martedì, Dicembre 10, 2024
Home > Anticipazioni TV > Il film cult nel pomeriggio in TV: “Il cavaliere pallido” giovedì 19 novembre 2020

Il film cult nel pomeriggio in TV: “Il cavaliere pallido” giovedì 19 novembre 2020

film il cavaliere pallido

Il film cult nel pomeriggio in TV: “Il cavaliere pallido” giovedì 19 novembre 2020 alle 17.10 su Iris (Canale 22)

Il cavaliere pallidо.png

Il cavaliere pallido (Pale Rider) è un film western del 1985 diretto e interpretato da Clint Eastwood, omaggio, probabilmente, al vecchio western Il cavaliere della valle solitaria (1953) di George Stevens.

Il film richiama inoltre il personaggio interpretato da Eastwood nei western di Sergio Leone, ossia l’Uomo senza nome.

Il titolo è anche un chiaro riferimento ai quattro Cavalieri dell’Apocalisse.

Il film è stato presentato in concorso al 38º Festival di Cannes.[1]

In una zona montuosa del Far West degli Stati Uniti il proprietario di miniere Coy LaHood vuole scacciare i cercatori d’oro indipendenti che vivono in comunità tra loro nella zona di Carbon Canyon. Tuttavia i cercatori si sono stabiliti legalmente, e per impossessarsi del loro terreno LaHood li minaccia usando anche la violenza contro gli accampamenti e le famiglie, dando ordine agli uomini che lavorano per lui di travestirsi da banditi e di assaltare le loro abitazioni vicino ai torrenti.

Quando sembra che i cercatori d’oro stiano per rinunciare a tutto e andarsene, appare uno sconosciuto che, appena arrivato nella cittadina fondata da LaHood, difende il cercatore d’oro Hull Barret dagli uomini di LaHood. Poco dopo lo sconosciuto fa la sua apparizione nel villaggio dei cercatori proprio mentre Megan, figlia di Sarah, la donna amata da Barret, sta leggendo il brano dell’Apocalisse di San Giovanni…e quando l’angelo aperse il quarto sigillo, ecco si presentò un “cavaliere su un cavallo pallido”, il suo nome era Morte, e l’inferno lo seguiva.

Per sdebitarsi Barret invita lo sconosciuto a casa sua per lavarsi, e per caso vede nella schiena dello straniero sei cicatrici provocate da pallottole sparate molto tempo prima, alle quali l’uomo sembra sopravvissuto. Poi Barret invita lo straniero a mangiare a casa di Sarah, e lui si presenta vestito come un predicatore. Poi inizia a soggiornare con loro, portando il suo aiuto alla comunità.

In seguito, il figlio di Coy LaHood manda Club, un rozzo gigante, al villaggio per scacciare il religioso, poiché il pastore gli sta mettendo i bastoni tra le ruote. Tuttavia il tentativo fallisce miseramente, ed il gigante torna piegato in due, dopo aver ricevuto una violenta bastonata nei testicoli. Il tentativo di corrompere il predicatore fallisce ugualmente. LaHood assolda, quindi, lo sceriffo corrotto Stockburn e i suoi sei assistenti per mettere definitivamente la parola fine a tutta la vicenda. Gli scagnozzi deviano con un’esplosione il ruscello che alimenta l’accampamento dove si erano stabiliti i cercatori. Uno di questi riesce a trovare una grossa pepita d’oro e va in paese a festeggiare. All’arrivo è ucciso brutalmente da Stockburn e i suoi vicesceriffi. È la resa dei conti. Lo straniero predicatore collabora con Hull Barret, e i due fanno saltare la cava mineraria di LaHood. Lo straniero giunge quindi in città, uccidendo in una sparatoria gli scagnozzi di LaHood. Subito dopo affronta i vice-sceriffi, uccidendoli uno dopo l’altro; quindi, lo sceriffo Stockburn, rimasto da solo, affronta lo straniero, riconoscendo in lui l’uomo al quale aveva sparato quei colpi alla schiena e dato per morto. Un istante dopo, i due si sfidano in un rapido duello, nel quale lo straniero piazza sei colpi in cerchio, nello stesso identico modo di quelli ricevuti, sullo sceriffo, ed un settimo – quello fatale – in piena fronte. LaHood cerca di sparare allo straniero dalla finestra del suo edificio, ma viene ucciso da Barret. Infine, il predicatore riprende il proprio cavallo, andandosene dal paese liberato dal dominio del proprietario, e tocca a Megan, invaghitasi di lui come la madre, salutarlo urlando nella vallata, che riporta l’eco delle sue parole.

Regia di Clint Eastwood

Con: Clint Eastwood

Fonte: WIKIPEDIA