UCRAINA – Il 76esimo giorno di guerra in Ucraina si apre con nuove forti esplosioni nel centro di Odessa: il bilancio dell’attacco missilistico è di un morto e cinque feriti. Le forze russe stanno conducendo “operazioni di assalto” all’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove oltre ai combattenti ucraini che continuano a resistere, ci sarebbero ancora almeno cento civili. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Kiev, il quale denuncia decine di “cadaveri di soldati russi lasciati in strada a Kharkiv”. Joe Biden firma la legge per l’invio rapido di armi a Kiev e sottolinea: “In Ucraina la Russia sta compiendo una distruzione sfrenata”.
Putin ha taciuto sui piani per un’eventuale escalation in Ucraina, ma non si accenna alla possibilità di una tregua, poiché le forze russe hanno rinnovato la loro spinta per sconfiggere le ultime forze della resistenza asserragliate nell’acciaieria Azovstal.
Queste le parole che Putin ha ricolto alle proprie forze militari ieri: “State combattendo per la Patria, per il suo futuro, in modo che nessuno dimentichi le lezioni della seconda guerra mondiale; in modo che non ci sia posto nel mondo per carnefici, castigatori e nazisti.″
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, nel suo discorso, ha invece promesso che gli ucraini avrebbero trionfato.
“Nel giorno della vittoria sul nazismo, stiamo combattendo per una nuova vittoria”, ha affermato Zelensky. “La strada per arrivarci è difficile, ma non abbiamo dubbi sul fatto che vinceremo”.
A Odessa, il principale porto del Mar Nero per l’esportazione di prodotti agricoli, una persona è morta e cinque sono rimaste ferite quando sette missili hanno colpito un centro commerciale e un deposito, hanno riferito le forze armate ucraine su Facebook.
Le riprese video della scena mostrano vigili del fuoco e soccorritori che si addentrano in mucchi di macerie, spegnendo i rottami ancora fumanti.
L’Ucraina, uno dei principali produttori di mais e grano, ei suoi alleati hanno intensificato gli sforzi per sbloccare i porti o fornire rotte alternative per esportare grano e mais.
Ieri il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha visitato Odessa, sollecitando in seguito una risposta globale per aiutare l’Ucraina.
Un incontro tra Michel e il primo ministro ucraino Denys Shmyhal a Odessa è stato interrotto da un attacco missilistico, costringendoli a ripararsi in un rifugio antiaereo, secondo l’account Twitter ufficiale di Shmyhal.
Nella città di Bogodukhov, a nord-ovest di Kharkiv, quattro persone sono state uccise e diverse case sono state distrutte negli attacchi russi, secondo quanto riferito dai media locali.
Il ministero della Difesa ucraino ha affermato che le forze russe, sostenute da carri armati e artiglieria, stavano conducendo “operazioni di assalto” allo stabilimento Azovstal di Mariupol, dove centinaia di militari ucraini hanno resistito per mesi.
Mariupol si trova tra la penisola di Crimea, conquistata da Mosca nel 2014, e parti dell’Ucraina orientale sotto il controllo dei separatisti sostenuti dalla Russia. La presa della città consentirebbe a Mosca di collegare le due aree.
Più di 5,5 milioni di ucraini sono fuggiti dall’invasione russa del 24 febbraio, secondo le Nazioni Unite, che l’hanno definita la crisi dei rifugiati in più rapida crescita in Europa dalla seconda guerra mondiale.
I risultati ottenuti da Mosca con l’invasione, tuttavia, sono stati nel migliore dei casi lenti.
Oggi è previsto inoltre l’incontro tra premier Mario Draghi e il presidente Usa Joe Biden dedicato alle sanzioni da imporre a Putin e alla Russia e agli aiuti all’Ucraina: Ieri il presidente americano Joe Biden ha firmato una legge per velocizzare l’invio di armi a Kiev ispirata ad una misura del 1941 usata per fornire equipaggiamenti ai britannici che combattevano contro Hitler.
Annunciandola nello Studio Ovale ha fatto appello al congresso per una rapida approvazione ed ha attaccato la “distruzione sfrenata” in corso in Ucraina. Poco dopo, a una raccolta di fondi, ha definito Putin un “calcolatore” dicendosi preoccupato del fatto che non trovi una via di uscita dalla guerra.
La Francia si mostra ottimista per il raggiungimento di un accordo tra gli Stati membri dell’Unione europea sul progetto di embargo sul petrolio russo, attualmente bloccato dall’Ungheria di Viktor Orban. Un’intesa è possibile “in settimana”, ha detto il segretario di Stato francese agli Affari europei, Clément Beaune, ai microfoni di LCI. “Penso che ci possa essere un accordo in settimana, ci lavoriamo senza sosta. E’ senza dubbio una questione di giorni”, ha aggiunto il rappresentante della presidenza di turno francese dell’Ue.
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