giovedì, Febbraio 13, 2025
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Anticipazioni per il Grande Teatro in TV di Strindberg del 24 giugno alle 15.45 su Rai 5: “Temporale”

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Anticipazioni per il Grande Teatro in TV di Strindberg del 24 giugno alle 15.40 su Rai 5: “Temporale” con Ivo Garrani

Lucia Mosca on Twitter: "(Anticipazioni per il Grande Teatro in TV di  Molière del 22 febbraio alle 15.45 su Rai 5: “Il misantropo”) Segui su: La  Notizia - https://t.co/OcN4KZlJWI… https://t.co/bUS2bZ9xXI"

Per il Grande Teatro in TV in onda oggi giovedì 24 giugno alle 15.45 su Rai 5 il dramma Temporale” di August Strindberg con la regia di Claudio Fino e l’interpretazione di Ivo Garrani nella versione andata in onda nel settembre 1973 sulla Rai.

Temporale (in svedese: Oväder) è un dramma da camera del drammaturgo svedese August Strindberg. Scritto nel 1907, per l’Intima teatern del drammaturgo, dove venne rappresentato, con poco successo, ventitré volte.[1]

Racconta la vicenda che vede come protagonista “il Signore”, un funzionario in pensione, visitato nella sua casa da suo fratello, un procuratore, al ritorno dalla villeggiatura. Oltre a domandarsi chi siano i nuovi abitanti del palazzo che vivono al primo piano, il fratello inizia a chiedergli che ne è della sua vita, dopo il divorzio avvenuto cinque anni prima dalla moglie Gerda. Si scopre successivamente che è proprio Gerda a vivere al piano di sopra con il nuovo marito, Fischer, che ha organizzato una bisca nell’appartamento. Il fratello incontra Gerda, che gli racconta la sua situazione e parla della paura che il suo nuovo marito si porti via la figlia, avuta dal Signore nel precedente matrimonio. Convinta dal fratello, va a parlare con l’ex marito, che non vedeva da cinque anni. I due parlano del divorzio e della piccola. La donna gli chiede aiuto per divorziare da Fischer, che nel frattempo fugge con la figlia di un pasticciere portandosi via la bambina. Gerda lo scopre e col procuratore alla sua ricerca, mentre il Signore resta a casa con la cameriera Louise. Si viene a sapere nel finale che Agnes, la figlia del pasticciere, non è scappata, che Gerda ha ritrovato la bambina e che sono andate a vivere a casa di sua madre. Il dramma ha un lieto fine. Il signore decide che non sarà quella la casa dove morirà e che, rivedendo l’ex moglie e la figlia, ha pareggiato i conti con la vita precedente.[2]

Johan August Strindberg (Stoccolma22 gennaio 1849 – Stoccolma14 maggio 1912) è stato un drammaturgoscrittore e poeta svedese.

Per la vastità e la rilevanza della produzione (che ricopre praticamente tutti i generi letterari ed è raccolta in circa cinquanta volumi, a cui se ne aggiungono ventidue di corrispondenze), il suo nome affianca il norvegese Henrik Ibsen all’apice della tradizione letteraria scandinava e raggiunge per riconoscimento unanime un seggio tra i massimi artisti letterati del mondo.

La vita di Strindberg fu tumultuosa, tessuta di esperienze complesse e scelte radicali e contraddittorie, a tratti rivolta contemporaneamente a molteplici discipline non direttamente attinenti alla figura ufficialmente letteraria dell’autore: sculturapittura e fotografiachimicaalchimiateosofia. Sintomi di una rottura intima del proprio animo con la dimensione convenzionale del tempo e del vivere, elementi dunque reciprocamente contaminati nell’atto creativo e fondamentali per la sua interpretazione.

Fu il destinatario di uno dei biglietti della follia di Friedrich Nietzsche.