giovedì, Febbraio 13, 2025
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I nostri contenuti copiati e stravolti dalla piattaforma The World News – titolo falso

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I nostri contenuti copiati e stravolti dalla piattaforma The World News – Il The World News-World News Plateform, pubblica nella sua pagina Italy un articolo copiato dal nostro quotidiano ma dal titolo interamente stravolto: Atti e malefatte del Re della Mafia del Bergamotto: “Non possiamo tacere” che appare il 20.06.’22 sulla pagina Internet. La versione originale era la seguente: https://www.la-notizia.net/2022/06/20/fatti-e-misfatti-di-mafia-il-re-del-bergamotto-non-possiamo-tacere/

“Il titolo – dichiara Bruno Bonfà, le cui vicende vengono citate correttamente nel nostro articolo originale – e vari aspetti del contenuto di tale articolo sono interamente e manifestamente stravolti, fuorvianti, strumentali e anche formalmente errati, quindi inattendibili, non solo, ma tendenti anche a far scendere pesanti ed inquietanti ombre su un settore costituito, invece, da lavoratorie produttori onesti e laboriosi.

In alcuni punti è stato “costruito”, con a mio avviso evidente intenzione, al punto tale da riportare notizie ed affermazioni chiare, ma rendendole formalmente e gravemente false ed intenzionalmente fuorvianti, dal momento che tali affermazioni costituiscono la parafrasi negativa del contenuto e della forma di vari articoli pubblicati da un altro giornale Italiano, “La Notizia”.

Quest’ultimo, infatti, ha fatto dei servizi di stampa positivi e fedeli alla realtà dei fatti dando informazione obiettiva dei fatti e dell’insieme della vicenda che ha colpito e continua a colpire, ancora oggi, la famiglia e l’azienda di Bruno Bonfà.

Il contenuto dell’articolo pubblicato dal suddetto The World News riguarda rilevanti fatti di mafia falsamente rappresentati e pertanto è stato chiesto l’intervento della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, competente per materia e per territorio, tale intervento è richiesto anche per accertare se si tratta della “macchina del fango” dato che, a volte, la stessa viene messa in moto per tentare di distruggere l’immagine di persone, famiglie ed imprese oneste, come nella fattispecie.

Il The World News-World News Plateform riferisce, contestualmente alla medesima pubblicazione, di declinare le proprie responsabilità dal contenuto di tale articolo, quindi ne avverte il rischio ed il peso, quantomeno, della stessa gravità del contenuto che andava pubblicando, tuttavia procede ugualmente, incurante delle gravi responsabilità che si assume.

Alcuni organi di stampa hanno voluto indicare l’imprenditore Bruno Bonfà, quale Re del Bergamotto, grazie all’estensione, alla plurima diversificazione colturale ed alla qualità delle colture e della struttura integrata che caratterizzano la sua azienda, che da decenni continua ad essere colpita dal fenomeno di queste “vacche sacre”.

Di tutto ciò il The World News-World News Plateform non parla, se non in maniera deviante, sia di questi e sia di diversi altri aspetti, sui quali, tuttavia, dovrà rispondere alla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.

Il titolo ed il contenuto dell’articolo pubblicato dal The World News-World News Plateform sono, pertanto, completamente tratti dall’articolo originale a cui addebitano le responsabilità ma del tutto falsi, fuorvianti, strumentali, inattendibili: nonostante essi riguardino gravissimi fatti di mafia vengono rappresentati in maniera falsa e deviante per cui il “Re del Bergamotto” chiede l’intervento della Procura Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Reggio Calabria.

Il “The World News-World Plateform, che è quasi impossibile contattare se non per e-mail, senza ottenere risposta, dovrà rispondere anche agli inquietanti interrogativi che la Procura Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Reggio Calabria saprà porre.

Bruno Bonfà, infatti, è stato indicato, a buona ragione, quale “Re del Bergamotto”, ma non è certamente, come ben noto alla stessa Procura DDA di Reggio Calabria, il Re della Mafia del Bergamotto come scrive il “The World News-World News Plateform”.

La falsità del The World News-World News Plateform non si ferma a quanto sopra esposto, ma continua a scrivere, ancor più gravemente, di “…Procura mafiosa…” e dell’ “…omicidio di un padre commesso mentre gestiva il rapimento in quel momento…”, della “..vacca sacra…,”, del “…divieto di accesso all’azienda”, del “…Presidente della Camera di Commercio…”, del “…Governatore di Reggio Calabria…”, del “…dott. Makuri…”, del ”…Ministero dell’interno …interrogazioni parlamentari…” della “… la X Commissione all’interno della Commissione Parlamentare Antimafia non è più dei pentiti…”e quant’altro.

Al contrario di quanto sopra, non si tratta di Procure mafiose, ma di realtà istituzionali oneste ed attente, come ne danno anche prova i due Sig.ri Procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Locri, che riconoscono la natura mafiosa degli eventi denunciati da parte di Bruno Bonfà, ma di tale Procura il The World News omette di scrivere correttamente ed inquietantemente il nome, quanto all’omicidio del Padre di Bruno Bonfà, esso è accaduto perché il proprio genitore, come diverse altre persone, si è trovato, suo malgrado, ad essere fortuito e scomodo testimone di quei passaggi inconfessabili, mentre era intento nel lavoro onesto nella propria azienda, si era opposto alla gestione dei rapimenti ed è stato sempre estraneo ad ogni forma di tale gestione.

