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“Il virus delle verità”: il Covid-19 nel libro di Antonio G. D’Errico

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“Il virus delle verità”: il Covid-19 nel libro di Antonio G. D’Errico

“Il virus ci cambierà o in meglio o in peggio”. Si tratta di una affermazione che in più occasioni ci è capitato di ascoltare nel corso degli ultimi mesi, e che anche papa Francesco ha fatto propria, dichiarando che la pandemia è una crisi e “da una crisi non si esce uguali, si esce migliori o si esce peggiori. E dovremmo uscirne migliori”.

Indubbiamente un bell’augurio, una ottimistica speranza – purtroppo spesso non suffragata dai fatti – fondata sulla grande paura che in un primo momento il Covid-19 aveva scatenato. Ma forse anche una conclusione seguita al contegno, connotato da grande senso di responsabilità, che durante il lockdown gli italiani, un popolo in genere refrattario alle regole, hanno tenuto. Questo almeno ad un livello complessivo, visto che le eccezioni (positivi in quarantena che uscivano tranquillamente di casa) non sono mancati.

A questo punto è legittimo chiedersi su quali basi sociali, politiche e antropologiche si potesse o si possa auspicare un cambiamento in senso positivo degli uomini o almeno di alcune fasce della popolazione dell’Occidente e non solo.

A seguito del primo grande conflitto mondiale e la spagnola, che portò con sé milioni di morti, l’odio e l’intolleranza occuparono la scena pochi anni dopo con il Nazifascismo e lo Stalinismo per poi arrivare alla seconda grande carneficina del XX secolo. Anche dopo il 1945 si sono succedute guerre e genocidi, per poi arrivare agli episodi di terrorismo del XXI secolo. Insomma, se le vicende del “secolo breve,1914-1991” come è stato definito dallo scrittore Eric Hobsbawm, non avevano insegnato nulla, era difficile sperare in qualcosa di meglio.

Nel 1824 Friedrick Heghel, racchiudendo in poche ma incisive righe il suo pensiero dichiarò: “Tutto ciò che l’uomo ha imparato dalla storia, è che dalla storia l’uomo non ha imparato niente”.

In sintesi l’evoluzione morale, spirituale e sociale non si è verificata.

Ovviamente si sono concretizzate anche molte eccezioni altamente positive – a confermare la regola – e le troviamo ogni giorno. In tantissimi si sono annullati per prendersi cura degli altri nel corso di questi mesi, impegnando tempo, energie e anche soldi con il volontariato, fornendo servizi socialmente utili in via gratuita o aiuto materiale o morale, che, in questi tempi così delicati e difficili, anche per la psiche, è tutt’altro che di secondaria importanza.

Alcuni cambiamenti in ambito sociale si sono verificati nel concreto. E’ indubbio come molti di noi abbiano acquisito una più solida consapevolezza e prudenza per ciò che concerne le norme igienico/sanitarie nei gesti quotidiani e nei rapporti con gli altri. Tuttavia, parrebbe più una reazione “funzionale” alla situazione contingente che una scelta volontaria e consapevole, almeno per la maggior parte delle persone.

Il libro

Nel libro “Il virus delle verità” l’autore, Antonio G. D’Errico. affronta tutte le problematiche che hanno segnato l’esplosione della pandemia da Covid-19, che ha colto di sorpresa il nostro sistema sanitario, riuscendo a conquistare un’attenzione mediatica senza precedenti.

Testimonianze come quella del Prof. Luciano Gattinoni, di fama internazionale, e dell’infettivologo Fabrizio Ernesto Pregliasco, Direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, ci aiutano a comprendere la struttura e le caratteristiche di questo virus prima sconosciuto. Vengono quindi ascoltati i Cobas della Sanità della Lombardia, che ci hanno dettagliato le motivazioni del loro esposto presentato in procura, anche attraverso le parole di Vincenzo Barbarisi, autore dell’esposto.

C’è quindi la testimonianza del dottor Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei Medici di Como e della Federazione Regionale degli Ordini della Lombardia, che ha vissuto personalmente il dramma del contagio. Infine c’è la testimonianza del professor Paolo Antonio Ascierto, che ha ipotizzato e proposto per primo una terapia da covid 19 attraverso il tocilizumab. Emergono così spunti critici e assunti scientifici, in un libro che apre la vista su aspetti inediti di una pandemia che ha richiesto un cambiamento consapevole dei comportamenti di massa in ambito di igiene e prevenzione sanitaria.

L’autore

Antonio Gerardo D’Errico è biologo, scrittore e poeta italiano. Si laurea nel 1986 in Scienze Biologiche all’Università Statale di Milano, con una tesi sperimentale sul dosaggio dell’enzima G6PD in soggetti portatori di anemia emolitica. Dopo la laurea si dedica all’insegnamento e comincia a scrivere per il Teatro, ma innumerevoli sono le opere da lui redatte che toccano temi di rilevanza sociale.

Nel 1990 il suo atto unico Silvia, l’amore dei trent’anni è messo in scena al teatro Olmetto di Milano. Frequenta nello stesso anno un corso di scrittura per autore televisivo, retto e condotto da Gustavo Palazio, collaboratore di Paolo Limiti.

L’attività teatrale di D’Errico trova una serie di pubblicazioni presso la collana di Teatro dell’editrice Elle Di Ci. Si fa promotore nello stesso tempo di laboratori teatrali presso il carcere Le Vallette di Torino, dove agenti e detenuti mettono in scena alcune delle sue prime produzioni scritte, cimentandosi l’autore stesso nei panni di attore e regista. La compagnia teatrale sostiene l’opera di Don Innocenzo Ricci, un prete torinese impegnato nel recupero di ragazzi caduti nella spirale della droga. Parte il progetto denominato Carovana della Speranza che vede coinvolta la compagnia in un tour itinerante al fianco del sacerdote. Partecipano anche a festival che li portano fuori dai confini regionali.

Nel 1998 riceve il premio Grinzane Pavese per il romanzo Testimoni d’amore edito dall’editrice Elle DI Ci, con il sostegno del Gruppo Abele di Don Ciotti e un commento critico in quarta di copertina di monsignor Luigi Bettazzi.

Dal 2000 fino al 2004, Antonio inizia una collaborazione con l’attore e poeta Donato Placido, dando forma a una serie di scritti come romanzi, sillogi poetiche e sceneggiature per il cinema e il teatro. Nel 2000 danno alle stampe il loro primo lavoro realizzato insieme come coautori, il romanzo Montalto. Fino all’ultimo respiro, diario sentimentale.

Nell’agosto 2018 viene premiato per i suoi lavori nell’ambito della rassegna del gran gala delle Eccellenze irpine, organizzato dal Comune di Monteverde e la proloco.

Il libro “Il virus delle verità vuole essere una panoramica (l’opera è stata pubblicata prima dell’avvento dell’ultima ondata) non solo relativa a fatti di cronaca realmente accaduti, ma anche e soprattuto inerente i risvolti che la pandemia ha avuto sulle vite di ciascuno di noi. Un’opera scientifica ed anche in un certo senso poetica, tutta da leggere.

LM

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