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Il film storico stasera in TV: “L’ultimo samurai” domenica 20 febbraio 2022 

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Il film storico stasera in TV: “L’ultimo samurai” domenica 20 febbraio 2022 alle 21 su 20 Mediaset (Canale 20) 

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L’ultimo samurai (The Last Samurai) è un film del 2003 diretto da Edward Zwick con Tom Cruise, Ken Watanabe, Tony Goldwyn e Koyuki Katō.

Ambientato in Giappone durante la Ribellione di Satsuma, il film fu candidato a quattro premi Oscar e a tre Golden Globe.

Nel 1876 un ex capitano dell’esercito statunitense, Nathan Algren, viene incaricato per conto dell’Impero giapponese di addestrare l’esercito dell’imperatore Meiji allo scopo di eliminare i samurai ribelli presenti nel territorio. Algren, veterano del 7º Reggimento di cavalleria, è alcolizzato e lavora pubblicizzando i fucili della Winchester. La missione affidatagli è per lui solo un modo per far soldi e fuggire da un ricordo terribile e opprimente. Arrivato in Giappone scopre un mondo in piena conflittualità tra la frenetica corsa alla modernità tecnologica e commerciale voluta dal nuovo e giovane imperatore e la cultura millenaria di un popolo dedito alla filosofia e alla guerra ideologica dei samurai.

I generali giapponesi vogliono affrettare la fine della guerra e inviano subito le truppe per intercettare i samurai, anche se Algren cerca invano di convincerli che le truppe non sono pronte. Questa decisione si rivela troppo affrettata, e l’esercito, composto soprattutto da contadini, viene sconfitto dai ribelli (i quali invece vivono immersi in una filosofia che fa della guerra una vera e propria arte e ragion d’essere). Con la fuga disordinata dei suoi sottoposti, Algren rimane da solo; ferito e circondato, non si arrende neanche ai samurai che, scesi da cavallo per finirlo, rilassano la propria attenzione. Agli occhi del comandante avversario, Katsumoto, la testardaggine del proprio nemico vale a redimerlo dalla “colpa” di aver perso ed è simbolo di personalità e senso dell’onore, il tutto unito alla lancia utilizzata avente lo stendardo della tigre bianca, del quale Katsumoto coglie il messaggio; per questo motivo dà ordine di risparmiarlo e portarlo al proprio villaggio.

Qui Algren impara a conoscere la cultura giapponese tradizionale (che non aveva avuto modo né voglia di approfondire a Yokohama, dove aveva addestrato il nuovo esercito), scoprendo che, ad esempio, i ribelli combattono per l’Imperatore, senza alcuna velleità secessionista; il suo mentore è lo stesso Katsumoto che, seppur contrario all’occidentalizzazione, non disprezza affatto la cultura esterna, ma ne è, al contrario, molto incuriosito. Il capitano decide di schierarsi al fianco dei ribelli e, col tempo, incomincia a essere trattato da pari dai samurai che aveva in precedenza combattuto. Uno dei primissimi abitanti del villaggio con cui instaura un rapporto personale è Taka, sorella di Katsumoto e vedova di Hirotaro (il quale era stato ucciso dallo stesso Algren in battaglia), di cui finisce per innamorarsi.

I samurai combattono per le tradizioni e per l’Imperatore a cui sono fedeli fino alla morte e contro gli ideali occidentali del commercio e della tecnologia, voluta da politici e generali opportunisti. Il capo dei ribelli samurai, Katsumoto, incontra l’Imperatore Meiji, ma questi è troppo debole per opporsi al volere del Primo Ministro Omura e dei politici. Katsumoto viene arrestato e come da tradizione gli spetta il suicidio rituale, ma Algren e i samurai lo liberano e lo convincono a morire, non per suicidio, ma riguadagnando l’onore combattendo. Tutti sono consapevoli che le spade dei samurai non possono reggere al confronto con le armi da fuoco dell’esercito, nonostante ciò Katsumoto decide di sfidare l’esercito imperiale. I samurai con a capo Katsumoto e Algren (che riceve l’armatura di Hirotaro) si preparano alla battaglia.

Nella battaglia finale l’esercito samurai, anche se nettamente inferiore all’avversario, sembra inizialmente riuscire a tener testa all’esercito imperiale, sconfiggendo due squadroni nemici. Avendo subito ingenti perdite e consapevoli dell’imminente arrivo di altri squadroni nemici, i samurai compiono una carica suicida a cavallo. Durante la carica diversi samurai cadono sotto il fuoco dei cannoni e dei fucili (tra cui Ujo, braccio destro di Katsumoto e amico di Algren), mentre gli ultimi vengono falciati da mitragliatrici Gatling. Alla fine Katsumoto supplica Algren di dargli il colpo di grazia, e Algren esegue. L’ultima parola che il ribelle Samurai rivolge all’eroe americano è “perfetti, sono tutti perfetti”, alludendo ai fiori di ciliegio oggetto di una precedente conversazione, per poi morire tra le braccia del capitano americano. I soldati dell’esercito regolare giapponese, dopo aver assistito al supremo sacrificio del leader ribelle, riscoprono le loro tradizioni e i loro valori e si inchinano commossi davanti al cadavere di Katsumoto.

Algren, miracolosamente sopravvissuto alla sanguinosa battaglia, dopo qualche tempo ottiene udienza di fronte all’imperatore Meiji a cui consegna la spada del defunto Katsumoto. L’imperatore, commosso dal sacrificio del samurai suo vecchio maestro, decide, con disappunto dei generali e dei consiglieri, di annullare gli accordi con il governo americano per l’acquisto di armi occidentali e di confiscare i beni della famiglia di Omura, colpevole di non aver agito nell’interesse dell’Impero, avendo capito infine di essere stato solo usato da loro. L’imperatore domanda rattristato ad Algren come è morto il suo maestro, ma egli risponde che gli racconterà come ha vissuto. Nell’ultima scena del film Algren fa ritorno al villaggio di Katsumoto per riunirsi con Taka e la sua famiglia.

Regia di Edward Zwick

Con Tom Cruise, Ken Watanabe, Tony Goldwyn e Koyuki Katō

Fonte: WIKIPEDIA