Siamo pronti per una nuova “Era” che superi questo Medioevo? – Nella storia dell’uomo il 9 novembre è una data che segna molti momenti importanti. Fra i tanti mi piace ricordarne tre.
È il 9 novembre 1906 il giorno che vide il grande Presidente Theodore Roosevelt compiere il primo viaggio all’estero di un presidente degli Stati Uniti d’America aprendo la sua nazione ad una visione politica sovranazionale pronta ad alleanze commerciali. Non casuale il fatto che si recò a visitare lo Stretto di Panama allora in costruzione. Stretto che fu, ai tempi, simbolo di cambiamento dei rapporti e dei traffici commerciali e, attraverso gli stessi, di un nuovo modo di sviluppare i rapporti politici. Metodo che trovò il suo culmine nel famoso Piano Marshall che fu alla base del benessere dell’Italia e dell’Europa occidentale dopo la seconda guerra mondiale.
Il 9 novembre è, anche, la data in cui, nel 1846, Papa Pio IX pubblicò l’Enciclica “Qui pluribus”. In essa spicca il ragionamento sul cosiddetto “indifferentismo”, azione che si caratterizza sulla “indifferenza” cioè sul non attribuire alcuna importanza ad un comportamento qualsiasi conseguenza esso causi, sul non prendere posizione e sul non attuare scelte volontarie di schieramento. Comportamento che tende esclusivamente a massimizzare il conseguimento di vantaggi personali e di beni materiali, senza curarsi di principi etici o religiosi.
Una delle letture principali e più moderne dell’indifferentismo in politica lo propose Piero Calamandrei. Egli fece notare come la Costituzione non può essere ritenuta “statica “, non può essere “un pezzo di carta”, ma la stessa richiede quotidiano “impegno, spirito di sacrificio, volontà di mantenerne le promesse, responsabilità di ognuno in quanto singolo”.
Calamandrei affermava che “una delle offese più gravi che si possono compiere nei confronti della Costituzione è l’indifferenza nella politica”. Politica che, per Calamandrei, doveva essere “altruistica” e non “opportunistica”. Il 9 novembre 1989, ancora, vedeva la fine di un’era. In quella data, infatti, cadeva il muro di Berlino e, di fatto, terminava la guerra fredda.
Tre momenti storici apparentemente così lontani ma che, se ben approfonditi rispetto al nostro quotidiano italiano, europeo ed occidentale tutto, dovrebbero portare tutti a riflettere trovando in essi degli elementi per il nostro ragionamento altamente simbolici e moderni.
Il 9 novembre 2022 potrebbe vedere terminare un’altra era. Con le elezioni di Midterm in Stati Uniti potrebbe, infatti, cadere lo strapotere finanziario, globalista e di coloro che reputano corretto ed etico “superare l’uomo”.
Questa “Era” sarebbe potuta terminare con le elezioni del ottobre 2020 americane ma, spontaneamente o meno, esse videro vincere il partito democratico americano e salire alla Casa Bianca Biden.
Oggi anche molti di coloro che senza mezzi termini si schierarono con Biden e demonizzarono il Presidente Trump si astengono dal auspicare che i candidati del primo possano vincere questa nuova tornata elettorale. Vi sono coloro, addirittura, che si dichiarano “pentiti” e si schierano con il presidente Trump ed i candidati dallo stesso appoggiati dichiarando che mai avrebbero pensato di poter arrivare a voler tenere questa posizione.
Le cause di questo vanno ricercate, questo penso io “cittadino semplice”, nel fatto che è oramai plastico nel mondo intero come la cultura “post umana” dei Biden, Hilary Clinton ed Obama con tutti I loro “adepti” nelle varie nazioni ed i loro “pupari” nel mondo della finanza e delle nuove tecnologie nei media abbia portato l’intero pianeta sull’orlo della guerra nucleare ed i cittadini occidentali verso una povertà inimmaginabile solo due anni fa.
Una cultura politica che, spesso basata sulla manipolazione della realtà attraverso i fedeli e sodali media tradizionali, ha devastato con scelte scellerate elementi cardine della vita occidentale quali la famiglia storicamente rappresentata, il desiderio di successo, il merito. In una sola parola la cultura del miglioramento sociale individuale attraverso il lavoro e la volontà di costruire un futuro migliore alla nuove generazioni. Esattamente l’opposto della cultura politica della “decrescita felice”.
Nella nostra amata Italia noi “cittadini semplici” dobbiamo vedere i nostri giovani che, senza alcuna bussola sul futuro, sopravvivono a se stessi. Ancor peggio siamo costretti a prendere atto che i migliori di loro, i più preparati o i più intraprendenti, alla ricerca di una vita migliore, lasciano la nostra Patria ed espatriano alla ricerca di un mondo che dia loro la possibilità di sognare.
