Retribuzioni: quanto si guadagna nelle Marche
Quali sono le province e le regioni che pagano meglio (e peggio) in Italia?
L’Osservatorio JobPricing, quest’anno in collaborazione con Spring Professional (The Adecco Group), presenta la nuova edizione del JP Geography Index 2021, la classifica retributiva delle province e regioni italiane.
Ci siamo concentrati sulle performance retributive della regione Marche e delle province. La seguente tabella mostra le prime tre posizioni, quella delle Marche e le ultime tre con i rispettivi numeri retributivi:
Regione | Retribuzione media 2020 – Euro | Posizione 2021 | Posizione 2020 |
Lombardia | 32.462 | 1° | 1° |
Trentino Alto Adige | 31.651 | 2° | 2° |
Liguria | 31.283 | 3° | 5° |
Marche | 28.505 | 11° | 11° |
Sicilia | 26.271 | 18° | 16° |
Calabria | 25.791 | 19° | 19° |
Basilicata | 29.940 | 20° | 20° |
Vediamo la situazione delle province. In questo caso abbiamo inserito le prime due province italiane e le ultime per un eventuale raffronto:
Provincia | Retribuzione media 2020 – Euro | Posizione 2021 | Posizione 2020 |
Milano | 35.329 | 1° | 1° |
Trieste | 33.358 | 2° | 5° |
Ancona | 29.208 | 40° | 38° |
Ascoli Piceno | 28.966 | 45° | 57° |
Pesaro/Urbino | 27.771 | 57° | 40° |
Macerata | 27.701 | 60° | 67° |
Fermo | 26.532 | 83° | 78° |
Crotone | 24.019 | 106° | 106° |
Ragusa | 23.592 | 107° | 107° |
Secondo Istat, nel 2020, gli occupati che lavoravano più di 41 ore settimanali sono diminuiti del 17% rispetto all’anno precedente; ugualmente, sono diminuiti dell’11% coloro che lavoravano 40 ore settimanali; al contrario, sono aumentati del 73% coloro che non hanno lavorato neanche un’ora in una settimana. In questo scenario nazionale, il Nord è quello che ha perso più occupati nella fascia di ore più alta (-18%) mentre il Sud è quello che ha quasi raddoppiato coloro che stanno nella fascia delle 0 ore lavorate (+95%).
Per quanto riguarda le retribuzioni, quando non si è fatto ricorso alle integrazioni salariali, la crisi si è manifestata principalmente con un calo generalizzato delle parti variabili delle retribuzioni, coerentemente con l’impossibilità di una rinegoziazione della componente fissa al ribasso. Se la retribuzione fissa media nazionale, che si attesta a 29.222€, ha chiuso l’anno con un tasso di variazione rispetto al precedente dello 0%, la Retribuzione Globale Annua (RGA) media nazionale, pari a 29.910€, lo ha chiuso con il 2,3% in meno rispetto all’anno 2019.
Roberto Guidotti
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