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Il premier Draghi da Algeri: positivo accordo per maggiori forniture di gas all’Italia

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Draghi: accordi per più disponibilità di gas da Algeri

Buone notizie per l’indipendenza energetica dell’Italia dal gas russo giungono dall’Algeria.

Nella serata di ieri infatti il Premier Mario Draghi ha tenuto ad Algeri un incontro con a stampa nel corso del quale ha ragguagliato i media sui risultati raggiunti al termine dei colloqui intercorsi fra oa delegazione Italiana ed i padroni di casa Algerini capitanati dal presidente nordafricano Abdelmadjid Tebboune.

“I nostri Governi hanno firmato una Dichiarazione d’intenti sulla cooperazione bilaterale nel settore dell’energia. A questa si aggiunge l’accordo Eni-Sonatrach per aumentare le esportazioni di gas verso l’Italia. Passo centrale per ridurre la dipendenza da Mosca”.

Così Draghi, dopo l’incontro col presidente algerino Tebboune ad Algeri.”L’Italia è pronta a lavorare con l’Algeria per sviluppare energie rinnovabili e idrogeno verde. Vogliamo accelerare la transizione energetica e creare opportunità di sviluppo e occupazione”.

Vertice Draghi-Sanchez-Costa-Mitsotakis. La sfida più urgente: l’energia

Le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio, in conferenza stampa,  dopo il vertice Draghi-Sanchez-Costa-Mitsotakis, lanciano segnali che al di là delle parole, pongono tanti interrogativi. “Abbiamo molte sfide comuni a cui vogliamo trovare risposte comuni insieme a tutti gli altri partner dell’Unione europea. La sfida più urgente argomento di questo incontro è quella dell’energia”.

E’ proprio l’energia la chiave di volta per rimettere in moto l’Italia, come ben stanno toccando con mano, o meglio sentendo nella propria tasca, gli italiani. Il costo dei carburanti schizza in maniera irrefrenabile verso l’alto, con bollette di luce e gas che continuano a lievitare.

Molte le aziende piccole o grandi che chiudono a causa della insostenibilità dei costi. Proprio per questo, è giusto essere molto attenti alle possibilità di affrontare il problema, che rischia di travolgere tutto il sistema Italia.

Pubblichiamo a questo proposito una riflessione a firma di “Ignoto Uno” pubblicata da EttoreLemboNews  qualche giorno fa, proprio sul tema energia. Ignoto Uno, da “cittadino semplice”, si e’ rivolto ad esperti per capire il problema ed affrontarlo. L’analisi fatta ha evidenziato certamente i gravissimi errori strategici compiuti nel tempo dai vari governi, forse molto poco lungimiranti, che hanno portato l’Italia ad essere dipendente da altre nazioni, rinunciando alla possibilità di produrre energia in casa propria.

Forse non bisognava arrivare ad accorgersi oggi del problema, che certamente non dipende esclusivamente dal conflitto russo-ucrainico e che andava affrontato e risolto da tempo e non in maniera demagogica. L’analisi e’ stata delineata interpellando esperti veri, quelli che non appaiono in TV e non gridano slogan, ma studiano seriamente i problemi. Questi hanno lasciato intendere che le cosiddette “energie rinnovabili” non sembrano in grado di risolvere tutti i problemi, come si vorrebbe che fosse, per motivi pratici, tecnici ed economici.

In ogni caso, qualunque soluzione si voglia intraprendere, e gli “esperti” hanno fornito concreti suggerimenti, ci vorranno anni prima che le scelte effettuate producano risultati. Nessun miracolo quindi, come invece sembra essere auspicato in tavoli che vedono coinvolti esponenti al vertice di altri paesi europei. Ci si chiede quindi se chi ha in mano il timone stia seguendo lo stesso percorso fatto dal “cittadino semplice”, approcciando il problema in maniera scientifico e pianificando soluzioni tattiche, che possano aiutare i cittadini, anche se  parzialmente e nel breve periodo, ad affrontare i disagi, ma ancor più strategiche, che possano rendere l’Italia finalmente autonoma. Ci si chiede ancora se siano state valutate attentamente le soluzioni legate alle “energie rinnovabili”. Sembra infatti che diversi esperti mettano fortemente in dubbio a vario titolo l’effettiva validità di scelta. Le scelte da effettuare oggi sono determinanti per il futuro, e non possono essere il frutto di demagogie ed interessi o favoritismi a vario titolo. Ritornando al vertice, e’ apprezzabile che Draghi abbia parlato di una “naturale convergenza di vedute” con gli altri tre leader, prospettando un “approccio comune per il prossimo consiglio europeo”, ma quale soluzione si prospetta?

Ettore Lembo

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