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Anticipazioni per “Thais” di Massenet del 20 gennao alle 10 su Rai 5: dal Teatro Regio di Torino

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Anticipazioni per “Thais” di Jules Massenet del 20 gennao alle 10 su Rai 5: diretta da Gianandrea Noseda per la regia di Stefano Poda dal Teatro Regio di Torino

Teatro Regio (Torino) - Wikipedia

Per la Grande Musica Lirica in TV in onda oggi giovedì 20 gennaio alle 10 su Rai 5, l’opera “Thais” di Jules Massenet andata in scena al Teatro Regio di Torino nel 2008 con la direzione di Gianandrea Noseda e la regia di Stefano Noseda.

Gli intepreti sono Barbara Frittoli, Lado Ataneli, Alessandro Liberatore ed Eleonora Buratto.

Thaïs è una comédie lyrique in tre atti di Jules Massenet, su libretto di Louis Gallet, tratta dal romanzo omonimo di Anatole France. La prima rappresentazione dell’opera, all’Opéra di Parigi, risale al 16 marzo 1894, con Sybil Sanderson.

Trama

Il monaco cenobita Athanaël è intenzionato a convertire alla fede la cortigiana Thaïs, che corrompe il popolo d’Alessandria e lo spinge al culto di Afrodite.

Perciò lascia la Tebaide alla volta della città, dove viene ospitato dall’amante di Thaïs, Nicias. Durante un banchetto in onore della cortigiana, l’asceta invita costei a redimersi ed ella, noncurante, ignora momentaneamente i consigli del monaco.

Successivamente, desiderosa di riscattarsi dal peccato, si converte e trova rifugio in un cenobio, nel deserto. In quell’austero luogo di preghiere e meditazioni trova la tanto cercata pace interiore, mentre il monaco Athanaël, dopo aver compiuto la sua missione, tornato alla Tebaide, ha perduto la pace dell’anima.

Sono subentrati in lui l’orgoglio di aver portato alla redenzione la famosa peccatrice ed il desiderio di un amore terreno. Ossessionato dal ricordo della bellezza di Thaïs, dopo averla vista morente in sogno, torna di fretta al monastero.

Ella, dopo tre mesi di penitenza, è ormai santa e totalmente distaccata dalle vanità terrene, e non sente le parole d’amore di Athanaël, morendo dolcemente tra le sue braccia rapita da una celeste visione.

Jules Émile Frédéric Massenet (ʒyl emil fʁedeʁik masnɛSaint-Étienne12 maggio 1842 – Parigi13 agosto 1912) è stato un compositorepianista e organista francese di epoca romantica, maggiormente noto come autore operistico. Quelle messe in scena più spesso sono ManonWerther e Thaïs. Compose anche oratori, balletti, lavori orchestrali, musica di scena, brani per pianoforte, canzoni e altra musica.Massenet fotografato da Eugène Pirou, 1895

Mentre era ancora uno scolaretto, Massenet fu ammesso alla più importante università musicale francese, il Conservatorio di Parigi. Lì studiò con Jane Vieu e sotto Ambroise Thomas, che ammirava molto. Dopo aver vinto il primo premio musicale del paese, il Prix de Rome, nel 1863, compose prolificamente in molti generi, ma divenne rapidamente molto noto per le sue opere. Tra il 1867 e la sua morte, quarantacinque anni dopo, scrisse più di quaranta opere teatrali in una grande varietà di stili, dall’opéra-comique alle raffigurazioni su larga scala di miti classicicommedie romantichedrammi lirici, così come oratoricantate e balletti. Massenet aveva un buon senso del teatro e di ciò che avrebbe avuto successo con il pubblico parigino. Nonostante alcuni errori di calcolo, produsse una serie di successi che lo hanno reso il più importante compositore operistico francese tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.

Come molti importanti compositori francesi del periodo, Massenet divenne professore al Conservatorio. Insegnò lì composizione dal 1878 al 1896, quando si dimise dopo la morte del direttore, Ambroise Thomas. Tra i suoi studenti c’erano Gustave CharpentierErnest ChaussonReynaldo Hahn e Gabriel Pierné.

Al momento della sua morte Massenet era considerato da molti critici come vecchio stile e poco avventuroso, sebbene le sue due opere più famose fossero rimaste popolari in Francia e all’estero. Dopo alcuni decenni di abbandono, le sue opere iniziarono a essere rivalutate favorevolmente durante la metà del XX secolo e molte di esse sono state messe in scena e incise. Sebbene i critici non lo classifichino tra i pochi eccezionali geni operistici come MozartVerdi e Wagner, le sue opere sono ora ampiamente accettate come prodotti ben realizzati e intelligenti della Belle Époque.