mercoledì, Aprile 24, 2024
Home > Arte, Cultura e Spettacoli > Amore, Puglia e Poesia. “Nella Valle d’Itria il sole e l’oro”: il nuovo libro di Fabio Strinati

Amore, Puglia e Poesia. “Nella Valle d’Itria il sole e l’oro”: il nuovo libro di Fabio Strinati

amore

Amore, Puglia e Poesia. “Nella Valle d’Itria il sole e l’oro”: il nuovo libro di Fabio Strinati

Quando la magia dell’amore incontra la poesia, è questo il connubio perfetto, presente nel libro “Nella Valle d’Itria il sole e l’oro”, scritto dal poeta e compositore marchigiano Fabio Strinati, classe 1983, che nel suo ultimo lavoro, esprime attraverso l’uso dei versi poetici, la sua  passione per la Puglia, in modo particolare per la Valle d’Itria, che la descrive con gli occhi di una persona innamorata di un luogo dal fascino particolare. 

Da sempre amante della poesia, Fabio Strinati nel 2014 scrisse il libro “Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo”, seguito da altri volumi, quali: 


“Un’allodola ai bordi del pozzo” (2015), 


“Dal proprio nido alla vita” (2016),

 
“Al di sopra di un uomo” (2017), 


“Periodo di transizione” (2017), “Aforismi scelti Vol.2” (2017) , 


“L’esigenza del silenzio” (2018) ,


“Sguardi composti… e un carosello di note stonate” (2018) ,


“Quiete” (2019), 


“Concertino per melograno solista” (2019) ,


“Discernimento atrabile” (2019),


“Lungo la strada un cammino” (2019), 


“La Calabria e una pagina” (2020) ,


“Toscana – Venezia solo andata” (2020), 


“Obscurandum” (2020), 


“Oltre la soglia, uno spiraglio” (2020), 


“Frugale trasparenza”(2020), 


“Anime tranciate. Poesia come rivelazione dell’uomo” (2020), 


“Aforismi in un baule” (2021) 


ed infine abbiamo l’ultimo lavoro del poeta, “Nella valle d’Itria il sole e l’oro” (2021), Nuova Palomar Editore, composto da 108 pagine, dove Fabio Strinati unisce il calore della Puglia alla poesia. 


Di seguito, riportiamo un estratto dalla prefazione della raccolta. 


“Non chiederci la parola…” soggiungeva un dolente e profetico Montale in quello che era stato il testamento poetico del Novecento letterario. Ed invece, oggi più che mai, proprio dall’obliata stirpe dei poeti ci si attende quelle intrinseche verità e quelle irrinunziabili libertà che appaiono oramai conculcate, dimenticate, oltraggiate da questa nostra miseranda condizione di vita e dalla destrutturazione di ogni sensibilità, umana ed esistenziale. 

E, allora, ben venga questa suggestiva silloge del nostro Autore, che, mano nella mano, ci guida sapientemente in un’inedita ed intima dimensione emozionale, ove i pensieri, i sentimenti ed i palpiti dell’animo vengono colti, rimeditati, reinterpretati e restituiti ai lettori, pervasi da un’incontenibile volontà di accompagnarli verso una riflessione esistenziale, dalla quale scorgere, anche solo per un istante impercettibile, la “parola salvifica”. 


Elisa Cinquepalmi 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright La-Notizia.net