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Russia: se neanche i Vecchi Credenti credono alle fake sui Testimoni di Geova

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Russia: se neanche i Vecchi Credenti credono alle fake sui Testimoni di Geova. I Vecchi Credenti in difesa della minoranza perseguitata

Neanche i Vecchi Credenti russi credono alle fake news e alla campagna d’odio che hanno indubbiamente contribuito alla decisone di mettere fuorilegge i Testimoni di Geova in Russia nel 2017. Proscrizione che ha dato il via non solo alla chiusura delle attività giuridiche della confessione, ma a una vera e propria persecuzione che si propaga con soprusi, arresti e perfino torture ai danni di singoli fedeli, rei di praticare il proprio culto all’interno delle mura domestiche con preghiere, canti o letture dei testi sacri.

Sorprendentemente qualche giorno fa, come riportato dal sito www.asia.it la comunità religiosa dei Vecchi credenti ha inviato una lettera aperta pubblicata il 2 marzo in difesa dei Testimoni di Geova, dove si afferma che “la libertà di confessione religiosa è uno dei diritti irrinunciabili della persona, che l’umanità ha conquistato nel corso di molti secoli”.

I Vecchi Credenti sono un movimento scismatico della Chiesa Ortodossa che alla metà del 1600, non accettò le riforme religiose del patriarca Nikon le quali modificavano i libri e le liturgie della Chiesa. Secondo le stime generali, il numero di Vecchi Credenti è di oltre due milioni in Russia. Questa intransigenza dottrinale ha determinato torture e persecuzioni per molto tempo, già in epoca zarista.

Il testo ricorda, quante “nuove speranze si legarono alla caduta del regime totalitario agli inizi degli anni ’90. Molto fu fatto dallo Stato, dalla società e dalle stesse confessioni religiose per ristabilire i diritti di ogni cittadino a confessare qualunque fede. Eppure negli ultimi anni la situazione è peggiorata; vengono adottate leggi e misure di limitazione dei diritti dei credenti”.

Un atteggiamento molto diverso da quello del metropolita ortodosso Ilarion di Volokolamsk, presidente del Consiglio per gli Affari Esterni della Chiesa Russa, che all’indomani della sentenza che metteva fuorilegge i Testimoni di Geova, affermava in una specie di excusatio non petita che la Chiesa ortodossa non era stata consultata, ma ad ogni modo era soddisfatta per la “positiva” decisione di proscrivere i Testimoni di Geova, in una tristissima replica dell’oppressione di stampo Sovietico.

Molti studiosi ed esperti, nonché diverse organizzazioni governative e transnazionali, attribuiscono alla disinformazione escogitata ad arte contro i Testimoni di Geova, -da gruppi antagonisti di matrice ortodossa – una parte di responsabilità nelle scelte delle autorità russe di perseguitare le minoranze religiose come i Testimoni di Geova. Insieme a loro risultano braccati i membri di Scientology, alcune comunità buddiste, animiste asiatiche e comunità pentecostali e battiste.

La dichiarazione inoltrata, precisa che “i Vecchi-Credenti non condividono la dottrina e le idee dell’associazione religiosa dei Testimoni di Geova, molti postulati dei quali contraddicono l’ortodossia. E tuttavia, il diritto alla professione libera non può essere tolto neanche ai rappresentanti di questa comunità; sono inaccettabili soprattutto i processi penali nei quali le persone vengono sottoposte a lunghi periodi di detenzione, solo per aver soddisfatto le proprie esigenze religiose (per esempio, la lettura della Bibbia), senza recare alcun danno a nessuno”.

Quasi una parafrasi del classico “non sono d’accordo con quello che tu dici, ma mi batterò fino alla morte perché tu lo dica”, che pur non essendo farina del sacco di Voltaire, ne rispecchia lo spirito di tolleranza e accettazione verso “i diversamente credenti” che il filosofo predicava già ai suoi tempi.

Principio presente anche nella Costituzione Russa che all’articolo 28 recita: “A tutti è garantita la libertà di coscienza, la libertà di religione, compreso di professare, individualmente o insieme ad altri, qualsiasi religione o non professare alcuna religione, di scegliere liberamente, avere e diffondere credenze religiose di altro tipo e di agire in conformità ad esse”. Articolo chiaro e specifico, completamente disatteso dalle stesse autorità russe.

Roberto Guidotti

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