martedì, Aprile 23, 2024
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Il Tronto nell’Orlando Furioso. Ci sono pure Ancona, il Foglia e Pesaro

San Benedetto del Tronto – Il nostro articolo sulla citazione di Dante Alighieri del fiume Tronto, nell’VIII Canto del Paradiso della Divina Commedia, ha suscitato molta sorpresa e curiosità tra i nostri lettori.

In diversi hanno chiesto se vi fossero altre citazioni d’autore, non solo di San Benedetto del Tronto, ma anche del fiume che dà il nome alla città ed ad altri comuni come Monsampolo, Pagliare (frazione di Spinetoli), Colli, Arquata e Civitella in provincia di Teramo.

Sin da quando Giulio Cesare sostò a Castum Truentum (l’attuale Martinsicuro) come racconta Pompeo Magno, sono diversi gli autori latini a citare il fiume Tronto. Ma è particolarmente interessante il riferimento al fiume che fa da “divisorio” tra Marche e Abruzzo, in un’altra celebre opera letteraria italiana: L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.

Nel terzo canto, nell’ottava 37, si leggono i seguenti sonetti: “Et Azzo, il suo fratel, lascierà erede del dominio d’Ancona e di Pisauro, d’ogni città che da Troento siede tra il mare e l’Apenin fin all’Isauro, e di grandezza d’animo e di fede, e di virtù, miglior che gemme et auro: che dona e tolle ogn’altro ben Fortuna; sol in virtù non ha possanza alcuna”.

Nel canto si parla di Azzo VII D’Este (1205-1264), figlio di Aldombrandino  che per soccorrere il pontefice contro l’imperatore Ottone IV, domanderà aiuto in denaro a Firenze, dando in ostaggio il fratello Azzo, e, morendo, lascerà costui erede di tutto il Marchesato d’Ancona e di ogni più alta virtù morale. A raccontare il tutto a Bradamante, guerriera cristiana, è la maga Melissa in una predizione sulla storia della casata degli Este.

Il Marchesato di Ancona o Marca di Ancona è pressappoco il territorio delle Marche. A delimitare i confini del possedimento sono a nord l’Isauro (il fiume Foglia) che sfocia a Pesaro; a ovest gli Appennini e a sud il Tronto. Uno dei figli di Azzo, l’erede della Marca, è Rinaldo, uno dei protagonisti insieme a Orlando del poema, e come lui innamorato perdutamente di Angelica.

L’Orlando Furioso, scritto tra il 1504 e il 1532, è un poema epico e cavalleresco dalla trama complessa, con numerosi episodi che si intersecano tra di loro sullo sfondo della guerra tra Carlo Magno e i Saraceni. Altro tema dominante è l’amore di Orlando per l’ambigua Angelica e quello ostacolato tra Bradamante e il guerriero moro Ruggero. Celebre, la perdita del senno di Orlando; sarà Astolfo a recuperarlo sulla luna e a far rinsavire l’eroe cristiano che cosi riprenderà a combattere contro gli infedeli.

Roberto Guidotti

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