Anticipazioni per il Grande Teatro di Goldoni in TV del 17 maggio alle 15.45 su RAI 5: “La buona madre” con Lina Volonghi

Oggi pomeriggio 17 maggio su Rai 5 alle 15.45 per il Grande Teatro di Goldoni sulle reti RAI, va in onda la commedia va in scena la commedia in tre atti “La buona madre”, composta da Goldoni nel 1751 e presentata a Venezia nel Carnevale dello stesso anno.
“La buona madre” ha per protagonista Barbara, vedova e madre di Nicoletto e Giacomina, che cerca di sistemare con un buon matrimonio. Barbara ha in mente di far sposare Nicoletto con Agnese, una vedova matura ma piacente, mentre per Giacomina ha pensato al merciaio Rocco. Nicoletto, però, di nascosto dalla madre, minaccia di far pazzie per Daniela, figlia della scaltra Ludovica, che fiuta un buon matrimonio per la ragazza e un futuro sicuro per se stessa. Barbara, da buona madre, riesce a salvare il figlio Nicoletto dalle grinfie della scaltra Ludovica e di sua figlia. Nicoletto sposa la ricca Agnese e Giacomina viene promessa in moglie al merciaio Rocco. Ludovica impone allora a Daniela di sposare Lunardo, un vecchio gaudente con la sciatica e un mucchio di soldi, assicurandosi così un futuro agiato.
Di Carlo Goldoni, adattamento e regia di Carlo Lodovici. Scene Mario Grazzini, costumi Giulia Mafai. Con Lina Volonghi, Gianna Raffaelli, Donatella Ceccarello, Willy Moser, Marina Dolfin, Laura Carli, Maria Grazia Spina, Dario Mazzoli, Gino Cavalieri.,
La buona madre è una commedia teatrale veneziana in prosa in tre atti scritta da Carlo Goldoni nel 1761 e rappresentata per la prima volta con successo a Venezia per il Carnevale dello stesso anno. L’opera affronta un tema morale caro sia al teatro goldoniano sia al pubblico settecentesco: le qualità della buona madre.
Trama
Venezia. Il giovane Nicoletto, succube della madre che tenta di farlo sposare con una ricca vedova per salvare le sorti dell’intera famiglia ormai in rovina, cerca l’amore vero nella giovane Daniela, ma nei progetti della madre di lei c’è un matrimonio ricco. Tutta la commedia è giocata all’interno di un mondo completamente femminile fatto di attività domestiche (stirare, lavare per terra), vezzosità muliebri (scegliere le stoffe) e chiacchierate complici in cui si sparla di tutti e si tessono trame[2]. Vittima di un intricato complotto di donne, Nicoletto vede vanificati i suoi goffi tentativi di emanciparsi dal potere opprimente della madre e di trovare consolazione in un amore non corrisposto.