sabato, Aprile 20, 2024
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Immigrazione clandestina, il Sap di Fermo: “Il tampone inaspettato problema”

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Immigrazione clandestina, il Sap di Fermo: “Il tampone inaspettato problema”

FERMO – Riceviamo e pubblichiamo: “Qualche giorno fa, ho avuto il piacere di essere intervistato, insieme al Segretario Regionale Sim Carabinieri Paolo De Angelis, da Radio FM1. Nel corso della trasmissione, ci sono state formulate diverse domande riguardanti la “sicurezza del fermano”. Tra le altre cose, ci è stato chiesto il perchè non si riesca quasi mai ad espellere “gli immigrati clandestini”, nonostante molti di loro siano noti alle forze dell’ordine e risultino particolarmente pericolosi. Ho brevemente spiegato che ci sono diverse difficoltà burocratiche e logistiche, ma, con questa nota, voglio mettere a conoscenza di tutti, che ad oggi, esiste un ulteriore ed inaspettato problema: il tampone.

La Questura di Fermo infatti, proprio ieri, nonostante la cronica carenza di personale, ha organizzato con non pochi sforzi, alcuni servizi specifici volti all’allontanamento dal territorio nazionale di soggetti noti e pericolosi. Non è passato inosservato, tra i cittadini residenti sulla costa fermana, il cospicuo spiegamento di pattuglie messo in campo dal Sig. Questore che, sotto la guida dei funzionari della Questura fermana, sono riuscite in breve tempo a rintracciare i soggetti ricercati e ad accompagnarli presso l’Ufficio Immigrazione. Qui sono state avviate le procedure utili all’emissione di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale, con conseguente accompagnamento presso un “Centro Rimpatri”, dove, per accedervi, è necessario effettuare preventivamente il “tampone anticovid” che attesti la negatività al contagio… fin qui tutto regolare… qual è stato però l’inghippo?

CHE I SOGGETTI, BEN INDOTTRINATI, SI SONO RIFIUTATI DI SOTTOPORSI AL TAMPONE, RIUSCENDO COSÌ AD EVITARE L’ACCOMPAGNAMENTO IMMEDIATO AL CPR E QUINDI IL RIMPATRIO. Non potendoli ovviamente costringere, gli è stato notificato un ordine del Questore che gli intima di abbandonare il territorio nazionale entro 7 giorni e subito dopo rimandati a casa, liberi di fare i propri comodi.

Ebbene, alcuni dei colleghi impiegati ieri in servizio, che per scelta personale hanno deciso di non vaccinarsi, per lavorare (come tutti i lavoratori non vaccinati) e per tutelare tutti noi, si sono dovuti “pagare” il tampone di tasca propria. Di contro, persone dedite alla delinquenza, sfruttando una semplice escamotage, si garantiscono l’impunità in barba agli sforzi e ai sacrifici che ogni giorno gli uomini e le donne in divisa affrontano per garantire a tutti noi sicurezza e ordine pubblico…

La Polizia di Stato è e sempre resterà in prima linea a tutela dei cittadini, ma chiediamo a tutte le forze politiche e al Governo del Paese, di fare una seria riflessione su ciò che sta accadendo per le strade, perché sottovalutare questi episodi che possono sembrare insignificanti e lasciare spazio a quelli che sono a tutti gli effetti “vuoti legislativi”, non
fa altro che inasprire un clima già di per se “tossico”, ma, cosa ancor più grave, rischia di dare un ulteriore vantaggio alla criminalità, vanificando l’operato delle forze di polizia”.

Il Segretario Provinciale dei Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) Alessandro Patacconi

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