Il suddetto The World News menziona la “vacca sacra”, senza darne, tuttavia, il vero senso del fenomeno della presenza di queste “vacche sacre” presenti in questa azienda dal 1998-’99,ad oggi.

Il fenomeno di tale presenza continua ad essere usato quale strumento di pressione devastante per chiara finalità estorsiva.

Nessun riferimento, stranamente, viene indicato rispetto alle correlazioni esistenti tra il fenomeno dei sequestri di persona dell’epoca e quello di queste “vacche sacre”: vien da chiedersi se nella stesura di tale articolo possa essere intervenuta anche qualche “mano mafiosa”.

Quanto al divieto di accesso nell’azienda posto alle forze investigative con sede nel Circondario della Locride, non riferisce aspetti importanti quali le pressanti ragioni della necessità della richiesta di invio di forze investigative provenienti dalle Sedi Centrali di Reggio Calabria e non dalla Locride, a causa, quantomeno, di una gravissima inadeguatezza dimostrata da queste ultime, al fine di evitare anche il rischio di contrapposizioni di giudizio come era già accaduto.

Le menzioni, invece, fatte riguardanti il Presidente della Camera di Commercio, il Governatore di Reggio Calabria, non solo sono completamente fuori luogo, ma in rilevante contraddizione, anche perché nulla hanno a che fare con questa vicenda.

Non solo, ma per quanto riguarda il Governatore di Reggio Calabria ci si chiede a chi il suddetto The World News intenda riferirsi dal momento che tale figura di Governatore risulterebbe inesistente.

Quanto ad altri aspetti menzionati dal suddetto The World, come la menzione riferita ad un certo “dott. Makuri” , sono completamente infondati, mentre, per quest’ultimo si tratta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri dell’epoca, Dott. Macri che ha espresso rilevanti affermazioni in riferimento alla gestione dei sequestri di persona dell’epoca, invece in tale articolo non vengono menzionati.

Tale vuoto, il suddetto The World News lo fa registrare, gravemente, anche in riferimento alle correlazioni ed alle parziali, mancate ed a volte devianti risposte date dal Ministero dell’Interno alle interrogazioni parlamentari presentate anche sulle vicende dei sequestri di persona dell’epoca, quindi sull’insieme della vicenda mafiosa che ha colpito e continua a colpire la famiglia e l’azienda dell’imprenditore Bruno Bonfà, altresì del Presidente del X Comitato interno alla Commissione Parlamentare Antimafia che non continua più l’audizione dell’imprenditore Bruno Bonfà, iniziata e poi interrotta all’interno del X Comitato interno alla Commissione Parlamentare Antimafia.

Si tratta di aspetti rilevanti che sono stravolti da una narrazione a volte falsa, altre volte deviante, come quelli relativi alle vicende dei sequestri di persona dell’epoca in cui erano, invece, implicati una parte dei Servizi e dei Carabinieri deviati con alcuni soggetti di ‘ndrangheta, così come affermano alcuni pentiti ed una Fonte che ha già reso prova testimoniale presso la precedente Direzione Nazionale Antimafia, oltre alle inquietanti contestazioni rappresentate al Prefetto dell’epoca di Reggio Calabria da parte dei congiunti delle vittime, così come riferiscono gli atti della Commissione Parlamentare Antimafia.

Tuttavia delle responsabilità di Stato, per quelle vicende, il The World News-World News Plateform, si guarda bene dal riferirne, limitandosi, soltanto e sottilmente, a stravolgerne il senso ed i fatti, che, al contrario, sono stati rappresentati correttamente e professionalmente nel contenuto di altri articoli pubblicati dalla “la Notizia”.

Il Padre, la famiglia di Bruno Bonfà ed il medesimo, sono, pertanto, completamente estranei ad ogni aspetto del contenuto falso, deviante e strumentale riferito dal The World News-World News Plateform che adesso dovrà rispondere e spiegare alla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria le ragioni di tutto l’insieme a volte falso, a volte gravemente deviante e strumentale del contenuto di tale articolo.

Il The World News-World News Platform dovrà anche spiegare, in dettaglio, alla Procura, le ragioni per le quali ha usato le stesse parole e frasi dell’articolo pubblicato dalla “La Notizia” per stravolgerne e falsificarne il senso ed il significato del contenuto dei diversi articoli da essa, invece, obbiettivamente pubblicati”.

Nota di redazione: “Abbiamo provato anche in altre occasioni a contattare la suddetta piattaforma perchè non è la prima volta che i nostri contenuti vengono ripresi integralmente senza autorizzazione e poi stravolti nel titolo e nel contenuto. La cosa più grave è che in fondo alla loro pubblicazione appare il nostro copyright, ci viene quindi attribuita la responsabilità dei contenuti pubblicati senza avvisarci preventivamente. Si tratta di una condotta grave, dalla quale prendiamo le distanze nella maniera più assoluta, essendo contraria alla deontologia professionale che dovrebbe contraddistinguere il lavoro giornalistico. Abbiamo inviato mail che sono tornate indietro e, nelle occasioni migliori, non hanno avuto risposta. Diffidiamo quindi tale piattaforma dall’utilizzare i nostri contenuti e chiediamo l’immediata rimozione di quelli esistenti. Il Direttore

Foto di Krzysztof Pluta da Pixabay

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