Presentato in Tribunale il ricorso del dipendente del Comune di Ascoli Piceno contro il licenziamento in piena pandemia COVID – 19. UGL è fiduciosa nel suo accoglimento da parte del Giudice del Lavoro
ASCOLI PICENO – Riceviamo dalla Segreteria Provinciale UGL – Autonomie e pubblichiamo: “La mattina del 16 marzo 2020, con il focolaio pandemico esploso all’interno del Comune di Ascoli Piceno, per il Dirigente colpito dal virus, era tutto chiuso; il dipendente che gli ultimi giorni della settimana precedente era stato in ferie, non è riuscito quindi, ovviamente, ad accedere. Una realtà oggettivamente insuperabile: quella chiusura si è protratta nel tempo. Il dipendente non aveva computer, non usava il computer a lavoro, non poteva partecipare ad alcuna attività in Smart working; è nella logica delle cose che era costretto a fare quello che ha fatto.
Taluni Dirigenti di altri uffici pubblici hanno richiesto a qualche loro dipendente che non poteva operare in Smart working una presenza fisica comunque in ufficio, anche chiuso. Certamente il Dirigente del Comune di Ascoli Piceno poteva scegliere questa opzione; nel caso avesse chiesto al dipendente oggetto di contestazione di essere fisicamente presente sul posto di lavoro, ad ufficio chiuso, certamente il dipendente avrebbe dovuto uniformarsi.
Ecco perché è surreale l’atto di licenziamento operato dal Segretario Comunale; colpisce una persona, la sua dignità, il suo equilibrio economico, la mette in grave tensione ed affanno per il suo sostentamento.
Nel momento in cui si bloccano i licenziamenti per arginare lo stress economico e sociale, appare irragionevole operare in tale contesto un licenziamento disciplinare per assenza dal lavoro, così surreale.
La UGL autonomie è sconcertata ed indignata: un licenziamento a freddo, per motivazioni inerenti il contesto pandemico ed il focolaio interno, crediamo unico caso in Italia.
L’avvocato Fabio Luzi ha presentato il ricorso in Tribunale al Giudice del Lavoro; seguiamo con puntualità tutti gli sviluppi processuali; per verità, solidarietà, giustizia e ridare dignità alla Persona con il suo reintegro a lavoro”.
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