giovedì, Aprile 25, 2024
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Stefano Cucchi, la sorella Ilaria: “Giustizia è stata fatta”

stefano cucchi

Stefano Cucchi, la sorella Ilaria: “Giustizia è stata fatta”

“Possiamo dire che Stefano è stato ucciso di botte, che giustizia è stata fatta nei confronti di coloro che ce l’hanno portato via”. “Le parole di Ilaria Cucchi dopo le condanne in Cassazione di due Carabinieri per l’omicidio di Stefano, sono il frutto di anni di battaglie estenuanti. L’Arma dei Carabinieri in queste ore si è stretta attorno alla famiglia con parole di profonda vicinanza, annunciando procedimenti rigorosi e rapidi. Un modo per rispettare, oltre alla memoria di Stefano e alle sentenze, anche l’impegno quotidiano di chi intende la divisa nel suo senso autentico: il servizio ai cittadini. Nulla riempirà il vuoto di una giovane vita spezzata dalla violenza, nulla è più pesante del dolore e delle offese che la famiglia Cucchi ha dovuto sopportare senza ricevere in tanti, troppi casi, nemmeno le scuse. Non basterà di certo, ma oggi più che mai meritano l’abbraccio dell’Italia intera”. Così l’ex premier Giuseppe Conte sul proprio profilo Facebook.

E’ stata ridotta dalla Cassazione la condanna per omicidio preterintenzionale di Stefano Cucchi nei confronti dei carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro: la pena passa da 13 a 12 anni di reclusione.

Ci sarà inoltre un nuovo processo di appello per i due carabinieri accusati di falso: lo ha deciso la Cassazione per Roberto Mandolini, che era stato condannato a 4 anni di reclusione e per Francesco Tedesco, condannato a 2 anni e mezzo di carcere.

Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo , i due carabinieri condannati a 12 anni dalla Cassazione per l’omicidio di Stefano Cucchi, si sono consegnati. Entrambi si sono recati nella Caserma Ezio Andolfato di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), sede del Carcere militare giudiziario. I due sono arrivati nel cuore della notte. Prima di essere traferiti in carcere i due carabinieri si sono consegnati ai loro colleghi che poi hanno provveduto al trasferimento nella struttura penitenziaria casertana.

“Sono amareggiato perché non sono l’assassino di Stefano Cucchi, ma rispetto la decisione dei giudici perché sono un carabiniere nell’animo”. E’ quanto ha affermato Raffaele D’Alessandro, condannato ieri in via definitiva a 12 anni per l’omicidio preterintenzionale, al suo difensore Maria Lampitella, prima di costituirsi.

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