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Anticipazioni per “Le nozze di Figaro” di Mozart del 6 novembre alle 10.20 su Rai 5: con Rosanna Carteri dagli Studi Rai di Milano

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Anticipazioni per “Le nozze di Figaro” di Wolfgang Amedeus Mozart del 6 novembre alle 10.20 su Rai 5: diretto da Nino Sanzogno per la regia di Herbert Graf con Rosanna Carteri dagli Studi Rai di Milano

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Per la Grande Musica Lirica in TV oggi domenica 31 ottobre alle 10 in onda su RAI 5 l’opera “Le nozze di Figaro” di Mozart.

La storica edizione del 1956 de “Le nozze di Figaro” di Mozart diretta dal Maestro Nino Sanzogno: è l’opera che – domenica 31 ottobre alle 10.00 su Rai5 – chiude l’omaggio di Rai Cultura al soprano Rosanna Carteri, a un anno dalla scomparsa. Nel cast, oltre alla Carteri, Heinz Rehfuss, Marcella Pobbe, Nicola Rossi Lemeni, Rena Gary Falachi, Dora Gatta, Enrico Campi, Luisa Villa e Luigi Alva. Regia di Herbert Graf. 

Nata a Verona nel 1930, Rosanna Carteri, dopo aver vinto un concorso lirico indetto dalla Rai, esordisce nel 1949, a soli 19 anni, nel ruolo di Elsa in Lohengrin alle Terme di Caracalla, divenendo uno dei giovani soprani più apprezzati. Si ritira nel 1966, al termine di una carriera breve, ma ricca di soddisfazioni. 

Le nozze di Figaro (K 492) è un’opera lirica in quattro atti di Wolfgang Amadeus Mozart. È la prima delle tre opere buffe scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo Da Ponte.

Le nozze di Figaro è una delle più famose opere di Mozart e dell’intero teatro musicale, ed è la prima di una serie di felici collaborazioni tra Mozart e Da Ponte, che ha portato anche alla creazione del Don Giovanni e di Così fan tutte.

Musicato da Mozart all’età di ventinove anni, il testo dapontiano fu tratto dalla commedia Le Mariage de Figaro di Beaumarchais (autore della trilogia di FigaroIl barbiere di SivigliaIl matrimonio di Figaro e La madre colpevole).

Fu Mozart stesso a portare una copia della commedia di Beaumarchais a Da Ponte, che la tradusse in lingua italiana (tuttora la lingua ufficiale dell’opera lirica) e che (d’accordo con Mozart) rimosse tutti gli elementi di satira politica dalla storia.

L’opera fu scritta da Mozart in gran segreto in quanto la commedia era stata vietata dall’imperatore Giuseppe II, poiché attizzava l’odio tra le varie classi. Egli impiegò sei settimane per completarla, in particolare scrisse il finale del secondo atto in una notte, un giorno e una successiva notte di lavoro continuato. Fu solo dopo aver convinto l’Imperatore della rimozione delle scene politicamente più discusse che questi diede il permesso di rappresentare l’opera.

Inoltre, la scena finale del terzo atto, che comprendeva un balletto e una pantomima, si dovette scontrare con un divieto imperiale di rappresentare balli in scena. Racconta Da Ponte, nelle sue Memorie, che lui e Mozart, non intendendo rinunciare al finale come l’avevano concepito, invitarono l’imperatore ad assistere a una prova, dove eseguirono quel pezzo muto. L’Imperatore subito ordinò che la musica fosse reinserita.

Così Le nozze di Figaro, finita di comporre il 29 aprile, fu messa in scena al Burgtheater di Vienna, il 1º maggio 1786 con Nancy Storace (Susanna), Francesco Benucci (Figaro), Dorotea Bussani (Cherubino) e Michael Kelly (Basilio e Don Curzio), diretta dal compositore nelle prime due rappresentazioni e da Joseph Weigl nelle repliche. Ottenne un successo strepitoso, al punto che l’Imperatore, dopo la terza recita, dovette emanare un decreto per limitare le richieste di bis, in modo che le repliche non durassero troppo. Ancor più grande fu il successo al Teatro Nazionale di Praga (dal 17 gennaio 1787), dove (a detta di Mozart): «Qui non si parla che del Figaro, non si suona, non si strombetta, non si canta, non si fischia che il Figaro, non si va a sentire altra opera che il Figaro. Eternamente Figaro!».

