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Anticipazioni per “Un Giorno in Pretura” del 29 maggio alle 00.20 su Rai 3: “Tutto in una notte”

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Anticipazioni per “Un Giorno in Pretura” con Roberta Petrelluzzi del 29 maggio alle 00.20 su Rai 3: “Tutto in una notte” di Stefano Di Gioacchino

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Su Rai3 a Un giorno in Pretura seconda parte di “Mario Cerciello Rega: Un uomo Buono” di Stefano Di Gioacchino

Nel nuovo appuntamento con “Un giorno in Pretura”, la trasmissione di Roberta Petrelluzzi, Tommi Liberti e Antonella Nafra, in onda domenica 29 maggio alle 00.20 su Rai 3, sarà proposto “Tutto in una notte” di Stefano Di Gioacchino.

Seconda e ultima parte del processo a carico di Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, i giovani americani accusati della morte del carabiniere Mario Cerciello Rega.

Si farà luce sui fatti avvenuti a Trastevere nelle ore precedenti al delitto. Una notte piena di misteri che culminerà con le 11 coltellate mortali inflitte al giovane carabiniere Mario Cerciello Rega. 

Un giorno in pretura è un programma televisivo italiano di genere documentaristico-criminologico, in onda su Rai 3 dal 18 gennaio 1988. Ideata da Roberta Petrelluzzi, che ne è anche conduttrice e regista, insieme a Nini Perno. È la terza trasmissione più longeva della terza rete Rai dopo il TG3 e Geo. La trasmissione è l’evoluzione del programma In pretura, andato in onda sempre su Rai 3 dal 1985 al 1987.

La trasmissione è l’evoluzione del programma In Pretura, ideato e curato da Nini Perno e Celestino Spada con la collaborazione di Roberta Petrelluzzi, andato in onda per due edizioni, dal 20 novembre 1985 al 27 febbraio 1987, al mercoledì e successivamente al venerdì, alle 19:35 su Rai 3[1][2].

Nelle sue prime edizioni Un giorno in pretura, condotto da Roberta Petrelluzzi e Nini Perno, veniva trasmesso in prima serata ed era molto più incentrato sull’intrattenimento: a parte rari casi in cui trattava un processo per omicidio, la trasmissione prendeva prevalentemente in esame solo processi della cosiddetta giustizia «minore», quali casi di ubriachezza molesta, furti, ricettazioni, rapine, borseggi, risse, liti condominiali, favoreggiamento della prostituzione, maltrattamenti in famiglia, sgarbi tra colleghi di lavoro, controversie legate ad un’eredità o a cause di separazione tra coniugi, guida in stato d’ebbrezza, oltraggi a pubblici ufficiali, possesso e spaccio di droga, atti osceni in luogo pubblico, violazioni di domicilio, il tutto per rendere più chiaro ai telespettatori il funzionamento e l’andamento della giustizia italiana. Il programma rientra in quel genere televisivo che negli anni Novanta prese il nome di Tv verità[3][4], che ricomprende Chi l’ha visto?Telefono gialloUltimo minutoForum.