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Codici porta il caso U-Mask all’Antitrust

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Codici porta il caso U-Mask all’Antitrust

ROMA – Riceviamo dall’associazione Codici e pubblichiamo. Si tinge di giallo la vicenda delle mascherine U-Mask. Dopo l’inchiesta avviata dalla Procura di Milano, si registra ora l’intervento dei Carabinieri del Nas di Trento, che hanno sequestrato il laboratorio analisi di Bolzano dove sono stati effettuati i test sulla capacità di filtrazione dei dispositivi.

“Stiamo seguendo con attenzione l’evolversi della situazione – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed abbiamo fatto anche noi i nostri passi. Abbiamo, infatti, inviato una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato affinché faccia chiarezza su un caso che presenta troppe ombre”.

Ombre che preoccupano i consumatori, che hanno acquistato un prodotto su cui ora nutrono forti e comprensibili dubbi.

“Stiamo ricevendo diverse segnalazioni – afferma Manfredi Zammataro, Segretario di Codici Sicilia – da parte di consumatori che chiedono chiarimenti sulla reale efficacia delle mascherine. Il nodo centrale della questione è la filtrazione. Il sequestro del laboratorio di analisi non è certo un episodio rassicurante, considerando la motivazione. Come spiegato ai microfoni della trasmissione Striscia la Notizia, i Carabinieri hanno scoperto che la struttura non aveva nessuna autorizzazione sanitaria e che alcuni referti erano stati firmati dal responsabile tecnico, che però non risulta iscritto all’Ordine dei Biologi.

Confidiamo nel lavoro degli inquirenti – conclude Zammataro – affinché sia fatta piena chiarezza sulla reale efficacia di un dispositivo che sembrerebbe filtrare meno di una semplice mascherina chirurgica, a cui del resto viene paragonata nella certificazione del Ministero della Salute, che parla appunto di Dispositivo Medico di Classe 1 e non di Dispositivo di Protezione Individuale. Dal canto nostro, andremo avanti per fare luce sulla vicenda, fornendo assistenza ai consumatori attraverso la class action che abbiamo avviato per il giusto e doveroso rimborso di un acquisto dall’importo, tra l’altro, non indifferente, considerando che tra mascherina e primo cambio filtri, che scatta dopo 200 ore di utilizzo, si arriva ad una spesa di circa 50 euro”.

Come detto, Codici ha avviato una class action per tutelare i consumatori che hanno acquistato una mascherina U-Mask. Sul sito dell’associazione (www.codici.org) è disponibile il modulo di adesione. Per informazioni e chiarimenti telefonare al numero 06.55.71.996 oppure scrivere asegreteria.sportello@codici.org.

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