L’opera è in quattro atti e ruota attorno alle trame del Conte d’Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa, Susanna, alla quale cerca di imporre lo ius primae noctis. La vicenda si svolge in un intreccio serrato e folle, in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata di passione travolgente, piena sia di eventi drammatici che comici, e nella quale alla fine i “servi” si dimostrano più signori e intelligenti dei loro padroni. L’opera è per Mozart (e prima di lui per Beaumarchais) un pretesto per prendersi gioco delle classi sociali dell’epoca che da lì a poco saranno travolte dai fatti con la Rivoluzione francese. L’intera vicenda può anche essere letta come una metafora delle diverse fasi dell’amore: Cherubino e Barbarina rappresentano l’amore acerbo, Susanna e Figaro l’amore che sboccia, il Conte e la Contessa l’amore logorato e senza più alcuna passione, Marcellina e don Bartolo l’amore maturo.

Trama

Primo atto

Il mattino del giorno delle nozze, Figaro e Susanna sono nella stanza che il Conte ha assegnato loro. Il Conte vuol rivendicare lo ius primae noctis che egli stesso aveva abolito. Figaro si arrabbia e medita vendetta. Anche la non più giovane Marcellina è intenzionata a mandare all’aria i progetti di matrimonio di Figaro e sostiene, con l’aiuto di Don Bartolo, il proprio diritto a sposare Figaro in virtù di un prestito concessogli in passato e mai restituito. Don Bartolo, del resto, gode all’idea di potersi vendicare dell’ex barbiere di Siviglia, che aveva favorito il Conte a sottrargli Rosina, l’attuale Contessa. Entra Cherubino per chiedere a Susanna di intercedere in suo favore presso la Contessa: il giorno prima il Conte, trovandolo solo con Barbarina, si era insospettito e lo aveva cacciato dal palazzo. L’arrivo improvviso del Conte lo obbliga a nascondersi e ad assistere alle proposte galanti che il Conte indirizza alla cameriera Susanna. Ma anche il Conte deve nascondersi al veder avvicinarsi Don Basilio, che svela a Susanna le attenzioni rivolte dal paggio Cherubino alla Contessa. Sopraffatto dalla gelosia, il Conte esce dal nascondiglio e, una volta scoperto che anche il paggio era lì nascosto, va su tutte le furie. Entrano i contadini con Figaro, ringraziando il Conte per aver eliminato il famigerato ius primae noctis. Il Conte, con un pretesto, rinvia il giorno delle nozze e ordina l’invio immediato di Cherubino a Siviglia, dove dovrà arruolarsi come ufficiale. Figaro si prende gioco del paggio con una delle arie più famose dell’opera, Non più andrai, farfallone amoroso.

Secondo atto

Nelle ampie camere della Contessa, Susanna decide di rivelarle le attenzioni che essa ha ricevuto dal Conte. Entra Figaro ed espone il suo piano di battaglia: ha fatto pervenire al Conte un biglietto anonimo dove si afferma che la Contessa ha dato un appuntamento ad un ammiratore per quella sera. Quindi suggerisce a Susanna di fingere di accettare un incontro col Conte: Cherubino (che non è ancora partito) andrà al posto di lei vestito da donna, così la Contessa smaschererà il marito, cogliendolo in fallo. Tuttavia, mentre il travestimento del paggio è ancora in corso, il Conte sopraggiunge e, insospettito dai rumori provenienti dalla stanza attigua (dove la Contessa ha rinchiuso Cherubino), decide di forzare la porta. Ma Cherubino riesce a fuggire saltando dalla finestra e Susanna ne prende il posto. Quando dal guardaroba esce Susanna invece di Cherubino, il Conte è costretto a chiedere perdono alla moglie. Entra Figaro, che spera di poter finalmente affrettare la cerimonia nuziale. Irrompe, però, il giardiniere Antonio che afferma di aver visto qualcuno saltare dalla finestra della camera della Contessa. Figaro cerca di parare il colpo sostenendo di essere stato lui a saltare. Ma ecco arrivare con Don Bartolo anche Marcellina che reclama i suoi diritti: possiede ormai tutti i documenti necessari per costringere Figaro a sposarla.