Nella nostra amata Italia noi “cittadini semplici” non possiamo fare altro che prendere atto che la “giustizia” spesso non è libera e terza ma è politicizzata ed incapace di tutelare il proprio alto ruolo nel ricordo dei dettati della Costituzione italiana e di Montesquieu. Troppo spesso noi “cittadini semplici” siamo costretti a constatare come i magistrati veramente indipendenti dalla politica vengano anzi emarginati.
Nella nostra amata Italia noi “cittadini semplici” non possiamo che prendere atto di come la scuola e l’università siano, troppo spesso, etero diretti da una cultura che tende a manipolare le menti dei discenti e portare gli stessi verso la cultura della maieutica, unico vero strumento di crescita di un popolo. Una scuola ove molto spesso si reputa centrale parlare di “gender” ma si riducono di anno in anno i programmi scolastici sulle materie più significative dei singoli corsi di studio. Una scuola che marginalizza i docenti “all’antica” per dare spazio e potere agli adepti del pensiero “post umano”. Una scuola ove si arriva a pensare che si debba far provare agli adolescenti maschi il vestire femminile per aiutarli a comprendere se vogliano cambiare sesso, ma non si insegna loro la cultura del merito e del desiderio di salire nella scala sociale.
Nella nostra amata Italia noi “cittadini semplici” siamo costretti ad una burocrazia che reputa corretto vessare i cittadini per esempio impiegando molti mesi, nell’era della “velocità”, per rilasciare un documento quale un passaporto, una carta d’identità o una patente di guida e, contemporaneamente, pretende che il cittadino, sempre denominato “utente”, debba pagare con precisione certosina ogni nuovo balzello a lor signori venga in mente.
Nella nostra amata Italia noi “cittadini semplici” non possiamo far altro che prendere atto nel vedere un ex ministro del governo Draghi divenire “advisor”, almeno in sede governativa sarebbe bello usare l’italiano, del nuovo esecutivo Meloni ed occuparsi del costo per le famiglie e per le imprese del conto energetico, cosa che non fu capace di fare fino al giorno prima da ministro. Di questi giorni, infatti, la notizia che il costo della bolletta energetica su base annua aumenterà più del trecento per cento distruggendo il tessuto sociale della nostra patria.
La cultura e gli adepti del globalismo “post umano”, quelli che per un anno intero hanno fatto finta di non sapere che la guerra in Ucraina con il costo della bolletta elettrica non ha nessun elemento di contatto, mentre con la speculazione finanziaria compiuta sì, sono la causa profonda di questa Italia.
L’8 novembre con le elezioni di MIdterm americane è alle porte ed il 9 novembre in Italia sapremo se in Stati Uniti sarà tornata la cultura del umanesimo.
Se così dovesse essere, noi “cittadini semplici” non potremmo fare altro che sperare che il famoso detto “quando in USA una farfalla batte le ali in Europa arriva un uragano” sia vero ed avvenga presto.
Noi “cittadini semplici” non vediamo l’ora di tornare a sognare ed essere felici, non vediamo l’ora di tornare a pensare in grande per i nostri figli, non vediamo l’ora di ricuperare la nostra antica semplice quotidianità.
Il muro del post moderno il 9 novembre potrebbe, dovrebbe, essere caduto ed il mondo potrà riprendere un percorso di pace, le persone più semplici potranno tornare a sperare in una vita serena, ognuno di noi potrà tornare a credere in se stesso ed ad avere il desiderio di costruire la propria famiglia. Noi “cittadini semplici” torneremo a credere all’individuo ma non più all’individualismo.
Questa è la speranza di tanti. Questo potrà veramente accadere e nulla potrà fare l’ex Presidente Obama che, senza mai aver sollecitato una Commissione d’Inchiesta sui brogli elettorali del 2020 in Stati Uniti, ritiene di aver diritto di dichiarare “cospirazionista” il Presidente Trump basando la sua certezza esclusivamente sulle “indagini con la palla di vetro” di Google e del marchio “fake” dato a chi ha opinioni diverse da quelle del suo principale azionista.
Ex Presidente Obama che esorta tutti gli americani ad andare a votare al fine di “evitare che i cospirazionisti possano mettere le mani sul potere a vari livelli”.
Io “cittadino semplice” se quel giorno vedrò superata la cultura proposta dal ex Presidente Obama, dal ex Segretario di Stato Hilary Clinton e dall’attuale inquilino della Casa Bianca ne sarò felice, spero anche voi che mi leggete.
Ignoto Uno
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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