Il film biografico stasera in TV: “Mandela e De Klerk” martedì 22 febbraio 2022 alle 21.10 su TV 2000 (Canale 28)
Mandela e de Klerk è un film drammatico per la televisione del 1997 scritto da Richard Wesley e diretto da Joseph Sargent . Il film è interpretato dai protagonisti Sidney Poitier e Michael Caine.
Il film documenta i negoziati tra Frederik Willem de Klerk e Nelson Mandela per porre fine all’apartheid sudafricano ed è stato nominato per numerosi premi nel 1997 e nel 1998. [1] È stato originariamente presentato in anteprima su Showtime il 16 febbraio 1997.
Cast:
- Sidney Poitier come Nelson Mandela
- Michael Caine come Frederik Willem de Klerk
- Tina Lifford come Winnie Madikizela-Mandela
- Gerry Maritz come PW Botha
- Ian Roberts come Kobie Coetsee
- Ben Kruger come James Gregory
- Jerry Mofokeng come Walter Sisulu
- John Carson come Willem de Klerk
- David Fortune come Raymond Mhlaba
- Farouk Valley-Omar come Ahmed Kathrada
- Terry Norton come Marike de Klerk
- Bankole Omotoso come Govan Mbeki
- Andre Jacobs come Niel Barnard
- Sebata Sesiu come Aaron Motsoaledi
- Vuyisile Bojana come Oliver Tambo
- Moshidi Motshegwa come Zindzi Mandela
- Nomonde Gogi interpreta Zenani Mandela-Dlamini
- Lentsoe Mosieleng come Peter Ndlovu
- Kwezi LL Kobus come Chris Hani
- Terry Norton come Marike de Klerk
- Hannes Horn come Quartus de Wet
- Regardt van den Bergh come Magnus Malan
Regia di Joseph Sargent
Con: Sidney Poitier e Michael Caine
Fonte: WIKIPEDIA
Nelson Rolihlahla Mandela (Mvezo, 18 luglio 1918[1] – Johannesburg, 5 dicembre 2013[2]) è stato un politico e attivista sudafricano, presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999.
Antagonista, con il predecessore Frederik de Klerk, dell’apartheid e insieme a questi insignito del premio Nobel per la pace nel 1993,[3] Mandela fu il primo presidente sudafricano non bianco a ricoprire tale carica; attivista per i diritti civili e avvocato, aveva scontato 27 anni di carcere per la sua lotta al segregazionismo razziale.
Rivoluzionario e successivamente uomo di un governo di riconciliazione e pacificazione, fu a lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid ed ebbe un ruolo determinante nella caduta di tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell’attivismo anti-segregazionista. Uomo simbolo dell’uguaglianza e dell’antirazzismo, premio Nobel, Premio Lenin per la pace e Premio Sakharov per la libertà di pensiero, ha saputo dosare differenti approcci politici e pragmatici alla lotta di liberazione del suo popolo, dalle iniziali teorie di opposizione non violenta di Gandhi, che tenterà anche in seguito di anteporre, alla lotta armata.
Di ideologia Ubuntu, internazionalista ma nel disegno del nazionalismo africano[4] e socialista democratica[5], la sua ispirazione politica venne influenzata dal marxismo[6][7][8]. Dal 1942 aderì all’African National Congress. Si ispirò in parte alla rivoluzione cubana nella fondazione del movimento armato Umkhonto we Sizwe; infatti tra la fine degli anni 50 e i primi anni ’60, all’epoca dell’arresto che lo condurrà ad una prigionia di 27 anni fu anche membro del Comitato Centrale del Partito Comunista Sudafricano[9][10]. Negli anni successivi, portò l’ANC nell’Internazionale Socialista[11]. Protagonista insieme al presidente de Klerk delle trattative che portarono all’abolizione dell’apartheid all’inizio degli anni novanta, venne eletto presidente nel 1994, nelle prime elezioni multietniche della storia sudafricana, rimanendo in carica fino al 1999. Il suo partito, l’African National Congress (ANC), è rimasto da allora ininterrottamente al governo del paese.
Mandela è il cognome assunto dal nonno paterno. Il nome “Rolihlahla”[12] (letteralmente “colui che provoca guai”) gli fu attribuito alla nascita; “Nelson” gli fu invece assegnato alle scuole elementari.[13] Il nomignolo Madiba era il suo nome all’interno della tribù di appartenenza, dell’etnia Xhosa[14]. La casa in cui Mandela abitò a Soweto è oggi sede del Mandela Family Museum, dedicato alla vita di Mandela.
«Non c’è nessuna strada facile per la libertà!» |
(N. Mandela, Lungo cammino verso la libertà) |
Frederik Willem de Klerk (IPA: [ˈfrɪədərək ˈvələm də ˈklɛrk]; Johannesburg, 18 marzo 1936 – Città del Capo, 11 novembre 2021) è stato un politico sudafricano, presidente del Sudafrica dal 1989 al 1994.
A capo del Partito Nazionale (National Party, poi diventato Nuovo Partito Nazionale, New National Party) dal 1989 al 1997, in qualità di capo di Stato accompagnò il Paese dall’apartheid al post-segregazione razziale, avviando negoziati che si conclusero con l’estensione degli stessi diritti civili dei bianchi a tutte le etnie del Sudafrica e ponendo fine alla trentennale carcerazione di Nelson Mandela, attivista per i diritti delle persone nere nel Paese.
In ragione di tali riforme sociali e civili fu destinatario del premio Nobel per la pace del 1993 insieme allo stesso Mandela. Quando quest’ultimo divenne suo successore alla presidenza del Sudafrica, de Klerk ne divenne il vice tra il 1994 e il 1996; si ritirò dalla politica attiva nel 1997.
È stato l’ultimo presidente bianco del Sudafrica.