Terzo atto

Mentre il Conte si trova nella sua stanza pensieroso, la Contessa spinge Susanna a concedere un appuntamento galante al Conte, il quale però si accorge dell’inganno e promette di vendicarsi (“Hai già vinta la causa”). Il giudice Don Curzio entra con le parti contendenti e dispone che Figaro debba restituire il suo debito o sposare Marcellina, ma da un segno che Figaro porta sul braccio si scopre ch’egli è il frutto di una vecchia relazione tra Marcellina e Don Bartolo, i quali sono quindi i suoi genitori. Marcellina è lietissima di aver ritrovato il figliolo, ma in quel mentre sopraggiunge Susanna con la somma necessaria a riscattare Figaro liberandolo dall’obbligo di sposare Marcellina: vedendoli abbracciati Susanna dapprima s’infuria, poi, compresa la felice situazione, si unisce alla gioia di Figaro e dei due più anziani amanti. Marcellina acconsente alla tardiva proposta di matrimonio dallo stesso Don Bartolo e condona il debito come regalo a Figaro per le nozze con Susanna, Don Bartolo porge un’ulteriore somma di denaro come regalo per il matrimonio; il Conte, invece, monta su tutte le furie.

La Contessa, intanto, determinata a riconquistare il marito, detta a Susanna un bigliettino, sigillato da una spilla, per l’appuntamento notturno, da far avere al Conte. Modificando il piano di Figaro, ed agendo a sua insaputa, le due donne decidono che sarà la stessa Contessa e non Cherubino ad incontrare il Conte al posto di Susanna. Mentre alcune giovani contadine recano ghirlande per la Contessa, Susanna consegna il biglietto galante al Conte, che si punge il dito con la spilla. Figaro è divertito: non ha visto, infatti, chi ha dato il bigliettino al Conte. L’atto si conclude col festeggiamento di ben due coppie di sposi: oltre a Susanna e Figaro, anche Marcellina e Don Bartolo.

Quarto atto

È ormai notte e nell’oscurità del parco del castello Barbarina sta cercando la spilla che il Conte le ha detto di restituire a Susanna e che la fanciulla ha perduto. Figaro capisce ,che il biglietto ricevuto dal Conte gli era stato consegnato dalla sua promessa sposa e, credendo ad una nuova trama, si nasconde con un piccolo gruppo di persone da usare come testimoni del tradimento di Susanna che, nel mentre, all’ascoltare i dubbi di Figaro sulla sua fedeltà, si sente offesa dalla sua mancanza di fiducia e decide di farlo stare sulle spine. Entra allora Cherubino e, vista Susanna (che è in realtà la Contessa travestita), decide di importunarla; nello stesso momento giunge il Conte il quale, dopo aver scacciato il paggio, inizia a corteggiare quella che crede essere la sua amante.
Fingendo di veder arrivare qualcuno, la Contessa travestita da Susanna fugge nel bosco, mentre il Conte va a vedere cosa succede; nel contempo Figaro, che stava spiando gli amanti, rimane solo e viene raggiunto da Susanna travestita da Contessa. I due si mettono a parlare, ma Susanna, durante la conversazione, dimentica di falsare la propria voce e Figaro la riconosce. Per punire la sua promessa sposa, questi non le comunica la cosa ma rende le proprie avances alla Contessa molto esplicite. In un turbinio di colpi di scena, alla fine Figaro chiede scusa a Susanna per aver dubitato della sua fedeltà, mentre il Conte, arrivato per la seconda volta, scorge Figaro corteggiare quella che crede essere sua moglie; interviene a questo punto la vera Contessa che, con Susanna, chiarisce l’inganno davanti ad un Conte profondamente allibito. Poi chiede perdono alla contessa. Lei risponde “Più docile io sono e dico di sì“; finalmente le nozze tra Figaro e Susanna possono essere celebrate, la “folle giornata” si chiude con il coro finale “Ah tutti contenti”

