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Oltre il cattolicesimo: tutte le religioni a San Benedetto. Numeri e strutture

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Oltre il cattolicesimo: tutte le religioni a San Benedetto. Numeri e strutture

San Benedetto del Tronto – L’Italia è sempre più un paese multireligioso, forse più di quello che si immagina. Nello studio pubblicato nel 2020 dal Centro Studi sulle Nuove Religioni è emerso che chi professa una religione diversa da quella cattolica raggiunge quasi il 4% della popolazione italiana, pari a oltre 2milioni di cittadini, compresi quelli che hanno acquisito la cittadinanza negli ultimi anni.  San Benedetto non fa eccezione. Anche in città sono numerosi i residenti che professano altre religioni diversa da quella cattolica. Ma è possibile quantificare il numero o individuare i culti presenti in Riviera?

Attualmente le religioni non cattoliche con strutture organizzative, ubicate a San Benedetto sono due: i Testimoni di Geova e la Chiesa Cristiana Evangelica.

Testimoni di Geova. A livello nazionale si tratta della seconda confessione cristiana numericamente parlando tra i cittadini italiani, la “maggiore realtà organizzata in modo unitario presente nel Paese dopo la Chiesa cattolica” secondo l’indagine del CESNUR.  Quasi sicuramente ciò è vero anche per San Benedetto. Sono presenti in città quattro  comunità. Tre si riuniscono nella Sala del Regno di Via Manara 136 all’interno del Centro Commerciale Smeraldo; la comunità di Porto d’Ascoli si raduna nella Sala del Regno di Centobuchi e svolge riunioni anche in lingua inglese e rumena. All’adunanza più importante della confessione, la “Cena del Signore” tenuta il 27 marzo 2021, erano presenti tra fedeli e simpatizzanti 800 persone. La celebrazione è stata svolta in videoconferenza per salvaguardare la salute di tutti. A proposito delle riunioni nei luoghi di culto, i Testimoni di Geova dall’inizio della pandemia hanno scelto  di proseguire le varie adunanze in modalità digitale, non solo per le restrizioni sanitarie, ma anche per prevenire eventuali contagi  a protezione della salute altrui, specialmente quella dei più anziani e fragili. Tuttora questa è la linea seguita dalla confessione.  Altre comunità dei Testimoni di Geova  sorgono a Grottammare, Monteprandone,  Martinsicuro e in altri comuni del Piceno e Teramano.

Chiesa Cristiana Evangelica. A Porto d’Ascoli in via Valcimarra 73 è situata la Chiesa che fa parte del raggruppamento delle Assemblee di Dio in Italia. La chiesa raccoglie circa 350 fedeli tra adulti e piccoli. I membri della chiesa provengono non solo da San Benedetto, ma anche da comuni limitrofi  per un raggio di 25 chilometri, comprese alcune località del vicino Abruzzo. A causa della pandemia sono stati organizzati turni differenziati per le riunioni e dirette facebook per chi non può spostarsi da casa.

Musulmani, ortodossi e altri. Secondo le ultime rilevazioni Istat i residenti stranieri a San Benedetto sono il 7,1% della popolazione. Contrariamente a quello che si crede, si ipotizza che la religione prevalente tra gli immigrati in Italia sia quella cristiana con le sue varie declinazioni: ortodossi, protestanti, cattolici, testimoni di Geova e altri. Solo un terzo degli immigrati professa la fede musulmana. A tal proposito a Martinsicuro sorge una Moschea e a Centobuchi un Centro Islamico Culturale. Non risultano invece  presenti chiese ortodosse nella provincia di Ascoli Piceno. In questi casi non avendo a disposizioni dati certi, è impossibile quantificare localmente la suddivisione religiosa tra gli immigrati del posto, considerano anche i continui arrivi e cancellazioni dall’estero o da altri comuni nelle anagrafi comunali. Nel 1950, secondo l’Annuario Pontificio del 2015, risultava battezzata con rito cattolico il 100% della popolazione della Diocesi di Ripatransone, comprensiva di San Benedetto e dei comuni dell’hinterland.

Nel 2014 i nativi del territorio che non avevano ricevuto il battesimo erano il 5,7% della popolazione residente. Negli ultimi anni anche le nostre zone hanno visto svilupparsi il pluralismo religioso in una maniera che non ha precedenti e che segna anche un punto di non ritorno rispetto allo standard religioso di qualche decennio fa. Questo cambiamento, sembra determinato non solo dai recenti flussi migratori, ma anche dalla maggiore cognizione nell’operare libere scelte in campo dottrinale che non debbono più necessariamente, ricalcare forzatamente le tradizioni familiari. Con la diffusione libera di indicazioni ed espressioni di punti di vista diversi – religiosamente parlando – c’è chi ha optato consapevolmente per una strada diversa rispetto alle consuetudini della maggioranza.

In fondo la diversità, anche da questo profilo, va considerata un arricchimento della società stessa e una conferma dei valori democratici. La nostra stessa Costituzione contempla la pari dignità di ogni cittadino a prescindere dalla religione professata o dalle sue idee, con l’impegno promesso, di rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza di tutti i cittadini.

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