L’Europa rifiuta lo Sputnik, Meloni attacca: “In commercio subito”
“Dopo il disastro sulla gestione della campagna vaccinale la UE rifiuta un altro potenziale rimedio, lo Sputnik V, per motivi che sembrano avere a che fare più con la geopolitica che con la salute degli europei.
È bene ricordare che la UE ha acquistato dosi Pfizer e AstraZeneca prima ancora che i vaccini venissero validati e messi in commercio, successivamente le case farmaceutiche hanno rallentato la campagna di profilassi in Europa non fornendo le dosi promesse approfittando dei contratti capestro siglati degli incompetenti di Bruxelles, dando priorità a quei paesi disposti a pagare di più.
Se lo Sputnik V è un vaccino sicuro ed efficace non c’è guerra commerciale che tenga: va valutato e messo in commercio subito, così come va valutato qualsiasi altro vaccino ritenuto potenzialmente utile al contrasto del Covid-19. Il governo italiano si svegli dal torpore ed agisca nell’esclusivo interesse nazionale intervenendo in sede europea o, se necessario, andando avanti per la propria strada”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sul proprio profilo Facebook.
Nel frattempo Putin ha detto la sua: “Le dichiarazioni dei funzionari dell’Ue (rese dal commissario per il mercato Interno dell’Ue Thierry Breton, ndr) che non c’è bisogno dello Sputnik V possono indicare la volontà di difendere gli interessi di alcune aziende piuttosto che delle persone”.
“Il commissario Thierry Breton è chiaramente prevenuto contro il vaccino Sputnik V solo perché è russo. Ignora che ha un’efficacia maggiore e risultati migliori sulla sicurezza rispetto ad altri vaccini approvati nell’Ue”. Lo scrivono gli sviluppatori dello Sputnik in un tweet pubblicato sull’account dedicato al vaccino, replicando alle dichiarazioni del commissario europeo che ieri aveva escluso l’uso del vaccino russo in Europa.
Ribattono da Bruxelles che sullo Sputnik V, “non c’è una procedura” per l’inclusione nel portafoglio dei vaccini Ue, “la porta non è chiusa per sempre, dipenderà dalle circostanze”. Così il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, insistendo sul fatto che Bruxelles ha firmato contratti con varie case farmaceutiche “per avere i sieri ora” sottolineando l’importanza di avere le dosi previste nel secondo trimestre.
Quanto ad alcuni sondaggi che rivelano la diffidenza nei confronti di AstraZeneca, Mamer evidenzia: “è un vaccino importante per le campagne nazionali. Abbiamo firmato un contratto e lo devono attuare”.
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