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5Stelle appesi a un filo. Conte: “Non sarò prestanome e Grillo non sia padre padrone”

Politica e Social

I 5stelle appesi a un filo: Grillo e Conte ancora più distanti dopo la conferenza stampa dell’ex Premier

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Beppe Grillo - Wikipedia

Dopo l’attesa conferenza stampa in streaming dell’ex Premier Giuseppe Conte, la sorte dei 5stelle appare sempre più appesa a un filo.

Da Conte sono venute parole nette e prese di posizione assai poco concilianti nei confronti del fondatore del Movimento Beppe Grillo.

“Non mi presto a vecchie ambiguità, ad un’operazione di facciata. Non sarò un prestanome”, ha dichiarato l’ex inquilino di Palazzo Chigi, aggiungendo: “Non riesco ad impegnarmi in un progetto in cui non credo”. E ancora: “Serve un profondo cambiamento”. “Io ho fatto il mio – conclude – , ora tocca alla comunità dei 5 Stelle. Il Movimento ha atteso già troppo”.

E infine, rivolgendosi al Beppe Grillo: “Gli riconosco il grande carisma, tocca a lui decidere se essere padre generoso che lascia crescere la sua creatura, o il padre padrone che ne contrasta emancipazione. Sarà sempre il garante. Domani darò lo statuto a Grillo e a Crimi”.

Nel prosieguo della conferenza stampa Conte ha insistito nella richiesta di fare chiarezza nel Movimento.

“Ho sempre ispirato la mia attività politica ed istituzionale – ha dichiarato – a criteri di trasparenza. Mi chiese Grillo di diventare leader dei 5 Stelle, ma una mia candidatura a freddo sarebbe stata priva della base. Il Movimento è lacerato da ambiguità e contraddizioni. Manca una leadership solida. Condivido i valori ispiratori ma ho evidenziato criticità che ne limitano le potenzialità. Serve una linea politica chiara e un’organizzazione territoriale, di impronta più europeista”.

Reazioni assai caute giungono dagli esponenti pentastellati.

“Lavoriamo per l’unità, usando testa e cuore. Come sempre troveremo una soluzione”. Così il ministro 5 Stelle Luigi Di Maio a La Gazzetta del Mezzogiorno, sullo scontro tra Grillo e Conte.

telefonata di ieri tra l’ex premier e il fondatore del Movimento non avrebbe sciolto le divergenze: inaccettabile per Conte una sorta di diarchia nella guida del M5S.

Sembrano tuttavia sempre più flebili, per i pentastellati, le speranze di evitare la rottura definitiva fra Grillo e Conte, dopo i duri attacchi mossi in settimana da parte del Garante del movimento, fortemente contrario alla bozza di Statuto proposta dall’ex Premier.

E sembra sempre più difficile che il fondatore Beppe Grillo possa accettare il drastico ridimensionamento del suo ruolo, progettato da Conte, come tappa finale del nuovo corso dopo la rottura già consumata con Davide Casaleggio e con la Associazione Rousseau, custode della democrazia diretta, cioè del DNA dei 5stelle.

Appare quindi sempre più evidente che la brusca svolta impressa al movimento da Giuseppe Conte e dal suo portavoce Rocco Casalino si starebbe configurando come la irruzione di un elefante in cristalleria, che prima ha frantumato la piattaforma Rousseau, garante delle votazioni on line che da sempre hanno segnato la strada dei 5stelle e poi ha tentato di esautorare Beppe Grillo, fondatore e autentica anima del Movimento, relegandolo a mera figura consultiva nel presunto nuovo corso Contiano.

In queste ore si sta quindi immediatamente profilando una alleanza fra Casaleggio e Grillo a difesa della identità pentastellata contro gli intenti iconoclasti manifestati dall’ex Premier, che stanno acuendo le gravi spaccature interne di un movimento che, da inizio legislatura, ha già perso per strada oltre un terzo dei propri parlamentari fra scissioni, espulsioni, contestazioni per mancati versamenti dei contributi dovuti, improvvise folgorazioni sulla via di Damasco e quant’altro.

Ore decisive quindi quelle di oggi e domani per la leadership del M5S. Grillo ha lasciato Roma. E si attendono le mosse del’ex premier. Conte dovrebbe spiegare la sua posizione in una conferenza stampa. Continua il giro di contatti con i big del M5S nel tentativo di trovare punto di sintesi. E il capogruppo del M5S in Senato, Licheri: “Se è tutto finito? No dai..siamo dentro un confronto fisiologico. Stiamo scrivendo un nuovo soggetto politico. Non è facile, dateci tempo”, ha detto arrivando a casa di Conte. Una delegazione dei senatori con Licheri, Taverna e Patuanelli è andata a casa da Conte.

La situazione sempre più caotica in cui versa il Movimento denota la delusione dei grillini per l’esito disastroso che si sta profilando a seguito dell’incarico conferito a Conte per la rifondazione dei 5Stelle. Ed appare quindi sempre più probabile che Marco Travaglio dovrà procedere a scrivere il secondo capitolo della sua opera letteraria sull’anatomia del “conticidio”, commesso con la sostituzione dell’ex Premier a Palazzo Chigi.

Un secondo “conticidio” si sta infatti materializzando in queste ore con la sempre più probabile sostituzioe di Conte nel ruolo di futuro capo politico dei pentastellati in una autentica nemesi storica che ricorda quella della proverbiale Sora Camilla, che tutti la vogliono ma nessuno se la piglia.

Basterà comunque solo un pò di pazienza per assistere all’esito finale della vicenda in corso, che sembra però essere stato già scritto da Beppe Grillo.

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