Anticipazioni per “Dritto e Rovescio” del 7 aprile alle 21.25 su Rete 4: l’orrore russo in Ucraina

L’eccidio di Bucha e la continua ricerca delle vie diplomatiche per porre fine al conflitto tra Ucraina e Russia, con testimonianze e collegamenti dal fronte, saranno al centro del nuovo appuntamento con “Dritto e Rovescio”, il talk show condotto da Paolo Del Debbio in onda domani, giovedì 7 aprile, in prima serata su Retequattro.
Nel corso della serata, si analizzerà l’atteggiamento dell’Occidente nei confronti della Russia davanti ai crimini di guerra commessi da Vladimir Putin con Usa, Inghilterra e parte della comunità internazionale che chiedono sia incriminato.
Con documenti e testimonianze esclusive, focus sugli italiani che decidono di andare a combattere al fianco di ucraini e russi.
Durante la puntata, si parlerà anche dell’inasprimento delle sanzioni a danno della Russia che potrebbero però riflettersi ulteriormente sulle tasche degli italiani, con i rincari sulle bollette e sui generi alimentari. Infine, un approfondimento sul tema Covid-19, con parte del Governo che vuole prolungare le restrizioni nonostante sia finito lo stato d’emergenza.
Tra gli ospiti che accompagneranno Paolo Del Debbio nel corso della puntata: Davide Faraone, Gianluigi Paragone, Andrea Romano, e Gianfranco Librandi.
Dritto e rovescio è un programma televisivo italiano di genere talk show, politico e rotocalco, in onda su Rete 4 dal 7 marzo 2019 con la conduzione di Paolo Del Debbio, il giovedì in prima serata[1].
Il programma è giunto alla quarta edizione e va in diretta dallo studio 5 del Centro di produzione Mediaset di Cologno Monzese.
Paolo Del Debbio (Lucca, 2 febbraio 1958) è un saggista, giornalista, conduttore televisivo, autore televisivo, professore a contratto ed ex politico italiano.
È stato tra i promotori della fondazione[2] di Forza Italia nel 1994, di cui è stato direttore dell’Ufficio Studi nazionale.[2] In occasione delle elezioni regionali in Toscana del 1995, è stato candidato dalla coalizione del Polo per le Libertà per la presidenza della regione, risultando sconfitto. In seguito è stato assessore per le periferie e la sicurezza nella giunta comunale milanese guidata da Gabriele Albertini dal 1998 al 2001.