nel pesarese..
Pensate cosa vorrebbero dire oggi 50 posti letto in più per affrontare questa epidemia. A chi fomenta invece le polemiche, il PD ma non solo, affinché il Comitato metta alle strette la nuova giunta sulla futura ubicazione del nuovo ospedale di AV5, perché sennò vorrebbe dire che siamo “strumentalizzati” dal centrodestra, diciamo che non si può pensare, in questa drammatica fase, di attaccare e creare fratture con chi, piaccia o meno, ci governerà per i prossimi 5 anni: sarebbe controproducente per il nostro territorio, considerando che il Comitato è tra i pochi riferimenti informativi fedeli delle azioni quantomeno discutibili, passate e presenti, di chi gestisce la sanità provinciale, auspicabilmente per ancora poco tempo.
Certamente una frattura e un’interruzione comunicativa tra il Comitato e la Regione sarebbe desiderabile per molti. Questo invece è il tempo del dialogo, della conoscenza dei territori e delle azioni attuate o omesse negli ultimi anni, e nella parte iniziale di questa emergenza.
Emergenza che, prevedibilmente, porterà ad una revisione dei criteri previsti dalla legge sulla localizzazione e sulla tipologia degli ospedali, cosa che pare molti non considerino affatto. Dunque nessun carro davanti ai buoi, il futuro, che si converga sulla provincia unica o sul distacco da Ascoli e la costituzione della provincia autonoma costiera, è tutto da realizzare.
Cons. Rosaria Falco
Cons. Marco Curzi
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