Anticipazioni per “Samson et Dalila” di Camille Saint-Saëns del 2 luglio alle 10 su Rai 5: diretto da Gary Berini per la regia di Hugo de Ana dagli Arcimboldi di Milano
Nell’ambito della storica collaborazione tra Rai e Scala – che in questo periodo, attraverso Rai Cultura, ha già portato su RaiPlay importanti spettacoli – arrivano in Tv sulla Rai le grandi opere scaligere.
In onda oggi venerdì 2 luglio alle 10 su RAI 5, l’opera “Samson et Dalila” di Camille Saint-Saëns, proposto nell’edizione del Teatro alla Scala di Milano andata in scena al Teatro degli Arcimboldi nel 2002. La direzione musicale è affidata all’israeliano Gary Bertini, scomparso tre anni dopo questa produzione, mentre la regia, le scene e i costumi sono firmati dall’argentino Hugo De Ana, che opta per un finale a sorpresa in cui il tempio di Dagon non crolla ma “esplode” invaso da una luce potentissima. Protagonista una delle più grandi voci di oggi: Placido Domingo, che nella sua lunga carriera ha interpretato molte volte la parte di Sansone, facendo rivivere in modo esemplare il dibattersi dell’uomo diviso tra le ragioni del cuore e quelle del dovere verso Dio. Accanto a lui Olga Borodina, una Dalila incantatrice dalla voce sensuale e vellutata. Completano il cast Jean Philippe Lafont, Ildar Abdrazakov e Bonaldo Giaiotti. La regia televisiva è curata da Pierre Cavassilas.
Samson et Dalila, in italiano Sansone e Dalila, è un’opera lirica in tre atti di Camille Saint-Saëns ispirata al noto episodio biblico di Sansone e Dalila[1].
L’opera debuttò al Teatro Granducale di Weimar in lingua tedesca (Simson und Delila) il 2 dicembre 1877 con Hans Feodor von Milde (Oberpriester), sotto la direzione di Eduard Lassen, riscuotendo un grande successo. Quando fu eseguita in lingua francese a Rouen per la prima volta, il 23 marzo 1890, però, non suscitò l’entusiasmo del pubblico. Nonostante le premesse, l’opera si riscattò, e divenne poi la composizione operistica più famosa di Saint-Saëns, ed è tuttora nel repertorio operistico dei principali teatri del mondo. Shirley Verrett ha fatto del ruolo di Dalila uno dei suoi cavalli di battaglia, ma si ricordano anche Fiorenza Cossotto, Agnes Baltsa, Grace Bumbry e, odiernamente, Anita Rachvelishvili.
Trama
Atto I
Davanti al tempio di Dagon, a Gaza, gli ebrei, vessati dai filistei, compiangono il loro destino, chiedendo aiuto al Signore. Samson li esorta ad avere fede nel Signore, e che presto lui riuscirà a liberarli dal giogo della schiavitù. Dopo averlo sentito, Abimelech, un satrapo, schernisce gli ebrei e il loro Dio, e viene affrontato da Samson. Tuttavia il superbo satrapo perde contro Samson e viene ucciso, e il suo seguito fugge via. Samson e gli ebrei fuggono da un’altra parte. Il Gran Sacerdote, uscito dal tempio, dopo aver visto il cadavere di Abimelech, ordina che gli ebrei siano sterminati, ma giunge in quel momento un messaggero che comunica che gli Ebrei stanno devastando il paese, e per sicurezza, il Gran Sacerdote parte per rifugiarsi nelle montagne. Gli ebrei ritornano e festeggiano in piazza ringraziando il Signore. Dal tempio escono delle sacerdotesse filistee, tra cui Dalila, che ha deciso di supplire con l’astuzia alla sconfitta sul campo, perciò celebra la vittoria di Samson e gli dice di amarlo. Samson è combattuto da diversi sentimenti, ma nonostante i richiami di un vecchio saggio ebreo è deciso a seguire la donna nella sua casa.
Atto II
Mentre Dalila attende l’arrivo di Samson, prega Dagon affinché aiuti il suo proposito di vendicare i filistei. Il Gran Sacerdote arriva, si informa del piano di Dalila ed entrambi giurano la morte di Samson. Uscito il Gran Sacerdote, entra Samson quasi pentito di essere giunto lì: Dalila allora lo convince con tutte le sue arti seduttorie (Mon coeur s’ouvre a ta voix) e Samson cade alla sua mercé, ma si rifiuta di rivelare il segreto della sua forza. Dalila lo accusa di non amarlo e rientra in casa. Mentre infuria in cielo la collera divina, Samson si decide e la segue. Poco dopo arrivano gli sgherri del Sacerdote, chiamati da Dalila e fanno Samson loro prigioniero.
Atto III
Samson, cieco e senza capelli, e quindi privo della forza che questi gli conferivano, si lamenta nel carcere mentre spinge una macina. Prega che i fratelli ebrei non subiscano la stessa sorte, ma sente che questi, anche loro in prigionia, lo maledicono per colpa di Dalila. Samson viene condotto nel tempio di Dagon. Qui si festeggia con un’orgia sfrenata la vittoria dei filistei. Samson entra, schernito dal Gran Sacerdote, che sfida Dio, provocandolo a restituire la forza a Samson. Tutto il tempio inneggia a Dagon, unico e vero dio; alla folla si unisce anche Dalila che si prende gioco di Samson. Allora lui si fa condurre da un fanciullo presso le due colonne madri del tempio, e prega Dio di restituirgli la sua antica forza, facendole crollare e con lui morire tutti quelli che si trovavano al suo interno.
Brani famosi
- Dieu! Dieu d’Israël! (Coro, Atto I)
- Printemps qui commence (Dalila, Atto I)
- Amour, viens aider ma faiblesse (Dalila, Atto II)
- Mon cœur s’ouvre à ta voix (Dalila, Atto II)
- Baccanale (Atto III)