giovedì, Marzo 28, 2024
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E’ l’ora del risveglio

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E’ l’ora del risveglio

Il 31 dicembre 2019 la Cina comunicava la diffusione di un “cluster di polmoniti atipiche di origine virale”, in realtà è oramai certo che sin dal precedente giugno il governo cinese era perfettamente conscio che dai laboratori di Wuhan era “scappato” un virus oggi tristemente noto come COVID19.

Il 23 gennaio 2020 alla città di WUHAN venne imposto il coprifuoco. Lo chiameremo “lockdown”, che poi significa “chiusi in casa”. Il primo “lockdown di massa” della storia.

Furono 60 milioni le persone “incarcerate” per colpa di altri. Tutti appartenenti alla provincia di Hubei. Furono i primi, non gli unici.

Strade deserte e servizi ridotti al minimo, un vero e proprio film dell’orrore, peccato che fosse tutto vero.

In Italia toccò la stessa sorte da lì a poco. Il 21 febbraio 2020, infatti, furono dichiarati i primi “casi” italiani. I primi “dichiarati”, non sapremo mai se questi fossero realmente i primi. Non sapremo mai se eventuali casi avvenuti nei mesi precedenti in tutta Italia non vennero riconosciuti, non posso neanche pensare che furono riconosciuti ma non dichiarati, dagli organi competenti. In questo secondo, impensabile, caso, quello del furono individuati ma celati” per qualche motivo, il popolo italiano avrebbe il diritto di essere protetto da una magistratura libera ed autorevole, un organo inquirente e giudiziario terzo alle pressioni politiche e capace di rendere giustizia. Per fortuna sono, però, convinto che nulla di tutto questo possa essere avvenuto anche se, negli ultimi tempi, forte, pur se carsica, giunge la voce di molti sono medici che “sottovoce” fanno comprendere che “casi anomali di polmonite” ne avevano già visti nel 2019 in tutta Italia.

La pandemia venne dichiarata dal OMS il 11 marzo 2020, quasi un anno dopo i primi “veri” casi in Cina! A quel punto erano 114 gli Stati con casi di Covid19 conclamati. Innumerevoli i decessi con concausa o causa unica il virus.

Un ritardo nel denunciare che ha causato molti danni, sanitari e sociali. Ed oggi qualcuno penserebbe di ampliare i poteri a questo OMS.

A causa di tutto questo la nostra amata Italia è cambiata. Peggiorata. Impoverita sia economicamente che socialmente.

A causa di tutto questo, e di una gestione molto politicizzata, la nostra amata Italia è ancora più divisa di quanto già lo fosse. Non più solamente “nord – sud”, ma si riscontrano lacerazioni addirittura dentro le singole famiglie vi sono fratture culturali e comportamentali.

In questi anni di pandemia noi cittadini semplici italiani abbiamo subito una gestione dei media più degna di una nazione sotto un regime totalitario che di una moderna e democratica.

Oggi la guerra in Ucraina. Fatto triste e drammatico.

Argomento nuovo nell’agenda politica internazionale, stessi metodi di gestione sia in ordine al rispetto degli organi costituzionali che dei media.

Una comunicazione basata su “certezze”. Un governo autocrate che decide a prescindere dalle convinzioni del proprio popolo. Un Parlamento succube ed inesistente.

Una unica differenza: questa volta i sondaggi non fotografano una Italia coerente alle volontà del governo. Il mantra della comunicazione mediatica non produce i risultati da qualcuno attesi. La nazione non accetta l’invio di armi, ne crede supinamente al mantra della “NATO come alleanza difensiva”. La nazione si sente “atlantica” ma non “NATO succube”. Vuole un governo politico ed autonomo nel pensiero. Vuole vedere statisti capaci di governare e trovare soluzioni di pace e convivenza con tutti. Statisti capaci di esprimere mediazioni.

Questa la bella notizia di questo periodo buio, ma probabilmente è l’unica notizia positiva. Un popolo, formato da “cittadini semplici”, che fa percepire il suo dissenso a “disegni” pre definiti.

Nella nostra amata Italia vi è un drammatico appiattimento sia del ceto politico che di quello dirigente. Nessun reale contraddittorio, nessuna domanda concreta e profonda. Nessuna reale e concreta distinzione nelle linee politiche dei partiti comprensibile dalle azioni parlamentari dei singoli gruppi. Tante chiacchiere senza una concreta azione collegata a chiare e definite linee filosofiche. Solo tanto rumore e ancora più clientelismo.

Questi i motivi che portano a ritenere non ulteriormente procrastinabile l’ora del “risveglio”dei “cittadini semplici”.

La delega che essi devono dare al ceto dirigente deve essere ponderata, non consuetudinaria. Non si può più ragionare su modelli prestampati. Non è più tempo di dare fiducia a qualcuno solo perché si presenta dichiarandosi di “destra”, “centro” o “sinistra”., tantomeno perché urla quel prerequisito che si chiama “onestà”.

Oggi è il tempo del risveglio dei valori, del risveglio della coerenza fra i valori declamati e l’azione, del risveglio della chiarezza dell’impegno, un impegno non fine a se stesso ma finalizzato a costruire un futuro di benessere ai figli della nostra Patria, la nostra amata Italia. È tempo di investimenti e non di dazioni clientelari ed a pioggia i cui costi ricadranno sui figli della nostra amata Italia. È tempo di lungimiranza e saggezza.

Noi cittadini semplici, con sgomento, vediamo un ceto dirigente politico, sindacale, datoriale, amministrativo determinato esclusivamente alla protezione dei propri privilegi.

Grande la delusione di noi cittadini semplici negli ultimi lustri segnati da tante chiacchiere e slogan, quali il mai dimenticato “onesta, onestà, onestà”, mai seguiti da concretezza e coerenza di azione nel cambiamento.

Oggi non si può più attendere, siamo tutti chiamati ad una scelta. Da un lato l’egoismo dell’individualismo e del clientelismo, dall’altro la lungimiranza della ricerca del merito e della competenza al fine di garantire una prospettiva alle generazioni future.

Chi ha fallito abbia la dignità dell’oblio, chi ha mal delegato abbia il senso del dovere del ripristino della qualità della cosa comune. Tutti l’intelligenza di voltare pagina e cambiare passo.

Inaccettabile, infatti, vedere la nostra amata Italia costretta ad un declino che arricchisce pochi e rende succubi tutti gli altri.

Insieme, tutti insieme nessuno escluso, si potrà costruire un nuovo boom economico italiano.

Basta crederlo e camminare fianco a fianco

Ignoto Uno

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