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Francesco Gigante, lo scalpellino nipote di Gennarino D’Alfonso

PESCARA – Fra i partecipanti al simposio delle 10 Giornate in Pietra 2021, Francesco Gigante, scalpellino originario di Lettomanoppello, con il laboratorio a Rosciano, residente a Chieti in contrada Brecciarola che continua la tradizione famigliare della lavorazione della pietra, in quanto nipote di Gennarino D’Alfonso di Lettomanoppello, il più grande scalpellino abruzzese del crepuscolo del Novecento e dei primi anni del XXI secolo, la cui bottega è stata riaperta per finalità turistiche in seno a un percorso esperenziale fra le strade del borgo della “Città della Pietra” adornate dai bassorilievi /murales realizzati proprio dagli artisti partecipanti a questa edizione delle 10 Giornate in Pietra.

Di seguito ecco come ha risposto Francesco Gigante alle nostre domande:

Da quanto tempo fa lo scalpellino?

“Fin da quando ero piccolo lavoro la pietra seguendo mio zio Gennarino a Lettomanoppello. Lui mi ha insegnato molto e ora cerco di tramandare questa arte a mio figlio”.

Che opera ha realizzato a Lettomanoppello per le 10 Giornate in Pietra 2021?

“Siccome il tema dell’evento è Maiella Nera e Maiella Bianca, ho realizzato una opera che ricorda la tragedia di Marcinelle perché molti dei morti sono di questa zona. Ho scolpito, pertanto, un’opera con un ascensore, una carrucola che porta sotto la miniera i minatori, la lanterna ed altri attrezzi da miniera”.

Lei vive della attività di scalpellino attualmente?

“Non faccio lo scalpellino di professione a pianta stabile, lavoro in ospedale, ma cerco di tramandare questa arte, anche se ho delle commissioni e ho fatto lavori importanti, come la ristrutturazione della Cattedrale di San Giustino a Chieti con il rivestimento in pietra nera della Maiella nella cripta con anche le scritte in latino”.

Cristiano Vignali