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Anticipazioni per “Alain Delon, il lato oscuro di una star” del 22 giugno alle 19:20 su Rai 5

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Anticipazioni per “Alain Delon, il lato oscuro di una star” del 22 giugno su Rai 5 alle 19:20

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Su Rai5 (canale 23) una vita nel riserbo: la storia di un divo “misterioso”

Ha incantato almeno tre generazioni divenendo una icona del cinema, ma su di lui non esistono biografie ufficiali autorizzate. Il documentario “Alain Delon, il lato oscuro di una star”, in onda martedì 8 dicembre alle 19.30 su Rai5 (canale 23), prova a ricostruire la vita e la carriera di questo divo amatissimo. Solo un film diretto da Jean-Pierre Melville riesce ad andare oltre il velo del riserbo di cui Delon si circonda: “Frank Costello faccia d’angelo” (“Le Samouraï” in originale) che Delon interpreta nel 1967 all’età di 31 anni e in cui veste i panni di un assassino e di un guerriero. L’uomo sembra inconsolabile e conduce una vita solitaria, come il suo interprete.

Alain Delon, all’anagrafe Alain Fabien Maurice Marcel Delon (Sceaux8 novembre 1935), è un attoreregista e produttore cinematografico francese naturalizzato svizzero dal 1999 (doppia cittadinanza).

È considerato uno dei più grandi sex symbol della storia[1][2], oltre che uno dei più grandi attori francesi al pari di Jean Gabin, o di Jean-Paul Belmondo, suo eterno “rivale” mediatico nella Francia degli anni sessanta. La sua «bellezza derivata dall’aspetto ammaliante, dal viso d’angelo e dagli occhi di ghiaccio ipnotizzanti», gli ha permesso di interpretare uomini cupi, misteriosi, solitari, che molto spesso si rivelavano persino autobiografici del loro interprete[3].

Fondamentali per la carriera dell’attore sono state le collaborazioni con i registi René ClémentLuchino Visconti e Jean-Pierre Melville[4]; tra i personaggi più celebri da lui interpretati ci sono il cupo e timoroso Rocco di Rocco e i suoi fratelli (1960), il principe Tancredi in Il Gattopardo (1963), il killer Jeff in Frank Costello faccia d’angelo, il gangster Rogert Startet in Il clan dei siciliani (1969), il supplente Daniele Dominici in La prima notte di quiete (1972); è stato inoltre Zorro nell’omonimo film di Duccio Tessari del 1975, il misterioso Robert Klein di Mr. Klein (1976) e il barone di Charlus in Un amore di Swann (1984).

Nel 1985 ha vinto il Premio César per il migliore attore per il film Notre histoire; ha inoltre vinto il David di Donatello, l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino, mentre nel 1963 ha ottenuto una candidatura ai Golden Globe per il film Il Gattopardo.

Dagli anni settanta ha avuto esperienze anche come produttore cinematografico, tramite la sua Adel Productions, e in qualità di regista come nel thriller Per la pelle di un poliziotto (1981) e nel drammatico Braccato (1983). La sua ultima interpretazione sul grande schermo risale al 2008 nel film Asterix alle Olimpiadi, mentre nel 2017 ha annunciato il ritiro dalle scene[5].