Struttura musicale

Primo atto

  • N. 1 Duettino Cinque… dieci… venti… (Susanna, Figaro)
  • N. 2 Duettino Se a caso madama la notte ti chiama (Susanna, Figaro)
  • N. 3 Aria Se vuol ballare, signor Contino (Figaro)
  • N. 4 Aria La vendetta, oh la vendetta! (Bartolo)
  • N. 5 Duettino Via resti servita, madama brillante (Susanna, Marcellina)
  • N. 6 Aria Non so più cosa son, cosa faccio (Cherubino)
  • N. 7 Terzetto Cosa sento! tosto andate (Susanna, Basilio, Il Conte)
  • N. 8 Coro Giovani liete, fiori spargete
  • N. 9 Aria Non più andrai, farfallone amoroso (Figaro)

Secondo atto

  • N. 10 Cavatina Porgi amor qualche ristoro (La Contessa)
  • N. 11 Arietta Voi che sapete che cosa è amor (Cherubino)
  • N. 12 Aria Venite inginocchiatevi (Susanna)
  • N. 13 Terzetto Susanna or via sortite (La Contessa, Susanna, Il Conte)
  • N. 14 Duettino Aprite presto aprite (Susanna, Cherubino)
  • N. 15 Finale Esci ormai garzon malnato (Susanna, La Contessa, Marcellina, Basilio, Il Conte, Antonio, Bartolo, Figaro)

Terzo atto

  • N. 16 Duettino Crudel! perché finora (Susanna, Il Conte)
  • N. 17 Recitativo ed Aria Hai già vinta la causa – Vedrò mentr’io sospiro (Il Conte)
  • N. 18 Sestetto Riconosci in questo amplesso (Susanna, Marcellina, Don Curzio, Il Conte, Bartolo, Figaro)
  • N. 19 Recitativo ed Aria E Susanna non vien – Dove sono i bei momenti (La Contessa)
  • N. 20 Duettino Canzonetta sull’aria (Susanna, La Contessa)
  • N. 21 Coro Ricevete, o padroncina (Fanciulle)
  • N. 22 Finale Ecco la marcia, andiamo (Susanna, La Contessa, Il Conte, Figaro; Coro)

Quarto atto

  • N. 23 Cavatina L’ho perduta… me meschina (Barbarina)
  • N. 24 Aria Il capro e la capretta (Marcellina)
  • N. 25 Aria In quegl’anni in cui val poco (Basilio)
  • N. 26 Recitativo ed Aria Tutto è disposto – Aprite un po’ quegl’occhi (Figaro)
  • N. 27 Recitativo ed Aria Giunse alfin il momento – Deh vieni, non tardar (Susanna)
  • N. 28 Finale Pian pianin le andrò più presso (Susanna, La Contessa, Barbarina, Cherubino, Marcellina, Basilio, Il Conte, Antonio, Figaro, Bartolo)[7]

Brani famosi

  • Ouverture
  • Se vuol ballare, signor contino – aria di Figaro, Atto I
  • La Vendetta – aria di Bartolo, Atto I
  • Via resti servita, madama brillante – duetto tra Susanna e Marcellina, Atto I
  • Non più andrai, farfallone amoroso – aria di Figaro, Atto I
  • Porgi amor qualche ristoro – prima aria della Contessa, Atto II
  • Voi che sapete che cos’è Amor – aria di Cherubino, Atto II
  • Hai già vinta la causa…Vedrò mentr’io sospiro – aria del Conte, Atto III
  • Riconosci in questo amplesso – sestetto, Atto III
  • Dove sono i bei momenti – seconda aria della Contessa, Atto III
  • Canzonetta sull’aria – duetto tra la Contessa e Susanna, Atto III
  • Tutto è disposto…Aprite un po’ quegli occhi – recitativo e aria di Figaro, Atto IV
  • Deh vieni, non tardar – aria di Susanna, Atto IV
  • Ah, tutti contenti – Finale, Atto IV