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“Donne dagli occhi neri e la fierezza dei Liburni”. Scrittori e artisti piceni che hanno citato San Benedetto

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“Donne dagli occhi neri e la fierezza dei Liburni”. Scrittori e artisti piceni che hanno citato San Benedetto. San Benedetto per Crivellucci, De Carolis, e Murani

San Benedetto del Tronto – Proseguiamo la nostra indagine sulle citazioni (di solito di stima e ammirazione) che letterati e poeti hanno fatto e rivolto a San Benedetto; molto più numerose di quello che si pensa. Questa volta riportiamo le frasi di alcuni “vicini di casa”, ovvero uomini di lettere o arte nati a pochi chilometri dalla città.

Iniziamo con Amedeo Crivellucci, nato ad Acquaviva Picena il 20 aprile 1850. Crivellucci, storico e docente scrisse: “…laggiù in riva al mare alla foce dell’Albula; sul estremo lembo della vallata fertilissima, San Benedetto, stazione ricercata di bagni marini, grosso paese già da un pezzo bene avviato a diventare città, popolato da erculei marinai e da donne che per fulgore degli occhi neri e per la possanza delle forme, non hanno rivali”.

E veniamo ad Adolfo De Carolis noto pittore, incisore e xilografo nato a Montefiore dell’Aso da madre sambenedettese: “Le paranze di San Benedetto ricordano le navi omeriche, non molto differenti per la grandezza, se pensiamo che dalla piccola Grecia ne Salparono per la Troade più di mille e cento. I marinai del Tronto hanno fama di esperti ed audaci quasi fossero i discendenti dei fieri Liburni”.

Concludiamo con Oreste Murani, fisico e politico nato a Monterubbiano nel 1853. Dopo avere insegnato per anni al politecnico di Milano passò gli ultimi anni della sua vita a San Benedetto: “Qui mi sento rispettato e onorato…vivo sereno e soddisfatto del bene compiuto e mi sorregge la buona compagnia… Questo mare azzurro in cui l’anima si profonde nei misteri dell’infinito: tutto, tutto, sono un grande godimento”.

Audaci marinai, barche variopinte e il mare azzurro. Caratteristiche che ricorrono spesso nei diari dei visitatori illustri degli ultimi duecento anni, quando la città si andava espandendo e assumeva sempre più i connotati di stazione di villeggiatura. Sullo sfondo il carattere forte dei marinai sambenedettesi, intrepidi e forti lavoratori, abili nello sfruttare le tecniche moderne di pesca e nel solcare i mari di mezzo mondo.

Roberto Guidotti

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