Anticipazioni per “Ecuba” di Manfroce del 4 agosto alle 10 su Rai 5: con la regia di Pier Luigi Pizzi per la direzione di Sesto Quattrini dal Palazzo Ducale di Martina Franca
Per la Grande Musica Lirica in TV oggi lunedì 3 agosto alle 10 su RAI 5 va in onda “Ecuba” di Nicola Antonio Manfroce, nell’allestimento andato in scena al Palazzo Ducale di Martina Franca nel 2019 per il 45° Festival della Valle d’Itria, con la regia di Pier Luigi Pizzi per la direzione di Sesto Quattrini e l’interpretazione di Lidia Fridman e Carmela Remigio.
Ecuba è una tragedia per musica in tre atti di Nicola Antonio Manfroce su libretto di Jean-Baptiste-Gabriel-Marie de Milcent tradotto in italiano da Giovanni Schmidt.
La prima ebbe luogo il 13 dicembre del 1812 al Teatro di San Carlo di Napoli, nell’interpretazione di Marietta Marchesini Maillard (nel ruolo di Ecuba), Marianna Borroni (nel ruolo di Polissena), Manuel García (nel ruolo di Achille) e Andrea Nozzari (nel ruolo di Priamo).
In tempi moderni, viene rappresentata nel 1992 al Teatro Gabriello Chiabrera di Savona, con Anna Caterina Antonacci come Polissena. Inaugurerà l’edizione 2019 del Festival della Valle d’Itria, con Carmela Remigio nel ruolo del titolo.
Trama
Nel primo atto Polissena rivela alla propria ancella, Teona, di essersi innamorata di Achille, nonostante questi avesse appena ucciso in battaglia suo fratello Ettore (prima scena). Il re Priamo suggerisce al popolo di Troia di accettare il matrimonio tra Achille e Polissena per mettere fine alla guerra di Troia, scontrandosi però con il volere della regina Ecuba (scena II). Achille, sopraggiunto, rivela i suoi sentimenti per Polissena e riceve la benedizione di Priamo (scena III). Vengono celebrati i giochi in onore di Ettore (scena IV)
Nel secondo atto Achille e Polissena scambiano propositi d’amore in vista delle nozze (scena I). Giunge quindi Ecuba che, dopo aver fatto allontanare Achille (scena II), convince la figlia a colpire a tradimento il promesso sposo durante la cerimonia nuziale, per vendicare la morte di Ettore (scena III). Polissena, immersa in tristi pensieri, viene ornata dalle ancelle (scena IV), e quindi, rimasta sola, riflette sul suo amaro destino (scena V). Giunge Achille, che però viene trattato con freddezza (scena VI). Achille si rivolge allora ai sovrani, i quali, per opposti motivi, cercano di far mantenere alla figlia la promessa fatta per il bene della patria (scena VII).
Nel terzo atto si svolge la cerimonia nuziale nel Tempio di Apollo (scena I). Proprio mentre Polissena sta per prendere la parola giunge Antiloco ad annunciare che l’esercito greco ha fatto irruzione armato nella città di Troia. A nulla valgono i tentativi di Achille di professare la propria estraneità ai fatti: Ecuba ordina alle guardie di ucciderlo prontamente (scena II). Disperata, Polissena lancia un accorato appello di dolore agli dei (scena III). Priamo rimprovera aspramente la moglie per la decisione affrettata che ha compromesso definitivamente ogni tentativo di cercare un accordo con i nemici (scena IV). I soldati greci irrompono nel tempio, uccidono Priamo e rapiscono Polissena. Ecuba, rimasta sola, lancia la sua maledizione mentre la città è devastata dall’esercito nemico (scena V).