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Venezia e il suo casinò, storia e curiosità

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Venezia e il suo casinò, storia e curiosità

Il casinò è una delle ambientazioni che più volte è stata trasposta dalle più diverse opere narrative, tanto che al giorno d’oggi si può senz’altro dire che non sia necessario entrare fisicamente in un casinò per avere un’idea di massima circa la sua organizzazione, il suo funzionamento e così via.

La maggior parte delle opere è accomunata dal fatto di aver preso come ispirazione gli scenari dei casinò più iconici del mondo, aspetto che non può che richiamare la città del casinò per eccellenza: Las Vegas. Ma i casinò, specie quelli più storici, sono ben distanti dagli Stati Uniti, e proprio Las Vegas ne fornisce una prova. La città è infatti nota per ospitare numerosi casinò tematici, ossia ispirati a numerose ambientazioni differenti: fra questi, uno si ispira totalmente a Venezia, con tanto di riproduzioni in scala 1:2 del Ponte di Rialto e del campanile di San Marco. Il motivo, oltre al fascino immortale della città lagunare, va ricercato nel fatto che, fra le altre cose, proprio Venezia abbia dato i natali al primo casinò in senso moderno del quale si abbia notizia.

Fin dal Medioevo erano attive in diversi dei maggiori Comuni italiani le baratterie, luoghi adibiti alla pratica dei giochi. Importanti per le autorità proprio per i loro contributi alle finanze locali, la loro esperienza è la diretta antenata dei ridotti veneziani. Un ridotto, nella Venezia rinascimentale, era infatti l’ingresso di un palazzo pubblico, tendenzialmente un teatro, nel quale gli spettatori sostavano e spesso si intrattenevano con i più disparati giochi. Il più risalente ridotto del quale si abbia notizia certa è quello del San Moisé, collocato in un’ala del Palazzo Dandolo e a breve distanza da Piazza San Marco, nato nel 1638. Il successo dello spazio è testimoniato dalla clientela, composta da alcuni fra i veneziani più in vista: nel ‘700, per esempio, avventore abituale del ridotto era Giacomo Casanova, che per un periodo vi si fece addirittura indirizzare la posta.

Nel 1938, il casinò di Venezia si dotò di una sede monumentale: venne infatti inaugurata la sede del Lido, ospitata da un edificio razionalista ricco di marmi e vetri locali, operativo fino agli anni ’90 quando gli si preferì la nuova sede di Ca’ Noghera: dopo oltre cinquant’anni al servizio degli appassionati, oggi ospita un centro congressi ed è sede staccata della Biennale nel periodo della mostra del cinema.

È dal 1946, invece, che il casinò di Venezia ha la sua sede iconica a Ca’ Vendramin Calergi, palazzo rinascimentale costruito per volere della famiglia Loredan, edificato fra il 1481 e il 1509 e affacciato direttamente sul Canal Grande. Nello storico palazzo è ancora oggi possibile approfittare di una selezione dei più classici giochi da casinò, come poker e blackjack, all’interno di una delle cornici storiche più iconiche per una casa da gioco. La struttura ospita anche degli spazi dedicati all’esposizione di oggetti collegati a Richard Wagner. È noto che il compositore tedesco, ancora oggi uno dei musicisti più amati e rappresentati, si recò numerose volte in viaggio a Venezia tra il 1858 e il 1883; ciò che è meno noto, invece, è che soggiornò proprio a Ca’ Vendramin Calergi. In occasione del suo ultimo viaggio, nel 1882, affittò un’intera parte del palazzo per sé, la sua famiglia e alcuni domestici al seguito: e fu proprio nel palazzo che morì nel febbraio dell’anno successivo, a causa di una crisi cardiaca. Nel 1995 furono quindi inaugurate le Sale Wagner, a commemorazione del legame fra Venezia e il compositore e visitabili dietro appuntamento.

Infine, l’ultima sede in ordine di tempo del casinò di Venezia si trova, in contrapposizione alle precedenti, sulla terraferma: nel 1999 è stata infatti inaugurata la sede di Ca’ Noghera, nelle immediate vicinanze dell’aeroporto cittadino. Si tratta del primo e più grande casinò all’americana d’Italia, ospitato da una struttura moderna di oltre 5000 metri quadri e dall’offerta di giochi ancora più ricca di quelli offerti dalla sede storica, vincolata dagli spazi minori del palazzo.  La sede moderna del casinò, grazie alla vicinanza dell’aeroporto, costituisce una forte attrazione per il turismo della zona, sia italiano che straniero, e con la recente riapertura il casinò può riprendere le sue attività iniziate ormai quasi quattrocento anni fa.

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