domenica, Settembre 8, 2024
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Conte attacca sulla prescrizione: ma la Cartabia replica, riforma condivisa

reddito di cittadinanza

Ed Ermini Vicepresidente del CSM: Passo avanti per la giustizia italiana

Marta Cartabia - Wikipedia

Il giorno dopo la tormentata approvazione della riforma della giustizia voluta dal competente ministro Marta Cartabia, ex Presidente della Corte Costituzionale, non si placano le polemiche ed i malumori provenienti dalla componente contiana del Movimento 5stelle.

Infatti l’ex premier Giuseppe Conte critica l’accordo raggiunto in seno alla maggioranza, che ha limitato l’istituto della prescrizione nel processo penale, senza però abolirlo integralmente. Conte ha definito i residui casi di possibile prescrizione penale come una anomalia del sistema italiano, invitando a non cantare vittoria per la sua esclusione per i reati contro la pubblica amministrazione.

Ed a tali critiche si sono accodati l’ex Guardasigilli Bonafede ed Alessandro Di Battista, che si sono dichiarati insoddisfatti della mancata abolizione totale della prescrizione nella giurisdizione penale, nonostante l’irrisolto problema della eccessiva durata dei processi.

Ma alle critiche ha risposto il ministro Cartabia, rammentando la avvenuta condivisione della riforma in Consiglio dei Ministri..
“Lo sforzo della riforma è stato dare un’immagine del processo penale in cui tutti potessero riconoscersi”. Così l’attuale Guardasigilli. Ieri via libera unanime dal Consiglio dei ministri alla riforma presentata dalla Cartabia dopo lunga discussione. E’ servita la mediazione del premier Draghi per il via libera alla riforma. Fonti del M5S esprimono soddisfazione per l’esito della discussione, ma alcune fonti di Italia Viva parlano di “contentino” e rinviano alle Camere.

Nel frattempo apprezzamento per la riforma è stato espresso dal vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura David Ermini.

“E’ stato fatto un grande passo avanti, perché è stato usato un metodo molto intelligente, assolutamente opportuno con cui si è arrivati all’accordo”. Così il vice presidente del Csm sulla riforma della Giustizia approvata in CdM. “Ora vedremo il percorso parlamentare. Non era possibile che una democrazia non potesse arrivare a una riforma condivisa”, ha aggiunto, spieganco che serve “un’impostazione diversa del Csm. Il Parlamento farà la riforma, io darò il mio contributo. C’é bisogno di una rivoluzione etica della magistratura”.