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25 Settembre, al voto per non votare nulla?

roseto

25 Settembre, al voto per non votare nulla? – Potrebbe sembrare un gioco di parole, ma il 25 settembre pare proprio che si voterà per non votare nulla perché, secondo un’opinione assai diffusa, tutto sarebbe già deciso.

A 10 giorni dal voto, possiamo asserire senza dubbio che si è trattato di una campagna elettorale quanto meno anomala, avviata in piena estate, con tempi strettissimi e con procedure burocratiche inconcepibilmente complesse.

Lascia perplessi l’impossibilità di votare in tutti i collegi i partiti in maniera omogenea, a causa di decisioni diverse adottate dai diversi tribunali locali e non da un tribunale unico, con esclusione di alcuni partiti.

Come anche fa riflettere l’impossibilità all’estero di votare tutti i partiti che si sono costituiti ma che per i tempi imposti da una incomprensibile burocrazia antidemocratica, sono stati esclusi dal voto.

Sembra quasi che l’Italia sia tornata al periodo antecedente la propria Unità, proclamata con atto formale il 17 marzo 1861.

A tutto ciò aggiungiamo la inesistente e incostintente campagna elettorale per ciò che riguarda i temi più veri e importanti.

Tuttavia ricordiamo che il non recarsi al voto vuol dire rinunciare ad un diritto, anche perchè ci si rimette comunque alla decisione di chi va a votare.

Non é quindi un “voto di protesta”, come molti erroneamente credono, ma una delega in bianco conferita ad altri. Lo stesso accade a chi lascia in bianco la scheda elettorale. Gli italiani confusi e che non intendono andare a votare sembrano essere veramente tanti.

Non conosciamo i numeri esatti, ma sembrano talmente elevati che forse, se tutti si recassero al voto, annullando in vario modo la scheda, potrebbero superare ogni maggioranza.

Chissà, forse sarebbe una soluzione per votare, esercitando così il diritto ed il dovere di votare, senza votare nulla?

Se sotto il profilo elettorale nulla cambierebbe, vincerebbero comunque quei partiti che hanno ottenuto voti, ma i vincitori potrebbero rappresentare un popolo che ha dato la maggioranza ad un voto nullo?

In tanti stanno valutando attentamente la possibilità di questo voto, a pochi giorni dalle consultazioni.

Voto regolare che rispetta la segretezza della cabina elettorale, principio fondamentale di un voto democratico. Voto che si differenzia dal voto di protesta, complesso per via del burocratico meccanismo di attuazione, tanto che girano improprie istruzioni prestampate.

Un voto, quindi, su cui tanti stanno riflettendo e che seguiremo con attenzione.

Ettore Lembo

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