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A Latina 180 posti per i progetti utili alla collettività (Puc). Il Comune pronto a partire

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A Latina 180 posti per i progetti utili alla collettività (Puc). Il Comune pronto a partire. Ciolfi e Di Russo (Latina Bene Comune): “Per le persone un’occasione di inclusione e valorizzazione all’interno della comunità”

Il Comune di Latina è pronto per partire con una gamma consistente di Progetti utili alla collettività (Puc), di cui sono destinatari i percettori del Reddito di cittadinanza. ieri è stato fatto il punto su questo tema in commissione Welfare.

Con la determina di giunta dello scorso settembre sono stati raccolti in tutto l’ente comunale 15 progetti dai vari servizi tra cui scuola, cultura, ambiente e alcuni di questi prevedono ulteriori numerosi progetti specifici: nel nostro caso, per esempio, l’assessorato all’istruzione ha elaborato circa 30 progetti realizzabili con le scuole; in corso anche la ricezione di ulteriori progetti (almeno 10), attraverso un avviso pubblico per il terzo settore. In tutto sono 180 i posti a disposizione.

“Il provvedimento che prevede l’obbligo dell’attuazione dei Puc è di dicembre 2019: il meccanismo, dunque, è stato attivato in piena pandemia e non posso che complimentarmi con il servizio Welfare e con l’assessora Patrizia Ciccarelli per il lavoro svolto anche su questa specifica tematica, soprattutto in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo, che vede i servizi (già sotto organico), ulteriormente sguarniti di personale per il susseguirsi dei periodi di quarantena” – commenta la consigliera Maria Grazia Ciolfi.

Nell’ambito dei Patti per il lavoro e/o per l’inclusione sociale, i beneficiari di Reddito di cittadinanza sono tenuti a svolgere i Puc nel comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16. I progetti sono inseriti sulla piattaforma ministeriale Gepi e qui saranno incrociati con i dati dei percettori del reddito di cittadinanza elaborati dagli assistenti sociali, così da individuare la tipologia di progetto utile più affine alle peculiarità del profilo del soggetto percettore del Rdc.

“A breve vedremo i frutti di tutto questo importante lavoro, per il quale – sottolinea il presidente della commissione, Emanuele Di Russo – il nostro servizio Welfare ha provveduto anche ad un rafforzamento della struttura interna, proprio in ragione della complessità e dell’impegno che questo strumento richiede. Quello dei Puc è un percorso molto importante perché permette di ascoltare e motivare le persone, facendole entrare in un’ottica di servizio alla comunità, e quindi di valorizzarle all’interno della comunità stessa”.

“Oltre ad un obbligo di legge – prosegue Ciolfi – i Puc rappresentano un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari e per la collettività; certo uno strumento non senza criticità né punti deboli, ma che dobbiamo evidenziare e chiedere di portare a soluzione agli enti superiori preposti. Tuttavia non si può ignorare che il Rdc dà sostegno ogni giorno a 3 milioni di persone in condizione di povertà ed in questa pandemia è stato provvidenziale perché insieme al reddito di emergenza ha letteralmente salvato tantissimi cittadini”.

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