sabato, Gennaio 18, 2025
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Imam del carcere incitava alla jihad e invocava la distruzione del Vaticano: arrestato

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Imam detenuto a Torino incitava alla jihad e invocava la distruzione del Vaticano: arrestato

Incitava alla jihad e glorificava gli attentati terroristici, tra i quali quello che si è consumato di fronte alla ex sede di Charlie Hebdo del 2020. Nei confronti dell’Imam del carcere di Alessandria, detenuto di origini marocchine, i militari del Ros hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Torino su richiesta della locale Procura.

Queste le accuse a suo carico: istigazione a delinquere in relazione ai delitti di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Le intercettazioni hanno evidenziato come l’uomo invocasse la distruzione del Vaticano ed esprimesse ammirazione per Osama Bin Laden e Mohammed Atta, definiti rispettivamente difensore dell’Islam e persona rispettosa dei principi più autentici.

Secondo quanto emerso dalle indagini effettuate dai carabinieri del Ros, l’Imam – ora in carcere a Novara – avrebbe in più occasioni espresso la volontà di realizzare azioni di martirio in nome del jihad mediante attacchi terroristici con l’utilizzo di armi da fuoco, esplosivi o autoveicoli, manifestando anche risentimento nei confronti dell’Autorità Giudiziaria, ritenuta responsabile della propria detenzione, con propositi ritorsivi verso il Tribunale di Torino.


    “Grazie alle Forze dell’Ordine – commenta la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che sono intervenute per fermare Bouchta El Allam, già detenuto perché a capo di un’organizzazione dedita al traffico di droga ma che da Imam, nelle carceri nelle quali si trovava, incitava nei suoi sermoni al Jihad, all’odio contro ebrei e cristiani e invocava la distruzione del Vaticano.

Tra i destinatari delle sue invettive c’era anche Souad Sbai, coraggiosa presidente dell’Associazione delle Donne Marocchine in Italia che da sempre si batte contro il proselitismo islamista: El Allam aveva aizzato altri detenuti a sgozzarla. A lei va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Questo caso è l’ennesima conferma che l’attenzione nei confronti della radicalizzazione dei detenuti deve essere altissima e che è necessario non abbassare mai la guardia contro il pericolo dell’estremismo islamico. In gioco c’è la sicurezza nazionale”.

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