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Il film horror stasera in TV: “Sputnik” mercoledì 17 novembre 2021

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Il film horror stasera in TV: “Sputnik” mercoledì 17 novembre 2021 alle 21.20 su Rai 4

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Sputnik è un film del 2020 diretto da Egor Abramenko al suo debutto alla regia.[1] È interpretato da Oksana Akin’šina nel ruolo di un giovane medico che viene reclutato dai militari per valutare un cosmonauta che è sopravvissuto ad un misterioso incidente nello spazio e tornato sulla Terra con un pericoloso organismo dentro di lui.[1] Oltre ad Akinshina, il cast del film include Pëtr Fëdorov e Fëdor Bondarčuk.

Sputnik doveva essere presentato in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival nell’aprile 2020 prima che il festival venisse posticipato a causa della pandemia di COVID-19.[2][3] Il film è stato distribuito in video on demand in Russia il 23 aprile 2020.[4] Ha ricevuto recensioni generalmente positive dalla critica.

In Italia il film è stato trasmesso in prima visione assoluta il 26 aprile 2021 su Rai 4.[5] È stato successivamente reso disponibile su Rai Play.

Anno 1983, due cosmonauti sovietici impegnati in una missione di ricerca orbitale hanno sperimentato qualcosa di inspiegabile mentre tornavano sulla Terra: vedono qualcosa muoversi all’esterno della loro navicella Orbit-4. Essa non funziona correttamente durante la fase di rientro e solo uno dei cosmonauti, Konstantin, sopravvive. Ma è chiaro che qualcosa non va in lui. Viene portato in una struttura militare isolata, dove viene condotta anche la dottoressa Tat’jana Klimova, una giovane psichiatra sottoposta a revisione per i suoi approcci controversi, ma reclutata dall’ufficiale in carica, il colonnello Semiradov, per il suo talento. Non le viene detto il vero motivo della quarantena di Konstantin, ma scopre presto che il cosmonauta ha riportato una forma di vita extraterrestre all’interno del proprio corpo, senza saperlo lui stesso. La creatura esce durante la notte, mentre il suo ospite dorme. Il colonnello Semiradov le rivela che è qui per determinare se si riesce a separare Konstantin dalla creatura, poiché sembrano aver sviluppato una relazione completamente simbiotica, con la creatura che vive nell’esofago del cosmonauta e beneficia dei suoi nutrienti, mentre Konstantin ha mostrato un completo recupero, definito impossibile, dalle ferite riportate durante l’atterraggio.

Tat’jana affronta Konstantin con lo scopo di stressarlo, dicendogli che sa che ha abbandonato suo figlio in un orfanotrofio, sottolineando che non è un eroe nazionale come lui sostiene, ma un codardo che non si cura di suo figlio. Grazie a questo, scopre che la creatura è influenzata dai livelli ormonali e che uno dei video che le è stato mostrato è stato alterato, il che la porta a scoprire una verità orribile: la creatura non si nutre di quello che mangia Konstantin, ma di esseri umani vivi, in particolare dei prigionieri condannati ai lavori forzati. La creatura si mostra alle sue vittime per aumentare la loro paura, il che fa sì che il cervello accumuli cortisolo, da cui l’alieno trae il suo nutrimento. Disgustata ed inorridita da ciò, affronta Semiradov, solo per sentirsi dire che il vero motivo per cui sono lì è quello di trovare un modo per trasformare l’alieno in un’arma controllabile. Semiradov chiede lei se collaborerà, cosa su cui sembra essere d’accordo.

Poiché Tat’jana ha sviluppato una relazione più che amichevole con Konstantin, lo porta a correre nel cortile della struttura e, con il pretesto di allenarsi, lo informa che ha una creatura parassita dentro di lui, svelando anche i reali piani dei militari. Accettano di eludere la sorveglianza e di incontrarsi più tardi, quando lei gli mostrerà i corpi delle persone che la creatura ha ucciso, e l’astronauta che era nella navicella con Konstantin: non è stato infettato dal parassita perché malato e con bassi livelli di cortisolo, condizione non rilevata dai test effettuati prima della missione, ma che la creatura doveva essere stata in grado di percepire. In realtà Konstantin è ben consapevole dell’ospite indesiderato e di ciò che la creatura fa quando non è dentro di lui; Tat’jana è scioccata da questa rivelazione, ma Konstantin le dice che vuole prendersi cura di suo figlio, e farà perciò di tutto per uscire da quel posto.

Tat’jana finalmente decide di aiutare Konstantin e, anche grazie ad un altro medico all’interno della struttura, mette in atto una fuga. Dà a Konstantin una siringa con farmaci che simuleranno la malattia di Addison, lo stesso tipo di malattia dell’altro cosmonauta: tecnicamente questo costringerebbe la creatura ad uscire e, si ipotizza, morire entro un’ora fuori dal suo ospite.

Mentre scappano vengono però attaccati da Semiradov, che invia loro una squadra. Tat’jana è ferita e Konstantin le chiede la siringa: dopo l’iniezione, l’alieno emerge e uccide tutti gli uomini del colonnello. I due scappano, ma non ce la fanno perché Konstantin crolla; Tat’jana si rende conto che lui non può sopravvivere senza l’alieno, poiché oramai sono diventati completamente simbiotici, e si arrende quando Semiradov li raggiunge. Il colonnello ha con sé la creatura, gravemente ferita, per forzarla all’interno di Konstantin: quest’ultimo però fa uccidere Semiradov e compagni, liberando lui stesso e Tat’jana. Tuttavia, mentre le autorità stanno per arrivare, allertate dalla mostruosa sperimentazione di Semiradov, Konstantin si spara per uccidere la creatura e sé stesso.

Qualche tempo dopo, Tat’jana adotta il figlio di Konstantin, e si scopre che lei stessa, da giovane, ha vissuto in un orfanotrofio.

Regia di Egor Abramenko

Con: Oksana Akin’šina, Pëtr Fëdorov e Fëdor Bondarčuk

Fonte: WIKIPEDIA